Lunedì, 23 Dicembre 2013 17:00

Pagliari: "Ritrovato spirito di gruppo". Sul fratello esonerato: "E' il calcio"

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Sotto l'albero di Natale, L'Aquila calcio dona alla città e i suoi tifosi altri tre punti importanti, di prestigio e sopratutto pesanti.

Dopo tre sconfitte consecutive, infatti, la truppa di Pagliari ha messo a tacere qualche malumore andando a dominare sul campo del Catanzaro. Un'altra vittoria esterna, la quinta - dopo Lecce, Ascoli, Salerno e Pontedera - che fa ritrovare il sorriso all'ambiente.

Sorriso che durante le festività rimarrà a mezza bocca però in casa Pagliari, dato che Giovanni, al giro di boa del campionato, resta l'unico allenatore in carica della famiglia visto l'esonero di suo fratello Dino dalla panchina del Pisa dopo la sconfitta in casa col Viareggio.

"Questo è il calcio, è una cosa normale" risponde da Tolentino il tecnico rossoblù a NewsTown. "Mi dispiace per Dino perché stava facendo un buon lavoro, poi non so cosa sia successo".

Cosa aveva smarrito L'Aquila delle tre sconfitte consecutive che poi, ieri, ha ritrovato?

"Lo spirito. La vetta ci ha fatto perdere le dimensioni della nostra forza che rimane sempre il gruppo. Questo è un campionato molto livellato e L'Aquila è una buona squadra se ci mette lo spirito di gruppo giusto, altrimenti ha dimostrato che può perdere con l'ultima in classifica come successo emblematicamente contro la Nocerina. Come altrettanto emblematicamente però noi abbiamo vinto a Salerno, a Lecce e ieri abbiamo dominato a Catanzaro che non aveva mai perso in casa. Ieri d'altronde la Salernitana è riuscita a pareggiare al 90' contro la Paganese. Questo per dire che non penso ci siano partite facili e se qualcuno snobba qualcosa perde, almeno noi non possiamo permettercerlo".

Mister, ieri ha cambiato modulo giocando col 4-4-2 e inserendo Infantino, e la coppia d'attacco ha risposto alla grande. Pensa di continuare su questa strada?

"Il modulo lo fanno i giocatori che sono in forma, non io. Ieri, Infantino ha fatto una grande prestazione, come tutta la squadra del resto.
Non bisogna dimenticare però che col 4-3-3 siamo arrivati in cima alla classifica e che avevo già cambiato in corsa perché non sono mai stato un integralista di un modulo. Ora giocheremo col 4-4-2 per una, cinque o dieci gare, l'importante è che la squadra lavori bene sotto il punto di vista tattico. Se sarà così ho la possibilità di utilizzare più moduli per far giocare chi sta più in condizione".

A proposito, anche Zaffagnini ha giocato molto bene mentre Di Maio è rimasto a casa. L'ex Nocera si allenerà ancora con L'Aquila?

"Di Maio è un professionista. Io faccio le mie scelte e penso che un allenatore deve essere libero di scegliere per quello che vede in campo e in allenamento. Dal canto mio devo cercare solo di schierare il gruppo e la squadra più forte. Poi chi non è contento in sede di mercato andrà via, qualcun altro andrà via perché lo decidiamo noi. C'è un direttore che deciderà tutto questo. Ma non è una questione di Di Maio o un altro, la legge è uguale per tutti".

Ultima modifica il Lunedì, 23 Dicembre 2013 17:31

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