Le associazioni ambientaliste Lipu, Mountain Wilderness, Pro Natura, Salviamo l’Orso, Wwf e Touring Club Italiano criticano, in una nota, i progetti presentati dalla Regione Abruzzo per il Masterplan per il Sud (il piano di investimenti infrstrutturali per il Mezzoggiorno lanciato dal governo Renzi).
"Il collegamento scioviario (con ben cinque nuovi impianti a fune) dei complessi sciistici di Roccaraso e Rivisondoli con quelli di Passo Godi e Scanno (in Siti di Interesse Comunitario e Zone di Protezione Speciale tutelate a livello europeo)" si legge "interventi per lo sviluppo del turismo invernale nelle aree montane del Parco Nazionale del Gran Sasso e di quello della Majella, interventi a tappetonel settore del "wellness" (con realizzazione di “nuove attività ricettive”) in tutto il comprensorio settentrionale del Parco Nazionale della Majella".
"Questi i pesanti interventi contenuti nello schema di “masterplan” appena presentato dal Presidente della Regione D’Alfonso, da finanziare con oltre 100 milioni di Euro provenienti da interventi di riassestamento di bilancio del Governo nazionale".
"Ma cosa c’è nel “masterplan” nel capitolo della tutela del territorio? Solo numerosi interventi di regimazione delle acque a scopo irriguo e qualche generico intervento di lotta al dissesto idrogeologico, di riduzione del rischio idraulico e dell’erosione costiera.In pratica, soltanto interventi che mirano ad arginare gli effetti, senza agire mai sulle cause dei problemi".
"Le Associazioni ecologiste, riunite nel cartello EmergenzAmbiente Abruzzo, chiedono all’Amministrazione Regionale un incontro urgente per riesaminare insieme tutto il pacchetto sotto il profilo della tutela ambientale, così come proficuamente avvenuto per il Piano di sviluppo del Gran Sasso con il Vice Presidente Lolli, in modo da non dover arrivare alla fase operativa con polemiche e battaglie muro contro muro, sicuramente nell'interesse di nessuno e che farebbero solo perdere tempo e soldi a tutti".
"Insistere su interventi pesanti nelle aree protette a livello nazionale ed europeo significa infilarsi in un vicolo cieco che non potrà che portare al totale immobilismo ed alla perdita di questi ingenti finanziamenti. I nuovi interventi di infrastrutturazione sciistica proposti sono infatti vietati dalla normativa europea e nazionale posta a tutela di habitat e specie di grande valore ecologico, come l’orsomarsicano, il lupo, il camoscio d’Abruzzo e l’aquila reale.Senza considerare che il “masterplan” di D’Alfonso è in palese contrasto con il rilancio del progettoAPE (Appennino Parco d'Europa), con il PATOM, strumento voluto anche dalla Regione Abruzzo per la tutela dell’Orso Marsicano, e con il percorso teso a far riconoscere dall’UNESCO le nostre montagne come Patrimonio Mondiale dell’Umanità".
"Il rilancio delle attività economiche legate al turismo deve invece procedere di pari passo con il miglioramento della qualità dell’ambiente e del turismo stesso, con relativo aumento del valore dei servizi forniti dall’ecosistema e dell’occupazione locale.Un’alternativa verde, insomma, basata su piccoli investimenti diffusi sul territorio a vantaggio di un turismo più moderno e di maggiore qualità, in crescita ovunque, basato sui valori naturali unici del "cuore verde" d'Europa. Attraverso la riqualificazione in chiave ecologica dei complessi turistico-sciistici, l’attuazione di interventi di risanamento e rinaturalizzazione del territorio e la realizzazione di mille micro-interventi si potrebbe finalmente sviluppare un turismo indipendente dalla presenza di neve sulle piste, in grado di rivitalizzare l’economia delle aree montane in modo durevole, fornendo lavoro ad un gran numero di persone per decenni e migliorando e non peggiorando la qualità del nostro preziosissimo ambiente naturale".
"Si abbandoni, quindi, una volta per tutte" conclude la nota "ogni ipotesi di distruzionedi ambienti preziosi ed insostituibili che potrebbero servire unicamente a diventare, nella migliore delle ipotesi,l'imitazione povera delle grandi località sciistiche delle Alpi. Si scommetta invece sulla loro vera valorizzazione perché la nostra regione diventi finalmente un punto di riferimento internazionale nell'ottica di una fruizione sostenibile dei grandi valori ambientali delle nostre montagne,che possono, se ben gestiti, diventare oggetto di grande interesse da parte di crescenti flussi di un turismo qualificato ed importante, sia nazionale che internazionale".
Rifondazione comunista: "Il Masterplan è un ecomostro"
"Non possiamo che associarci al grido di allarme lanciato dalle associazioni ambientaliste sul 'masterplan' di Luciano D'Alfonso e della sua Giunta. Le risorse che il governo mette a disposizione dell'Abruzzo vengono indirizzate verso interventi cementificatori persino nei parchi nazionali e nelle aree Sic e Zps di tutela comunitaria".
Lo affermano in una nota Maurizio Acerbo, della segreteria nazionale del Prc-Se ed Enrico Perilli capogruppo dello stesso partito al Comune dell'Aquila.
Per i due politici "Non ci sono scelte innovative nel senso di un nuovo modello di sviluppo per la nostra regione ma la prosecuzione degli errori del peggiore passato e il finanziamento di progetti che per anni gli ambientalisti hanno contrastato. D'Alfonso e l'ambientalismo - proseguono - sono due rette parallele. Non un solo provvedimento sbagliato della giunta Chiodi e Febbo è stato cancellato da quella D'Alfonso mentre continuano a essere avanzate e approvate norme e proposte ancor peggiori contro l'ambiente e i beni comuni. Assistiamo a una continuità col passato tendente al peggio. Il masterplan, elaborato senza concertazione con le associazioni ambientaliste, è un ecomostro - affermano Acerbo e Perilli -. A D'Alfonso - concludono - interessano soltanto gli appalti con una visione anni '80 obsoleta e dannosa".