Alla fine del primo round dei play out, L'Aquila deve accontentarsi del pareggio 1-1 contro il Rimini, risultato che adesso la costringerà a segnare un gol in più nella partita in Romagna di sabato prossimo, che diventa la partita in cui giocarsi un'intera stagione, e forse di più.
Niente muri difensivi da fare dunque, ma una partita da impostare all'attacco per tentare di recuperare l'handicap non annullato oggi, dopo una partita che ai punti avrebbe vinto, in virtù di un migliore secondo tempo .
Era partita molto bene infatti L'Aquila di Perrone, nella prima giornata di primo caldo vero, ma con uno scorcio di neve oltre il Fattori, sul Gran Sasso.
Davanti un pubblico finalmente accorso in numero decente (nessuno a L'Aquila vuole perdere questa categoria), ha spinto e trovato il gol dopo soli cinque minuti. Con un difensore, Ligorio, servito dal miglior in campo, Triarico.
Poi i rossoblù hanno abbassato il baricentro e iniziato a subire, troppo, la manovra del Rimini, venuto in Abruzzo per cercare il pareggio. Difficile, forse - per cercare una giustificazione - gestire la palla che in queste partite secche scotta particolarmente.
Così alla seconda azione pericolosa, dopo una prima parata di Scotti, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Perna non sale abbastanza in fretta e tiene molto probabilmente in gioco Carciuro, lanciato a rete da Mancino.
L'Aquila accusa il colpo ma si tira su le maniche e sposta avanti il baricentro, quasi esclusivamente sulla destra grazie ad un inesauribile Triarico, carico a mille e pronto a macinare Km sulla fascia (uscirà tra i crampi). Ma non ne viene nessuna occasione da gol concreta.
Nel secondo tempo il Rimini non c'è. L'Aquila sospinta finalmente da un gran pubblico, e consapevole della posta in palio, attacca. Subito Triarico arriva sul fondo e la mette al centro per Perna, che in area piccola non riesce a trovare la deviazione vincente.
Ma è al 21' che, nel suo momento migliore, L'Aquila prende il palo pieno di Piva (un altro difensore) che calcia davanti la porta a botta sicura sugli sviluppi di calcio d'angolo.
Due minuti prima era entrato Andrea Mancini per Perna. Il giovane pescare da brio alla manovra, cerca la profondità e permette la verticalizzazione, così difficile in generale da trovare per questa squadra, in una partita in cui è molta la paura di sbagliare.
Ma a mancare è la giocata, che in realtà arriva dai piedi proprio di A. Mancini che al 43' crea il panico in area bianco rossa entrando dalla destra. Il giovane tira e il portiere respinge corto, ma non c'è colpevolmente nessuno pronto a ribadire in rete.
Fall si scalda, ma alla fine Perrone non lo fa entrare, non giocandosi proprio la terza sostituzione. Un Perrone, a cui se si vuole rimproverare qualcosa, è quella di non credere abbastanza nei giovani, come fosse troppo severo nei loro confronti. Certo c'è anche un lato di tutela, ma in questa situazione - senza Sandomenico e con Perna e De Sousa che fanno quello che possono - la sensazione è che si possa puntare anche su un out sider.
Nel finale non succede nulla con Di Mercurio, subentrato a Triarico, che la spara alta da posizione non facilissima.
LE INTERVISTE A FINE PARTITA A PERRONE E SUSINI
Susini: "Per il Rimini un vantaggio effimero. Andremo lì carichi"
Il primo a scender negli spogliatoi il collaboratore voluto da Perrone , susini, vuole vederla positiva: "E' come se avessimo vinto, tra cercare una vittoria e andare a fare le barricate, poco cambia. Il loro vantaggio rispetto ai risultati possibili, in realtà è un vantaggio effimero. L'Aquila e Rimini hanno il 50% per restare in Lega Pro. Adesso andremo lì carichi.
Perrone: "Sono fiducioso. Se solo Piva avesse tirato 5cm più all'interno..."
"Quando uno si gioca parecchio la palla scotta e non è che si possono creare tante situazioni. Quando si gioca per i play out è difficile vedere squadre aperte, e uno cerca di giocare sempre in maniera intelligente".
"Dopo il vantaggio non è che abbiamo indietreggiato, piuttosto non abbiamo rispettato bene delle posizioni in campo che hanno permesso al Rimini di giocare la palla e a venire sistematicamente nella nostra metà campo. Ma questo tuttavia non è che avesse prodotto tanto pericolo, salvo la parata di Scotti. Poi il gol per aver tenuto in gioco l'ultimo di loro. Dispiace".
"Alla vigilia avevo detto che era importante fare un gol e non prenderne nessuno. Un gol lo abbiamo fatto, ma lo abbiamo pure preso. Tutto sommato hanno avuto più difficoltà i loro attaccanti dei nostri. Queste sono partite difficile per gli attaccanti. Sono fiducioso, penso che la squadra a Rimini possa fare una buona prestazione".
Su A.Manicni: "Ha caratteristiche differenti da Perna, ma anche lui si potrebbe muoversi meglio. Ottima l'azione che ha fatto, altre volte poteva fare meglio. Comunque non c'è un salvatore della patria, solo giocatori che devono fare ancor di più di quello che hanno fatto".
Su Triarico: "Ha giocato bene, è un giocatore intelligente che ha fatto spesso la cosa giusta dialogando bene con De Francesco.
Peccato, se avessimo trovato il 2-1 con Piva staremmo commentando un altra partita".
Su Faal: "Non l'ho messo perché avrei dovuto cambiare schema, a cinque minuti dalla fine..magari ti scopri... e 5 minuti sono pochi per fare qualcosa. Poi gli ho detto di togliere la pettorina e aveva ancora la maglia rossa sotto. Mi sono un po' innervosito e ho pensato no fosse destino che entrasse".