Hanno acquistato un banner su old.news-town.it come su altri giornali on line locali, oltre che una vela 6x3 posta all'altezza del Motel Amiternum, portante il messaggio "O vincete o lasciate", rivolto a tutti soci dell'Aquila calcio: Corrado Chiodi, Massimo Mancini, Stefano Cipriani, Antonio Brunamonti, Giuseppe Mililli, Stefano Valentini e Fabio Baldassarra.
E' opera dei tifosi dell'Aquila calcio che, lo scorso martedì, si sono riuniti in un assemblea molto partecipata a cui hanno preso parte tutte le componenti della tifoseria deliberando le prime mosse da intraprendere nell'anno dopo la retrocessione in serie D dalla Lega Pro.
Contemporaneamente alla campagna di comunicazione sul web e per strada, quella stessa assemblea si è recata oggi davanti la sede della società per recapitare personalmente il messaggio (foto sotto). A prendere la parola è stato il Peesindete del Supporter's Trust L'Aquila mé, Marco Mancini: "Dopo la retrocessione la fiducia va riconquistata coi fatti", ha esordito Mancini. "Non si tratta solo di ritornare in Lega Pro ma anche di migliorare la gestione quotidiana della società che deve avere come pre requisito quello di mettere tutti nella condizione di fare il proprio meglio, dal magazziniere ai giocatori"
"Il nostro è un discorso unitario - ha concluso il Presidente del Trust - e faremo un lavoro continuo durante la stagione per monitorare l'operato della società confrontadoci con essa sulla base esclusivamente dei fatti. Il nostro non è un messaggio negativo ma un'esortazione ad una gestione migliore e a tentare di vincere il campionato".
Stefano Cipriani, uno dei soci di minoranza (qui un suo comunicato dopo la retrocessione in cui parla per conto dell'Aquila calcio) però, ha polemizzato fortemente con l'iniziativa lamentando l'utilizzo del suo nome nell'ambito della campagna di comunicazione attuata dei tifosi. Ma Cipriani, per quanto di minoranza, è un socio dell'Aquila calcio, il suo nome è attualmente già legato alla società L'Aquila calcio e il messaggio "O vincete o lasciate" non contiene elementi diffomatori verso nessuno. Non è nient'altro insomma, che una sollecitazione a vincere fatta da tifosi delusi simile a chissà quant'altre.
Dopo il suo intervento ne è seguito un altro, breve, del Presidente Corrado Chiodi. Poi i tifosi sono andati via.
Non resta che sperare che questa città, anche in ambito calcistico, riesca nel corso dell'anno a costruire una dialetica fruttuosa in cui tutte le parti siano pronte a dialogare e prendersi le proprie responsabilità. Per il bene, comune, del calcio e della città.