Nell'ambito del Festival della partecipazione che si è svolto a L'Aquila, non poteva mancare un incontro per parlare delle esperienze di "partecipazione", appunto, attive nel mondo del calcio, o meglio dei tifosi.
Parliamo dei Supporter's trust, "organizzazioni no-profit che hanno per scopo quello di rappresentare in maniera non esclusiva 4 democratica i tifosi di una determinata squadra sportiva e di portare la loro voce all'interno del club di riferimento per contribuire a migliorarne la gestione e valorizzarne l'identità".
L'incontro è stato promosso dal Supporters' Trust "L'Aquila me'", che ha coinvolto le esperienze più significative provenienti da tutta Italia: La Fondazione Taras 706 A.C. (nome greco di Taranto), Sogno Cavese (Cava dei Tirreni), Sosteniamolancona (Ancona) e la squadra autogestita fiorentina CS Lebowski.
"E' necessario creare cultura su questo tema - hanno affermato Marco Mancini e Antonella Marrocchi del Supporters' Trust aquilano - siamo ancora in pochi a parlare di tifosi nella società, e non è facile far passare il messaggio. C'è necessità di espandere cultura della partecipazione nello sport".
Molto interessante ad esempio l'esperienza tarantina. la fondazione Taras è un'associazione di promozione sociale che, con i suoi 2600 iscritti, attualmente detiene il 7% delle quote del Taranto FC, società che è stata fondata proprio da loro nel luglio 2012, quando la società che militava in Lega Pro non si riscrisse.
"Nessuno era interessato a riscrivere la squadra - raccontano i ragazzi che si sono trattenuti a L'Aquila anche nella giornata di domenica - e l'associazione era stata fondata già a marzo, quando si era iniziato a capire che ci sarebbero stati problemi. Poi, quell'estate, abbiamo scritto lo statuto, siamo andati dal notaio, abbiamo iniziato una raccolta fondi e trovato una cordata di imprenditori. Così la squadra si riuscì a iscrivere all'ultimo secondo al campionatao di serie D con il 10% in mano a noi tifosi".
Da allora il Taranto ha cambiato tre proprietà e il supporters' trust è ancora lì: ha un consigliere d'amministrazione, controlla i bilanci della società e ha affrontato anche le ricapitalizzazioni ("dobbiamo drenare risorse ai soci quando avvengono"). Tra i ruoli più importanti che svolge, anche quello di prendersi cura del settore giovanile dal punto di vista organizzativo.
Presente all'incontro anche David Miani, presidente dell'Ancona, primo club professionistico ad essere gestito dai tifosi che son ripartiti dall'Eccellenza sei anni fa con la proprietà del 100% della società, ma che proprio adesso sta iniziando ad affrontare alcune problematiche che probabilmente porteranno ad una drastica riduzione in tal senso.
Consegnate poi dal trust aquilano le tessere onorarie a Diego Riva di "Supporters in campo" e a Giusppe Abbamonte di "sogno cavese". che hanno partecipato al primo Workshop del progetto europeo 'Clubs and Supporters for Better Governance in Football', coordinato da Supporters Direct Europe (SDE) (network europeo dei supporters cui Supporters in Campo è affiliato) che si è tenuto dal 13 al 15 giugno allo stadio Broadhurst Park del FC United of Manchester.