Giovedì, 29 Ottobre 2015 23:34

Trifuoggi getta la maschera: "Pronto alla candidatura da sindaco con una lista civica"

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Nicola Trifuoggi ha gettato la maschera.

A qualche settimana dall'intervista rilasciata all'Editoriale, che già conteneva elementi di 'forte' interesse, a leggere tra le righe almeno, il vice sindaco ha rilasciato un'altra intervista, ancora ai microfoni di Matilde Albani, ospite della prima puntata della trasmissione Radar, su LAQTV.

E ha confermato di essere pronto alla candidatura da sindaco, alle elezioni amministrative della primavera 2017. "Già alle passate Regionali - ha ammesso Trifuoggi - non c'è stato schieramento politico che non mi abbia fatto delle avances: sinistra, destra, centro. E sono sincero: sono molte le persone che nel recente passato, e ancora oggi, mi hanno chiesto e mi chiedono di candidarmi alle prossime amministrative".

Trifuoggi sottolinea come consideri assurdo parlarne ora, ad un anno e mezzo dall'appuntamento elettorale, "spero vivamente di arrivare a maggio 2017 con questa amministrazione". Incalzato dalla giornalista, però, non si lascia certo pregare e disegna già scenari futuri: "Non parteciperei alle primarie di centrosinistra, perché non voglio legarmi a nessuna formazione politica. Piuttosto, potrebbe interessarmi una lista civica, fatta di gente perbene. In questo momento, comunque, si tratta soltanto di un esercizio dialettico".

Evidentemente, non è affatto un esercizio dialettico, e Trifuoggi non è certo così ingenuo da pensarlo per davvero. In realtà, il vice sindaco è pronto alle elezioni e, per primo, lancia la sua candidatura, disegnando già il perimentro entro cui intende muoversi.

Una lista civica centrista, capace di dialogare con i moderati di destra e di sinistra, senza steccati ideologici, di raccogliere le 'simpatie' dei transfughi del Pd e di fette di partito che, magari, non vedrebbero di buon occhio la candidatura di Giovanni Lolli o di Stefania Pezzopane. Chissà, sotto lo sguardo compiacente di parte della stampa cittadina, in rotta di collisione con Cialente, e di esponenti della società civile che vorrebbero slegarsi dai poteri economici, politici e sociali che hanno sostenuto l'amministrazione in questi anni.

Commentando la delicata fase che attraversa la vita politica cittadina, tra inchieste, intercettazioni, evocazioni di poteri forti pronti a sovvertire l'ordine costituito, Trifuoggi veste i panni del 'vecchio saggio', capace di guardare dall'alto le miserie della politica politicante: "C'è una elevazione dei toni della polemica, a tutti i livelli, e questo non mi piace, non riesco a coglierne il motivo: mi chiedo, perché si devono esacerbare gli animi? Mi hanno spiegato potrebbe trattarsi di riposizionamento, una parola che non conoscevo. In attesa delle prossime elezioni, ciascuno starebbe cercando di conquistarsi degli spazi a dispetto di altri: una guerra tutti contro tutti che non so proprio a chi convenga. Io sono fuori da queste logiche".

Il vice sindaco, va da sé, non ha bisogno di conquistare spazi. Il suo se lo sta costruendo piano piano, ponendosi come opposizione - chissà quanto isolata - in seno alla maggioranza di cui fa parte, e dialogando "benissimo" con parte dell'opposizione, "alla luce del sole - chiarisce - altrimenti si diffondono voci strane, nella città di Sant'Agnese". Chiaro il riferimento agli articoli di stampa, NewsTown ne scrive da tempo, che vorrebbero Trifuoggi molto vicino a Giorgio De Matteis.

Un vice sindaco e candidato umile, "ho cominciato a imparare questo nuovo mestiere, mi sono impadronito di determinati meccanismi, ho cercato di guardarmi intorno, di svolgere diligemente il compito che mi era stato affidato", di governo e di lotta.

Di governo, innanzitutto, come baluardo di legalità tra le stanze di Palazzo Fibbioni. "Ritengo di esser riuscito a fare pulizia, almeno per le questioni che mi sono state affidate. Il mio compito - ha chiarito, di nuovo - non è certo quello di coprire le magagne altrui". Badante di Cialente, insomma? "L'ho presa a ridere, è ingeneroso nei confronti del sindaco ed è un complimento relativo nei miei confronti".

Tra una risata e l'altra, però, Trifuoggi non manca qualche stilettata al veleno.

"Se dovessi fare un bilancio, a gennaio saranno due anni da vice sindaco, direi che sono più le cose che ho impedito rispetto a quelle che ho fatto. In piena coscienza, quando mi è stato richiesto, ho sempre fornito pareri sulla fattibilità, o meno, di determinate cose, e quando ho ritenuto che non si potessero fare, non sono state fatte. Parlo dell'aspetto giuridico delle vicende, non mi sono mai occupato della opportunità politica di determinate scelte".

