Al Castelfidardo basta un lampo di Calabrese in apertura di gara per piegare la resistenza di una L'Aquila che sul rettangolo verde del "Galileo Mancini" (oltremodo appesantito dalla pioggia) è apparsa spuntata e sofferente nella zona mediana del campo.
Battistini conferma il 3-4-1-2 e tutti gli uomini visti con il Fabriano Cerreto; anche Vagnoni non snatura il suo credo tattico affidandosi al 4-3-1-2 con Pedalino e Calabrese incaricati della fase finalizzativa.
La cronaca si apre con un tentativo di Cafiero dalla grande distanza, Selvaggio non si fa sorprendere e blocca. Al sesto ancora L'Aquila propositiva: piazzato di Boldrini dai 25 metri, sfera di poco sul fondo con Selvaggio immobile. Sul ribaltamento di fronte arriva il vantaggio fidardense: imbucata in verticale a cercare Calabrese che resiste a Cafiero e poi, in caduta, beffa Farroni proteso in uscita. Quattro giri di lancette ed i padroni di casa vanno vicini al raddoppio: angolo pennellato dalla destra e incornata di Lispi che sfiora il palo. Al ventesimo è decisiva la diagonale difensiva di Esposito che sbarra la strada a Calabrese imbeccato dalla sponda di Pedalino. Due minuti e sono ancora brividi per i rossoblu: Terrenzio, sugli sviluppi di una punizione, scuote la traversa con un imperioso colpo di testa.
Dopo un tiro di Calabrese bloccato a terra da Farroni, L'Aquila alla mezz'ora riesce finalmente a farsi vedere in avanti. Boldrini arpiona una respinta difensiva e batte a rete dal limite dell'area, Selvaggio devia in allungo salvando la porta marchigiana dalla capitolazione. Battistini capisce le difficoltà dei suoi in mediana e decide di operare il primo cambio: fuori Ibe e dentro Ranelli per un 3-5-2 puro. La frazione, però, va in archivio con l'ennesima grande chance costruita dal Castelfidardo: Pedalino, stop spalle alla porta e girata fulminea dal limite dell'area, la palla sfiora il palo alla destra di Farroni.
Nell'intervallo secondo cambio per i rossoblu: Battistini manda in campo De Iulis per Padovani. La ripresa si apre con la botta di Bordi che scalda i guantoni a Farroni, bravo a disimpegnarsi in corner. L'Aquila fatica a costruire gioco e non va oltre un tentativo dalla distanza di capitan Steri, abbondantemente alto. Al quarto d'ora gara ancor più in salita per i rossoblu: Sieno (già ammonito) stoppa fallosamente una ripartenza fidardense, da regolamento scatta il secondo giallo e L'Aquila resta in dieci.
La partita scorre senza particolari sussulti fino al minuto ventotto quando Massi si avventa su un traversone dalla destra e prova il tap in in scivolata, palla sull'esterno della rete. Poco oltre la mezz'ora L'Aquila prova ad andare in transizione offensiva ma Ruci, invece di servire Cafiero libero a destra, prova la soluzione personale facendo sfumare l'occasione. La partita del 7 rossoblu finisce qui, con Battistini che chiama in causa Fabrizi. Il giovane centravanti entra subito in partita: sgroppata sulla destra e cross teso che taglia tutta l'area, aggancio di Pupeschi e staffilata di prima intenzione che, deviata, termina sul fondo.
Non c'è altro da raccontare, il triplice fischio di Paletta di Lodi chiude le ostilità dopo due minuti di recupero. Con questo KO L'Aquila resta comunque a tre punti dalla zona playoff: tra sette giorni, però, ai rossoblu servirà tutt'altro spirito per provare a fare proprio il derby interno con il Francavilla.