di Matteo Massacesi - Alle soglie degli ottant'anni di storia, il derby del Gran Sasso si riscopre crocevia per le ambizioni dei club rossoblu e biancorosso.
Due città tanto affini quanto diverse – separate da quella catena montuosa che è insieme croce e delizia, isolamento e protezione – e due società che, nonostante non si siano sfidate spesso nel corso degli anni, portano con loro un'eredità sportiva non troppo dissimile.
Dopo i numerosi incontri, nei primi anni del XX secolo ed in varie discipline ginniche, tra l'Amiternum aquilana e la Gran Sasso teramana (due tra le società sportive più antiche d'Abruzzo), il 15 luglio 1913 un match sul campo di piazza d'Armi segna l'approdo del calcio nella città aprutina mentre l'esordio del foot-ball nel capoluogo è riconducibile al 25 aprile 1915, giorno in cui è documentata la prima amichevole dell'Aquila FBC sul campo di piazza San Basilio.
A partire da queste due date numerosi avvicendamenti si susseguono sino a ridosso degli anni trenta, quando i due club nascono ufficialmente aderendo poi alla federazione nazionale quasi in contemporanea. Da quel momento si contano 40 campionati professionistici sia per le aquile rossoblu che per i diavoli biancorossi impreziositi, nel caso dell'Aquila, da un triennio in Serie B proprio negli anni trenta quando i cugini della S.S.G. Gran Sasso (originaria denominazione del Teramo) militavano nei campionati regionali abruzzesi e, talvolta, marchigiani.
Il primo derby ufficiale si giocò dunque il 29 ottobre 1939. Il Teramo neopromosso in Serie C andò ad incontrare la Valorosa sul terreno ostico dello stadio XXVIII Ottobre, l'attuale Tommaso Fattori. I biancorossi, rivelazione del campionato, si trovavano primi in classifica mentre i rossoblù, inizialmente accreditati alla vittoria finale del torneo inseguivano in terza posizione: una situazione che ricorda molto quella attuale.
L'incontro si concluse con uno scialbo 0-0. Il ritorno, giocato il 10 marzo 1940 al Comunale di Teramo, fu un secondo pareggio e si concluse 1-1. Il campionato terminò con la vittoria della M.A.T.E.R. di Roma e le abruzzesi lontane dalla prima posizione (gli aquilani chiusero in terza posizione, ma a ben nove lunghezze dai laziali, ed i teramani addirittura in sesta posizione).
L'anno seguente teramani e aquilani vennero inseriti in due gironi differenti mentre nell'immediato anteguerra la squadra biancorossa non disputò campionati ufficiali.
I due club tornarono ad incontrarsi dunque nel torneo abruzzese di guerra, un campionato organizzato con mezzi di fortuna dal direttorio abruzzese, prima di ritrovarsi in campionato, in Serie C, nella stagione sportiva 1947-1948. Proprio a questa stagione risalgono le prime affermazioni delle due società: alla vittoria della Libertas Teramo nel girone d'andata per 3-1, replicarono gli aquilani nel ritorno per 4-2.
Per un decennio le due compagini si incontrarono nei campionati dilettantistici prima di ritornare contemporaneamente in Serie C a ridosso degli anni sessanta. L'immediata retrocessione dei biancorossi, però, fece sì che per tredici anni, dal 1960, non si giocò nessun derby. Nel 1973-1974 entrambe le formazioni si ritrovarono in Serie D: il Teramo si aggiudicò entrambi gli incontri e la promozione in Serie C mentre L'Aquila rimase tra i dilettanti per un altro quinquennio.
Il primo incontro in Coppa Italia avvenne nel 1978-1980 e ad aggiudicarselo furono i rossoblù, neopromossi in C2, per 1-0 mentre il Teramo (militante in Serie C1) si vendicò nel ritorno per 2-1.
Dal 1982 (anno della retrocessione dell'Aquila in Serie D) il derby del Gran Sasso andò in naftalina e riuscì allo scoperto solo alle soglie del nuovo millennio grazie ancora alla Coppa Italia, visto che in campionato le due squadre erano inserite in due gironi diversi di Serie C2; ad aggiudicarselo furono nuovamente i rossoblù di Ammazzalorso (0-1 il punteggio finale) che poi chiusero la stagione con la storica vittoria nei play-off promozione sul neutro di Avellino.
Nel 2002-2003 le due squadre tornarono ad incontrarsi nella terza serie nazionale, allora denominata Serie C1; di quella stagione si ricorda soprattutto il derby di ritorno conclusosi con uno spettacolare 2-2 davanti a circa 4.000 spettatori (gol di Rizzioli e Vidallé per la Valorosa, ultima in classifica, e doppietta di Motta per il Teramo, in piena corsa promozione). Al fallimento del club rossoblu nel 2004 seguì quello dei biancorossi nel 2008, sicché per quasi un decennio l'incontro scomparve nuovamente dai tabellini.
Il derby tornò quindi, in grande stile, nella stagione 2012-2013 quando le due formazioni si incontrarono addirittura cinque volte...e mezzo. La prima volta in Coppa Italia, in gara secca al Fattori, conclusasi 3-1 per L'Aquila. Quindi due volte (e mezzo) in campionato poiché l'andata in casa aquilana, prevista scelleratamente come posticipo il 10 dicembre, fu sospesa nel primo tempo per neve e giocata due mesi dopo con la vittoria dei rossoblù per 1-0, mentre il ritorno fu appannaggio dei teramani per 2-0. Infine le due storiche vittorie dell'Aquila nella finale play-off, una sul campo di Piano d'Accio grazie al colpo di testa di Infantino e una sul terreno amico del Fattori con gol aquilani di Carcione (direttamente da calcio d'angolo) e Iannini, e gol bandiera per i biancorossi siglato da Coletti su rigore.
E arriviamo infine all'ultimo derby disputato, relativo al 5 ottobre 2014 quando Zavettieri esordì sulla panchina dell'Aquila con un successo insperato quanto meritato allo stadio Bonolis per 1-0, grazie alla rete di Sandomenico nel secondo tempo.
Corsi e ricorsi storici per una delle sfide più affascinanti d'Abruzzo giunta ormai alla sua 38° edizione e nuovamente in scena il 22 febbraio, nuovamente allo stadio Tommaso Fattori (e potrebbe essere l'ultimo derby disputato nell'impianto di viale Gran Sasso), nuovamente con il Teramo capolista e L'Aquila ad inseguire, come 76 anni fa.
Di seguito l'elenco degli incontri disputati in competizioni ufficiali:
Su 37 incontri, 15 sono stati vinti dal Teramo e 13 dall'Aquila mentre i rimanenti 9 si sono conclusi in parità. I rossoblù hanno siglato 43 reti contro le 49 messe a segno dai biancorossi.
di Matteo Massacesi