"Gran Sasso d'Italia è solo il nome che gli era stato dato da una delibera di Giunta prima del terremoto, quando ancora l'impianto doveva essere affidato al rugby. Negli uffici comunali, il complesso che per comodità in città chiamiamo Acquasanta dal nome della zona, ha già quella denominazione".
A ricordarlo l'assessora alla Sport Emanuela Iorio dopo che nel comunicato di ieri relativo all'avanzamento dell'iter burocratico per l'affidamento dei lavori, il nuovo stadio veniva indicato appunto con il nome di Gran Sasso d'Italia.
"La scelta del nome deve essere per forza corale e presa insieme ai tifosi. Né io né il sindaco ci permetteremmo mai di prendere una decisione così importante per tutti. Dopo il percorso per lo stadio senza barriere e la modifica del progetto della curva, fatto insieme ai tifosi, sarebbe davvero anacronistico scegliere il nome senza partecipazione".
Le sono arrivate sollecitazioni finora in tal senso? "Sì, per esempio gli ambienti più prettamente calcistici giustamente suggeriscono il nome di 'Italo Acconcia', il famoso giocatore aquilano".
Fosse per lei quale sceglierebbe? "Lo lascerei Gran Sasso d'Italia, per comodità, visto che si chiama già così, ma è solo la mia opinione".
Iorio infine annuncia che domani sarà reso pubblico il nome della ditta aggiudicataria dei lavori: "Poi ci saranno 10 giorni per eventuali ricorsi che speriamo non ci siano. Dopo questa fase verranno assegnati i lavori e la ditta avrà 120 giorni lavorativi per portarli a termine ma cercheremo di spronarla per fare anche prima".
Considerando la travagliata storia di questo stadio e l'ultimo annuncio di consegna, dato per lo scorso dicembre, sarebbe più che sufficiente che la ditta rispettasse i tempi di legge.