E' solo la richiesta di sanzione, ma tant'è: 32 punti. Una richiesta, insieme a 200mila euro d'ammenda per la società, assurda per L'Aquila calcio, formulata nell'ambito del Processo Dirty Soccer dalla Procura del Tribunale Federale tramite il Pm sostituto di Stefano Palazzi, Gioacchino Tornatore.
Qualcosa di semplicemente esagerato tenendo anche conto che a L'Aquila vengono contestate responsabilità oggettive e non dirette.
Ma soprattutto è irricevibile da una squadra sportiva che sta svolgendo un campionato da 17 giornate: se fossero questi i punti (e non lo saranno), che senso ha avuto mantenere e far giocare L'Aquila in Lega Pro?
E' di questo parere ovviamente uno dei due avvocati che stanno difendendo la società rossoblù, Flavia Tortorella che tramite NewsTown chiede ai tifosi di avere pazienza: "Questa è solo la richiesta. Già mercoledì è prevista la sentenza di primo grado, ma chiedo di aspettare l'appello e anche il terzo grado di giudizio al Coni per poter ottenere giustizia e il risultato che mi sono prefissata, che non dico per scaramanzia".
Tortorella parla di una "richiesta irragionevole priva di fondamento giuridico e sganciata da qualsiasi precedente per situazioni similari anche molto peggiori e, in più, assolutamente sprovvista di elementi minimi essenziali che la dovrebbero accompagnare".
In maniera molto inusuale pare infatti che Tornatore nella sua requisitoria non abbia specificato i motivi particolari della richiesta e che dovrebbe farlo domani.
Quel che è certo è che la Procura non ha tenuto conto, come la sentenza d'Appello passata in giudicato nel primo Processo, del tesserino scaduto a febbraio di Ercole Di Nicola, l'uomo al centro del Processo, ex direttore dell'area sportiva dell'Aquila calcio e per cui sono stati chiesti 6 anni e 3 mesi e 185 mila euro di ammenda nell'ambito di questo stesso procedimento(chiesti anche 12 punti e 120 000 euro al Santarcangelo).
Tortorella aveva chiesto ad inizio giornata un confronto con Di Nicola che però è impossibilitato a frequentare il Tribunale sportivo romano per obbligo di firma: "L'Ho fatto - ha specificato l'avvocata a NewsTown - perché Di Nicola è un test fondamentale e ascoltarlo fa parte di un principio cardine della giurisprudenza. Ho pensato che sentirlo potesse essere d'aiuto a L'Aquila perché avrebbe potuto chiarire. Ma non mi è stato permesso".
Ma vista la richiesta forse la Procura avrebbe preferito una strategia di patteggiamento? "Per illecito non c'è la possibilità di patteggiamento mentre per l'omessa denuncia sono previste solo le ammende".
Si attendono adesso le parole della società e la reazione del mondo politico e sportivo aquilano.
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