A Pontedera L'Aquila è tornata alla vittoria in trasferta dopo un pareggio e una sconfitta, riuscendo ad acciuffare per la prima volta in solitaria la vetta della classifica.
Ora, con una partita in meno di Frosinone (secondo, che riposerà domenica prossima) e Pisa (terzo che tra una settimana affronterà la Salernitana), dopo 13giornate, è di fatto, dopo 13 anni (stagione 2000-2001), una delle candidate a vincere il primato d'inverno.
Prima del giro di boa mancano (solo) la sfida in notturna di venerdì in diretta Rai col Gubbio, poi la trasferta (incognita) di Nocera, il big match in casa col Frosinone e l'ultima difficile trasferta verità del 22 dicembre a Catanzaro, prima delle vacanze di Natale.
Andiamo a vedere giocatore per giocatore com'è andata la partita.
Testa 8 L'anno scorso il Pontedera firmò l'1-1 finale con una sua leggerezza, ieri è stato fondamentale. Superlativo su Grassi al 2'minuto del secondo tempo. E' sicuro di sé, anche in uscita. Parasse anche i rigori lo farebbero santo protettore della porta rossoblù.
Zaffagnini 7 Viene dirottato dal centro a destra della difesa e se la cava egregiamente continuando ad essere forse la sorpresa più bella dell'anno per Pagliari. Ragazzo serio, buon atleta, il ragazzo sta trovando all'Aquila il suo momento di crescita. E L'Aquila ha trovato lui. Quando non c'è manca qualcosa.
Gallozzi 7,5: Pagliari lo mette terzino sinistro, ruolo che ha già coperto in carriera ma che non gli appartiene naturalmente. Fa valere il suo fisico e la sua corsa con progressioni di categoria superiore. Da una di queste scaturirà la punizione di Carcione deviata in angolo, sugli sviluppi del quale, poi, Agnello la metterà sulla testa di Del Pinto per il secondo gol.
Di Maio 6,5: Fa il suo lavoro lì dietro in coppia centrale. Procura il calcio di rigore ma per il resto da sicurezza e fisicità alla difesa.
Pomante 7: Il capitano continua a sbagliare pochissimo e ad essere il faro del reparto chiave difensivo. Le due sberle prese dopo il 3-0, come dirà Pagliari, sono più che altro episodi fortuiti, dopo i quali anche grazie a lui, la difesa si registra nuovamente e diventa insormontabile.
Carcione 6,5 Parte un po' in sordina ma cresce nell'arco dei 90'. A fine gare Imperio corre verso i tifosi con gli occhi spiritati dalla gioia. Insieme a Pomante è colui che sta traghettando L'Aquila dalle prestazioni scialbe della seconda divisione, alla vittoria nei play off, alla lotta per essere regina d'inverno in prima divisione. C'è n'è da esserne sorddisfatti. Insostituibile.
Agnello 7,5 Torna dopo un lunghissimo infortuno. Si sapeva che stava tornando a disposizione ma vederlo in campo sorprende un po' tutti. E' il jolly che si gioca Pagliari e lui lo ripaga in pieno. Inizia con un po' di quel timore che viene ricalcando un campo di una partita ufficiale dopo tanto tempo. Sbaglia di poco un'occasione nel primo tempo, poi nel secondo sfodera il tiro, perfetto, da 20metri ed è 3-0. Davvero importante per L'Aquila averlo ritrovato ora.
Del Pinto 8,5 E' lui il capocannoniere dell'Aquila ora. Lorenzo a fare il gol c'ha preso il vizio e si fa trovare al posto giusto al momento giusto sfruttando al meglio le sue qualità offensive. Per il resto è il solito motorino del centro campo. Senza lui, aquilano, L'Aquila non sarebbe L'Aquila.
