L'altro gruppo organizzato della Curva Sud aquilana, i novantanove, dopo le proteste legate all'introduzione della tessera del tifoso, annunciano che torneranno quest'anno a girare gli stadi italiani per seguire la prossima stagione dell'Aquila caclio 1927. Una scelta complicata, che si affianca a quella presa un anno fa dai Red blue eagles, arrivata dopo che, come scrivono in una nota ufficiale "per ideale e valore abbiamo rinunciato a quella domenica di trasferta che sarebbe stato tutto per noi, con mentalità".
"Siamo nati e cresciuti a L'Aquila, in Curva Sud - recita sempre il comunicato - viviamo di valori e ideali che in altre realtà sono annientati, resistiamo in piedi tra le macerie e al quinto anno di ostinato cammino, spalla a spalla fianco a fianco, tra poche gioie e dure rinunce, alla luce degli eventi che nell'ultima stagione hanno contraddistinto lo strumento TESSERA DEL TIFOSO, con mentalità, non sentiamo più come giusto e doveroso chiedere a chi condivide come noi lo spirito di aggregazione del movimento ultras di non tesserarsi".
E lo spirito critico del gruppo che ora tornerà "per gli stadi e per le strade d'Italia" non sembra venir certo meno: "Prendiamo comunque le distanze dall'attuale campagna abbonamenti della Società - scrivono i novantanove - ritenendo assolutamente impopolare il costo per il settore Curva: il calcio è della gente!"
Ma chissà più in generale cosa accadrà esattamente al calcio di serie C (Lega Pro) se davvero - come ha dichiarato il Presidente Mario Macalli - tutte le 1.100 partite previste andranno in diretta streaming anche attraverso facili pagamenti on demand a 5euro (costo più basso di qualsiasi biglietto... per non parlare delle trasferte).
Una rivoluzione questa, diretta conseguenza della visione attualmente egemonica che vuole il calcio sempre più televisivo e meno vissuto come passione popolare condivisa sui gradoni. Pesante in questo processo fu proprio l'istituzione della tessera del tifoso creata nel 2009 dal Ministro dell'interno Maroni (governo Berlusconi), e che dal 2011 impedisce di recarsi in trasferta senza la stessa.
A tal proposito i novantanove nel loro comunicato non si esimono nel ripercorrere le fasi della protesta legata alla tessera e dal trarne una loro analisi: "Da sempre abbiamo abbracciato la lotta per la libertà individuale e collettiva che, in tutte le sue forme, viene sempre meno. In pochi anni il Governo Italiano ha dato alla luce la 'Tessera del Tifoso' e scribacchiato anche l'ormai noto 'articolo 9': inizia la fine del calcio popolare, si dichiara ufficialmente aperta l'era del calcio-televisione. Qualcuno non ci sta: inizia la battaglia alla Tessera del Tifoso, ci siamo anche noi".
"A livello Nazionale - continuano nel comunicato - dalle lacrime per la scomparsa di Sergio Ercolano a quelle per la morte di Ciro Esposito, il 'sistema calcio/sicurezza' ha inventato varie riforme dei gironi e dei campionati, divieti di trasferta e partite a porte chiuse, leggi speciali e tessera del tifoso, censure e repressione, denunce e diffide gratuite, esclusioni squadre e calcioscommesse e altre buffonate del genere seminando dissensi ovunque e raccogliendo un calcio italiano alla deriva e completamente nel CAOS; e a farne le spese siamo sempre noi: gente per bene colpevole solo di tifare il calcio della propria città!"
Poi la scelta per la stagione 2014-2015, la prima della (possibile) serie C on streaming a 5euro, quando andare in trasferta significherà - forse - resistere prima di tutto alla tentazione di restare davanti al computer.