Lunedì, 20 Novembre 2017 12:32

L'Aquila calcio, il Supporters' Trust: "Amministrazione pretenda chiarezza"

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"Il nostro è, innanzitutto, un atto di presenza: forse, qualcuno pensava di aver preso il Supporters Trust per sfinimento, e poteva pure essere una impressione fondata. E' vero, avvertiamo la stanchezza: tre anni fa, l'associazione era nata in un altro contesto, con la finalità di partecipare costruttivamente alla vità della società rappresentando le istanze dei tifosi. Ed invece - dall'arresto di Di Nicola in poi - ci siamo ritrovati a chiederci come rappresentare la tifoseria, cosa si aspettasse da noi nel mezzo di una crisi che si protrae da 3 anni. Un dispendio di energie mentali e nervose importanti. Siamo stanchi, è vero, ma non abbiamo alcuna intenzione di mollare la presa".

Così Marco Mancini, portavoce del Supporters' Trust L'Aquila me che, stamane, ha tenuto una conferenza stampa a Palazzo Fibbioni, a dieci giorni dalla dead line entro cui "la matassa societaria dovrebbe essere sbrogliata, in un modo o nell'altro". Mancini ha ribadito come la tifoseria, organizzata e non, e così la squadra che, anche ieri, a Matelica, ha combattuto sul campo con dignità e abnegazione, "meritino finalmente chiarezza".

"Ci siamo lasciati i primi d'agosto con un accordo preliminare per la cessione dell'Aquila calcio al gruppo Fioravanti, era stato nominato un Comitato di garanti che avrebbe dovuto assicurare la piena trasparenza del processo: ed invece, il Comitato ha esaurito la sua funzione il 30 settembre e la trattativa non si è chiusa, per responsabilità della vecchia società soprattutto", ha proseguito Mancini. Un mese e mezzo dopo, "la situazione è ancora nebulosa: oltre le professioni d'ottimismo sui giornali, non è chiaro se la trattativa col gruppo d'acquirenti romani si concluderà o se sarà la vecchia gestione ad assicurare la gestione ordinaria; e così dovesse andare, vorremmo sapere con quali risorse e con quale progetto tecnico", le parole di Mancini. Che chiede - a nome del Supporters' Trust - un impegno diretto all'amministrazione comunale: "in queste ultime settimane, si è un poco defilata, forse per la paura, legittima, di scottarsi in una vicenda piuttosto calda. A questo punto, però, deve intervenire in modo pubblico, e pressante: va chiarito come mai la trattativa è fallita, a quali condizioni la cordata Fioravanti avrebbe preso la squadra e come mai l'interessamento si è arenato, se esiste ancora la possibilità di un ripensamento, sebbene voci di corridoio dicano il contrario; inoltre, va inchiodata la vecchia società affinché renda trasparenti le proprie intenzioni. Si discute della gestione corrente: l'amministratore unico Ranucci, però, ha chiarito che c'è un bilancio da approvare, chiuso con più di 1 milione di perdite. Ora, capiamo che i bilanci si istruiscono a geometrie variabili ma vorremmo sapere se i vecchi soci hanno le risorse per approvare il bilancio e ricapitalizzare. E con quali idee, con quali progetti? A dicembre, si apre il mercato invernale: la sensazione è che la squadra possa essere, di nuovo, smantellata".

La cosa che colpisce di più, della vicenda, è che si sta cercando di far passare come normale una situazione che non lo è affatto, l'affondo di Mancini. "Se guardiamo soltanto agli accadimenti, per non tornare indietro agli anni scorsi: i soci si era impegnati pubblicamente a cedere la società accollandosi i debiti pregressi, invece si sono defilati dalla trattativa e non stanno assicurando neppure la gestione corrente. Non abbiamo loro notizie da settimane. Ora, pare vogliano ripresentarsi come salvatori della patria, garantendo la stagione e, chissà, la categoria, con la complicità di personaggi all'interno di alcune frange della tifoseria - o pseudo tali - che ci danno dei gufi, delle cassandre, come se qui ci fosse qualcuno che vuole il male dell'Aquila calcio".

La posizione del Supporters' Trust è chiarissima: "crediamo che chi è stato parte del problema in questi anni, non possa essere parte della soluzione che, al contrario, dovrà essere vera, sana e sostenibile". Una soluzione che l'amministrazione deve pretendere in modo fermo, ha ribadito Mancini. "L'Aquila calcio non è 'cosa' della srl di Chiodi e soci, è un patrimonio della città: dunque, la società ha una responsabilità sociale e l'amministrazione comunale ha il diritto di chiedere conto di cosa sta accadendo. Avevano assicurato che non avrebbero risposto ai poteri forti, ebbene prendano di petto la situazione e pretendano chiarezza prima del 30 novembre. D'altra parte, il Comune dell'Aquila è il maggior creditore dell'Aquila Calcio e, quindi, ha strumenti su cui far leva per risolvere l'impasse".

Ribadita la richiesta all'amministrazione comunale, il Supporters Trust ha chiarito che - passato il 30 novembre - se non sarà assicurata una prospettiva seria, "se dovremo assistere - come temiamo - allo smantellamento della squadra", inviterà le diverse anime della tifoseria all'assemblea ordinaria, "per ritrovarci anche a brutto muso se necessario, ma con l'obiettivo di arrivare ad una posizione condivisa. A marzo scorso, le anime del tifo avevano detto basta a questa società: vogliamo capire se, nel frattempo, è cambiato qualcosa, se i tifosi sono davvero disposti a sostenere ancora chi è stato l'artefice di questo schifo, magari per spirito di sopravvivenza, o se vogliamo invece provare ad esplorare strade alternative, in un percorso condiviso con l'amministrazione comunale". Un percorso impossibile, se la tifoseria tutta non lo sosterrà. "Senza memoria del passato - ha concluso Mancini - faremo poca strada in futuro. Devo dire che non sono ottimista: la tifoseria è stanca, divisa, disorientata e potrebbe preferire aggrapparsi a quel simulacro di società che ancora esiste. Abbiamo il dovere di provarci, però. Poi, trarremo le nostre conclusioni".

Ultima modifica il Lunedì, 20 Novembre 2017 12:52

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