Frediani 6,5: La solita tecnica di cui la squadra ha bisogno. Ha inizio partita va vicino al gol con una conclusione angolata dopo la solita discesa sulla sinistra. Dal calcio d'angolo scaturirà il gol dell'1-0. Forse leggermente stanco dopo la prova contro l'Iran nella nazionale under 20, stringe i denti fino alla fine perché, stavolta, non viene sostituito. Forse soffre un po' il terreno in erba sintetica.
Ciotola 6,5 Lo scugnizzo campano è un'altra delle sorprese sfoderate da mister Pagliari al fischio d'inizio. Questa promozione, dovuta anche grazie all'inserimento di Agnello che abbassa l'età media, Nicola, se la merita tutta. Tra tutti gli spunti, da segnalare quello da cui scaturirà il 3-0.
De Sousa 6,5 E' meglio che chi è abituato a giudicare un'attaccante solo dai gol che fa, riveda la sua posizione. De Sousa è utilissimo al gioco dell'Aquila, offrendo sponde, tornando indietro, attirando avversari, conquistando metri e punizioni. Se poi segna Del Pinto il merito è anche suo e del gioco che produce.
Eppure un piccolo blocco c'è. Lo si è notato sopratutto in una delle prime occasioni dell'Aquila in cui Claudio a tu per tu col portiere, in una di quelle verticalizzazione con cui altre volte ha segnato, tergiversa e non tira. Pagliari dovrà lavorare sul versante psicologico, ma se L'Aquila continua a portare al gol tanti altri giocatori non deve esserci l'ansia di segnare ad ogni costo. E l'ambiente deve capirlo.
Triarico (dal 17' st al posto di Ciotola) 6: Corre sulla fascia e da fastidio agli avversari
Scrugli (dal 25' st al posto di Agnello) 6,5: Pagliari lo butta in campo, cambiando ancora, per arginare il Pontedersa in rimonta e il ragazzo fa quello che deve, tanto che il Pontedera non segna più.
Infantino (dal 45' al posto di De Sousa 7): Può un'attaccante - che non risulterà tra i marcatori - essere incisivo entrando nei 6 minuti di recupero? La risposta è sì perché Saveriano è un professionista. Entra concentrato, si impegna, non molla una palla andandosele a prendere anche nella propria tre quarti e facendo guadagnare metri alla squadra, che in quei frangenti valgono quanto nel football americano.
Pagliari 9: Il suo è un capolavoro. L'Aquila che cambia, sfodera la miglior prestazione dell'anno insieme a quella di Lecce, dove pure il mister di Tolentino aveva cambiato dopo il debutto col Prato. Con le assenze di Corapi e Dallamano ci si aspettava Scrugli e Ciciretti o Triarico, e invece lui fa rientrare Agnello e, per la prima volta nell'anno, inserisce Ciotola dal primo minuto. Il campo gli dà ragione. Pagliari da dopo la partita col Grosseto aveva avvertito: "ormai ci aspettano". L'Aquila per gli avversari non è più una sorpresa ma è considerata dagli addetti ai lavori una buona squadra con un suo gioco. Si sentiva un po' braccato forse il mister, ed eccolo qui che senza Corapi inserisce Agnello, Ciotola e Gallozzi. E' un'altra L'Aquila pur essendo la stessa. Pagliari cambia davvero ,e ci prende, quando il Pontedera rimonta in cinque minuti due gol, inserendo Scrugli e trasformando la difesa a cinque. Inedita. Pagliari per L'Aquila è il demiurgo, la figura di cui in filosofia ha parlato per la prima volta Platone, che plasma la realtà dal mondo delle idee. Per capirsi: senza di lui L'Aquila potrebbe essere prima, con lui semplicemente lo è. Pagliari ha professionalità, competenza e umiltà, caratteristiche che all'Aquila è raro trovare tutte insieme nella stessa figura. Di personaggi come lui, tra coloro che ricoprono incarichi di responsabilità, ce ne vorrebbero altre, anche nella ricostruzione extra-calcistica.