Giovedì, 31 Dicembre 2020 10:51

Scoppito, Consiglio comunale in presenza il 31 dicembre: consiglieri d'opposizione si rivolgono al Prefetto

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I consiglieri comunali d'opposizione al Comune di Scoppito, Marco Mancini, Emiliano Renzetti e Pamela Soncini, si sono rivolti al prefetto dell'Aquila Cinzia Torraco per denunciare la convocazione di un Consiglio comunale in presenza fissato per oggi, 31 dicembre, in presenza presso la Sala Talenti della galleria commerciale Pegaso. 

All'ordine del giorno dell'assise, la ratifica della delibera di Giunta Comunale n. 96 del 02.12.2020 avente ad oggetto "Emergenza coronavirus. Risorse per la solidarietà alimentare. Variazione in via d'urgenza al bilancio di previsione dell'esercizio finanziario 2020/2022"; la revisione periodica delle partecipazioni (ex art. 20 D.Lgs. 19.08.2016 n. 175 e s.m.i.), con la ricognizione delle partecipazioni possedute al 31.12.2019 e l'individuazione delle partecipazioni da alienare o valorizzare; l'approvazione del Piano economico finanziario (PEF) del servizio dei rifiuti urbani per l'anno 2020.

I consiglieri, all’atto della ricezione della convocazione, "sono rimasti basiti nel leggere che il Consiglio comunale è stato convocato in presenza (e non a distanza) ed 'in seduta pubblica'"; pertanto, hanno ritenuto opportuno "rispolverare le norme che, durante i giorni festivi e prefestivi dell’attuale periodo natalizio  vietano ogni assembramento sia in luogo pubblico sia in luogo privato e, soprattutto, vietano le riunioni delle pubbliche amministrazioni in presenza (salvo la sussistenza di motivate ragioni)".

In effetti, il D.L. 18 dicembre 2020 n.172 (Ulteriori disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19) ha stabilito, all’art.1 (Misure urgenti per le festività natazione e di inizio anno nuovo), che: “1. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 1, comma 2, del decreto-legge 2 dicembre 2020, n.158 (è la norma che vieta gli spostamenti fra Comuni, salvo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, n.d.r.), nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 sull'intero territorio nazionale si applicano le misure di cui all'articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 (quelle delle zone rosse)”.

Non solo.

Il DPCM 3 dicembre 2020 (Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, recante "Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19" e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 luglio 2020, n. 74, recante: "Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19", nonché del decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158, recante: "Disposizioni urgenti per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19") all’art.1 co.10 lett. o) recita: "... nell'ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza".

"La volontà del legislatore è chiarissima", sottolineano i consiglieri: "tutte le riunioni delle pubbliche amministrazioni (come i consigli comunali) devono essere svolte in modalità a distanza salvo la sussistenza di motivate ragioni (che ovviamente debbono essere ben evidenziate nel testo della convocazione). C’è da considerare, inoltre, che, nelle riunioni pubbliche (come i consigli comunali), un eventuale afflusso di più persone all’interno della piccola 'Sala Talenti' dovrà essere limitato (al fine di evitare assembramenti) ledendo il sacrosanto diritto dei cittadini ad assistere ai lavori consiliari. Per questo motivo, la convocazione del Consiglio Comunale per il 31 dicembre 2020 (in giorno prefestivo nel quale vigono le regole della 'zona rossa') costituisce un’istigazione alla violazione delle disposizioni governative e, nel contempo, una grave lesione del diritto dei consiglieri a partecipare alla seduta e del diritto dei cittadini ad assistere ai lavori".

Sarebbe stato legittimo ed opportuno, aggiungono Mancini, Renzetti e Soncini, "convocare il consiglio in modalità a distanza dando la possibilità ai consiglieri di partecipare (senza violare le norme) ed a tutti i cittadini di assistere (senza creare assembramenti)".

Per tutti questi motivi, i consiglieri comunali hanno chiesto l’intervento del Prefetto;"al fine di richiamare sia chi ha richiesto la convocazione del consiglio sia chi ha ottemperato a convocarlo, al fine di svolgerlo secondo la modalità a distanza nel rispetto delle disposizioni governative e del diritto dei cittadini ad assistere ai lavori consiliari. Nel caso in cui, nelle prossime ore, non ci sarà una nuova convocazione per lo svolgimento della seduta consiliare con la modalità a distanza, i sottoscritti - non avendo nessuna intenzione di contravvenire alle disposizioni governative - comunicano sin da ora che non parteciperanno al Consiglio Comunale. Nel contempo, però, affermano con determinazione che non hanno nessuna intenzione di rinunciare né alle prerogative del loro mandato politico-amministrativo né al dovere di rappresentare i cittadini che li hanno eletti; si riservano, pertanto, il diritto di tutelare la propria immagine nella maniera che riterranno più opportuna".

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