Lunedì, 26 Agosto 2013 12:17

Calcio, i Rbe torneranno in trasferta: "Ci tesseriamo per rimanere negli stadi"

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Deve essere stata una di quelle scelte laceranti di fronte le quali si trovano spesso i gruppi che prendono decisioni collettive: il gruppo organizzato dei Red Blue Eagles, il più anziano in attività nella curva rossoblù del vecchio stadio Fattori, quest'anno smetterà la forma di protesta scelta finora per opporsi alla tessera del tifoso.
"Dopo due anni in cui non abbiamo più seguito L'Aquila calcio 1927 in tutte le trasferte di campionato, finali play off e coppa Italia, torneremo a partire" scrivono gli Rbe in un comunicato ufficiale.

Gli ultras aquilani erano tra i pochi rimasti, fino a ieri, a scegliere come forma di protesta quella di non tesserarsi e quindi di disertare le trasferte. Il nodo della questione da tempo era rimasto quello l'articolo 9 della Legge Amato 41/97 applicato nella tessera.
"L'articolo 9 nel caso in cui venisse applicato, ma ciò nella maggior parte dei casi non accade, impedirebbe a qualunque soggetto che abbia subito una condanna di primo grado, non solo di sottoscrivere qualsiasi tipo di tessera entro i 5 anni successivi alla condanna, ma anche di poter acquistare il singolo biglietto nominativo per la partita casalinga – spiegano i Red Blue Eagles nel loro comunicato - continuare la lotta contro la tessera del tifoso entrando solamente nelle partite casalinghe, ad oggi non ha più senso. Una giusta battaglia sarebbe quella di non entrare nemmeno in casa, dato che l'Articolo 9 é applicato anche sul biglietto nominativo e può essere modificato solo dal parlamento italiano. A questo punto – concludono gli Rbe - siamo arrivati davanti ad un bivio: disertare tutte le partite in casa e fuori, dandola vinta a chi ci vuole morti, oppure tesserarci e rimanere negli stadi".
E alla fine la scelta presa è stata quella di tornare ad esserci, anche perché, scrivono, non andare più in traferta "per molti è diventata una questione di comodo".

La notizia è rimbalzata sui social network destando un certo stupore. Le reazioni sono state generalmente positive anche se non sono mancate inevitabili polemiche. "perchè non prendere la stessa scelta prima?" si sono chiesti molti utenti aquilani di facebook.
Su tutte la risposta di Antonello Maurizi, noto tifoso rossoblù:"Io credo sia inutile ripercorrere il dibattito a ritroso e continuare l'improduttiva diatriba tra pro e contro. Si è presa la decisione più utile per un interesse superiore a qualunque principio: L'Aquila Calcio! Non ha più senso parlare del perché è del percome".
Staremo a vedere se la scelta degli ultras avrà ripercussioni positive anche sulla campagna abbonamenti dell'Aquila calcio che domani presenterà la nuova rosa a Piazza Palazzo alle ore 20:30.

Il presidente dell'Aquila Calcio Corrado Chiodi ha espresso il suo enusiasmo nei confronti della decisione in un comunicato: "Rispetto anche la decisione di quanti, singolarmente, sul piano dei principi continueranno a non sottoscriverla, ma la scelta collettiva dei RED BLUE EAGLES è un segnale forte,atteso, che mi riempie di gioia e restituisce una forte carica emozionale a me Presidente e, sono sicuro di interpretare il pensiero di tutti, dirigenti, tecnici ed atleti, ci ripaga dei tanti sacrifici che stiamo facendo".

Per molti quella della tessera del tifoso è una battaglia che è stata comunque giusto combattere per tre anni nella sua forma più radicale. "Abbiamo perso tutti" scrive qualcun altro, anche se i Red blue Eagles ci tengono a specificare che qualche risultato c'è stato:"Dall'introduzione della tessera del tifoso molte cose sono cambiate e per noi il movimento ultras italiano ha raggiunto quasi tutto ciò che poteva ottenere.
L'attuale Supporter card di Lega pro, (come tutte le Away card di serie A e B), non prevede l'abbinamento ad una carta di credito, non ha il chip RIFD e non prevede la sottoscrizione del Codice Etico, una sorta di regolamento extra che il tesserato deve sottoscrivere e che comporta il ritiro della tessera stessa in caso di incidenti o reati da stadio".
Di certo era sempre più difficile continuare a vedere il settore ospiti semi vuoto nelle trasferte rossoblù nell'indifferenza generale di chi prende le decisioni sul calcio ed altro.
Forse quella della tessera - che comunque resta uno strumento che limita le libertà personali come molti atri dispositivi presenti oggigiorno nella società e che contribuisce a trasformare il calcio in qualcosa di diverso dallo sport di massa che abbiamo conosciuto - è una battaglia che andrebbe combattuta di più anche sotto il profilo prettamente giuridico. Oltre che fuori e dentro gli stadi.

Ultima modifica il Giovedì, 29 Agosto 2013 02:54

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