Come dire: Trifuoggi avrebbe 'stoppato' alcuni provvedimenti che l'amministrazione intendeva prendere per questioni di opportunità politica, e al di là degli aspetti giuridici.

Non serve un analista politico per capire che il vicesindaco volesse far riferimento, anche, alla questione del rinnovo dei precari.

"Ho fatto chiaramente presente la mia opinione: non si può procedere con i rinnovi, non c'è una norma che consenta il rinnovo e non ci sono i soldi. Non si può fare, per motivi di diritto: motivi che devono essere esaminati con grande scrupolo perché siamo dinanzi ad un eventuale conflitto per i posti di lavoro, ci sono infatti gli idonei del concorso Ripam che aspirano ad occupare le funzioni oggi vacanti. E in questo conflitto - mi rifiuto di definirla una guerra dei poveri, come hanno fatto altri, perché gli idonei non sono poveri affatto, almeno a livello morale - le regole vanno applicate con particolare attenzione".

Una frecciata ai sindacati, alla senatrice Pezzopane, e pure al segretario generale Carlo Pirozzolo che, prima dell'avviso di garanzia notificato dagli inquirenti e che ha poi portato alla sospensione a seguito dell'inchiesta sul concorso ex Onpi, stava predisponendo proprio la delibera di rinnovo. 

"Il segretario generale - sottolinea infatti Trifuoggi, commentando il parere negativo espresso dalla reggente Spera - non è soltanto un notaio di quello che accade in Giunta, è il custode della legalità, deve far presente quali sono le situazioni non regolari e, se non lo fa, è corresponsabile di eventuali illegittimità. La dottoressa Spera, a proposito del rinnovo dei precari, ha fatto presente come - a suo modo di vedere - non ci fossero gli estremi per la delibera di proroga e, così, ha scisso la sua responsabilità rispetto a quella, eventuale, della Giunta comunale, qualora dovesse procedere comunque".

Un avvertimento chiarissimo, anche ai colleghi assessori. "La mia posizione di contrarietà non impedisce alla Giunta di approvare la delibera. Non farò barricate: assumano la responsabilità di quello che fanno".

L'uomo della legalità, insomma. E se ci sono state 'accelerazioni' nelle indagini, almeno negli ultimi mesi, è anche merito suo: "Non voglio darmi meriti che presumibilmente non ho, ma come vicesindaco ogni volta che ho avuto notizie di fatti che potessero avere una rilevanza penale non ho perso un attimo e ho trasmesso tutti gli atti alla Procura. E alcune delle mie segnalazioni, con il tempo, sono diventate argomenti da prima pagina per i giornali".

Candidato di governo e, come detto, anche di lotta. Trifuoggi sa benissimo a chi parlare, e come parlare ai suoi possibili interessati interlocutori politici.

L'Aquila non si indigna abbastanza, lo ribadisce, rispetto agli episodi di malaffare raccontati dalla cronaca: "Ho detto quello che pensavo e lo confermo, con la mia abituale chiarezza, senza far riferimento a fatti specifici o casi concreti. Come prevedibile, stanno venendo fuori una serie di magagne legate alla ricostruzione, dipendenti in parte dalla legislazione carente che non aiuta i controlli, come per la ricostruzione privata, nonostante gli ultimi piccoli aggiustamenti (altro affondo sulla Pezzopane), e in parte dall'indole umana che ha approfittato delle carenze normative".

Trifuoggi ha chiari i suoi 'obiettivi': "Nella classe borghese aquilana, che spesso finisce per considerare tutti gli altri dei plebei, alcuni ritengono di essere al di sopra di tutto e di tutti, di essere intoccabili".

La stessa classe borghese che, potrebbero sostenere i maligni, è stata corpo elettorale importante per la riconferma di Cialente. Lo schiaffo. Poi, la carezza: "Le percentuali di illeciti, comunque, sono bassissime. La stragrande maggioranza degli aquilani è composta da persone perbene, e la stragrande maggioranza dei casi di ricostruzione ha rispettato le norme vigenti".

E' necessario indignarsi, però, perché l'indignazione manifesta "potrebbe e dovrebbe provocare innanzitutto un maggior controllo sociale e produrrebbe, poi, l'isolamento di chi ha commesso atti illeciti. Mi auguro gli aquilani si preparino (come ad evocare l'emergere di altre notizie di reato) perché, in genere, non mi sembrano lo siano molto. D'altra parte, questa è la città del chiacchiericcio, più che della indignazione, "che si vanta di Sant'Agnese, che vanta - unica al mondo - la celebrazione della maldicenza".

Concetti ribaditi, più o meno simili, a margine dell'incontro organizzato da Libera, ieri l'altro, e a Monticchio, ieri sera, ospite del Comitato No Biomasse, con il capogruppo di Forza Italia Guido Quintino Liris.

Tappe di una campagna elettorale che si preannuncia lunghissima e che Trifuoggi ha già iniziato.

 

 

Ultima modifica il Sabato, 31 Ottobre 2015 02:53

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