Riceviamo e pubblichiamo un intervento di GranSassoAnnoZero, a proposito dell'annosa questione sullo sviluppo del Gran Sasso, che da tempo continua a tenere banco nel dibattito pubblico.
GranSassoAnnoZero è un'associazione di promozione sociale fondata lo scorso anno da alcuni professionisti, operatori e appassionati della montagna, allo scopo di promuovere lo sviluppo "sostenibile" del Gran Sasso e della montagna aquilana.
Gransassopoli: tra "accordi" e proclami, che fine fanno i progetti?
Come "tradizione" ormai consolidata da alcuni anni, con l'avvio della stagione invernale la città assiste ad una sequenza di polemiche, scontri a mezzo stampa e colpi di scena riguardanti il destino del Gran Sasso. Un dibattito a metà tra soap opera e gioco di società con protagonisti e pedine, che potremmo appunto chiamare Gransassopoli.
In questo contesto, tematiche vitali per il rilancio del nostro territorio rimangono ostaggio di manovre elettorali e scontri "ideologici"; mentre molte idee, possibilità e azioni praticabili rimangono oscurate.
Quello che ribadiamo da circa due anni noi di GranSassoAnnoZero, è un concetto semplice: utilizzando le risorse a disposizione per il Gran Sasso, è fondamentale ripartire subito con la realizzazione dei tanti progetti legati alle attività sportive (invernali ed estive) che potrebbero, in tempi brevi e con costi minimi, rilanciare la promozione dello sviluppo turistico del comprensorio e di tutto il territorio montano. Cultura del free-ride in sicurezza, sci alpinismo, snowpark, bikepark, sci da fondo, parapendio, arrampicata, trekking, casa della montagna, rigenerazione dei rifugi e delle strutture ricettive abbandonate, sono solo alcuni dei progetti che in questi anni abbiamo più volte presentato alle istituzioni. Tutto ciò può essere realizzato in maniera completamente eco-sostenibile ed in sinergia con il piano d'area del Parco, includendo il ripristino e collegamento della stazione di Monte Cristo.
Siamo sempre stati fautori del confronto e di un percorso condiviso. Proprio all'interno del Festival della Montagna 2015, conclusosi appena due mesi fa, l'associazione ha proposto e attivato un percorso di partecipazione, coinvolgendo intorno allo stesso tavolo istituzioni, operatori, portatori di interesse e tutti gli amanti della montagna per condividere e definire un progetto e una pianificazione comune. Probabilmente siamo riusciti a smuovere parzialmente l'immobilismo delle istituzioni, visto che sul piano d'area del Parco e gli interventi futuri, sembra si sia finalmente raggiunto un accordo. A questo punto però non c'è più alcun alibi per cominciare, da subito, a mettere in pratica i tanti progetti e le attività legate alla montagna, che con pochi fondi, possono generare da subito un forte rilancio del Gran Sasso e del turismo del comprensorio invernale ed estivo.
Come associazione, crediamo sia nostro compito continuare a stimolare una riflessione condivisa con la cittadinanza e avanzare proposte fattibili. Abbiamo portato avanti la nostra idea di montagna e di turismo facendola conoscere e vivere concretamente attraverso eventi di grande successo, quali la Spring Session e il Festival della Montagna. Crediamo fermamente che, partendo da quello che già esiste, si debba crescere, innovare e promuovere progetti sostenibili [vai ai progetti di GranSassoAnnoZero] che vadano a valorizzare a 360° le attività di montagna, invernali ed estive, sfruttando le numerose professionalità e risorse locali.
In questi due anni di attività abbiamo dimostrato come sia possibile, anche partendo con poco ma sfruttando tutte le potenzialità, realizzare buone idee e invertire il declino economico e culturale a cui qualcuno vuole destinare le sorti del Gran Sasso. La Spring Session, del tutto autofinanziata, e il Festival della Montagna sono, da questo punto di vista, il nostro miglior biglietto da visita. Non serve aspettare interventi e investimenti massicci, business plan con pareggio palesemente "pilotato" o i grandi investitori reali e presunti. Occorre rimboccarsi le maniche e battersi per avere dei risultati adesso. Un futuro diverso per le nostre montagne è possibile e deve essere portato avanti da tutti gli attori coinvolti, cittadini e utenti del territorio: di questo siamo convinti e non ci stancheremo mai di provare in questa direzione.