Mercoledì, 21 Ottobre 2015 19:01

Interrogazione parlamentare sul Gran Sasso, Pezzopane e Liris rispondono

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"Con tanti problemi che abbiamo, l'onovevole Brignone non aveva altro di cui occuparsi".  A dichiararlo è la senatrice Stefania Pezzopane, in relazione a un'interrogazione parlamentare presentata dalla deputata Beatrice Brignone, eletta alla Camera alcuni mesi fa tra le file del Partito Democratico, in area civatiana e in sostituzione del dimissionario Enrico Letta, e passata successivamente al gruppo misto.

Brignone, nell'interrogazione pubblicata stamane dall'edizione abruzzese de Il Messaggero, si rivolge al Ministero dell'Ambiente, chiedendo chiarimenti sugli investimenti previsti e mai, per ora, realizzati sul Gran Sasso. Un progetto che, secondo la deputata marchigiana, "prevederebbe la cementificazione di molte aree", nel "più grande impianto sciistico d'Abruzzo".

"Siamo impegnati da anni nella tutela del territorio e tutte le iniziative, finalizzate allo sviluppo turistico del Gran Sasso, mirano a un uso intelligente e rispettoso della nostra montagna, uno sviluppo che contempla anche la tutela del nostro territorio - risponde con una nota la senatrice aquilana del Pd Stefania Pezzopane - l'intervento dell'on. Brignone, oltre a contenere notizie poco esatte, denota una scarsa conoscenza dell'intero progetto di sviluppo del Gran Sasso, dell'ampio dibattito che da tempo ruota attorno a questo tema, oltre del fatto che esiste appunto un piano d'area, che contempla la realizzazione e lo svecchiamento degli impianti sciistici obsoleti".

La senatrice democrat, poi, rincara la dose sul metodo che avrebbe spinto Beatrice Brignone a presentare l'interrogazione al governo: "Come è possibile - afferma - promuovere un'interrogazione parlamentare da fuori regione, senza aver mai messo piede sul territorio, senza confrontarsi con i sindaci, che inopportunamente vengono citati, con le associazioni e con chi questo territorio lo rappresenta? Chi le ha fornito le informazioni assurde, che leggiamo, lo ha fatto solo per creare problemi". I 40 milioni di euro cui si fa riferimento nell'interrogazione, conclude Pezzopane, corrispondono all'ammontare dell'intero Piano Speciale Territoriale.

A introdursi nel dibattito sull'interrogazione parlamentare è anche il consigliere comunale di Forza Italia Guido Liris, che si chiede "se sia 'normale' che una parlamentare di Senigallia, quale primo atto del suo mandato, attacchi una delle pochissime possibilità di sviluppo turistico del territorio aquilano".

"Alla luce di tutto questo - continua Liris - si conferma come la vexata questio non sia la sostituzione dell'impianto "Fontari": il vero obiettivo degli integralisti ambientalisti è non consentire la realizzazione del Piano Speciale Territoriale del Gran Sasso, unica possibilità di sviluppo dell'area. L'amministrazione comunale, in tutto ciò, è complice, vuole disincentivare la partecipazione e la democrazia popolare, vuole anestetizzare la volontà di chi non si rassegna alla morte del Gran Sasso e dell'Aquila". Il riferimento del consigliere è riferito al fatto che l'istanza di ammissibilità del referendum sul Parco del Gran Sasso sia ferma negli uffici comunali, nonosante il "comitato referendario abbia già più volte interloquito con il Comune al fine di verificare lo stato dell'arte e sollecitare le procedure". (m. fo.)

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