Giovedì, 25 Giugno 2015 15:48

L'addio di Zavettieri: "L'Aquila non era pronta per il salto di categoria" [integrale]

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La conferenza stampa integrale

Alla fine la conferenza stampa d'addio, annunciata e più volte rimandata, Zavettieri l'ha fatta. Va detto subito: non ha rivelato chissà quale verità ci si potesse attendere. Anche perché, come riconosce lui stesso, dopo l'inchiesta dirty soccer la stagione-sbagliata appena archiviata sul campo giocato, è passata in secondo piano, trasformandosi in qualcosa di peggio. Si sà, non c'è mai limite...

Dopo la sfuggente presenza del Presidente Chiodi, che congeda con affetto "Nunzio", Zavettieri dice la sua: "La città non era pronta per sostenere un cambio di categoria perché per farlo ci vogliono le strutture e una società forte. Ci sarebbe voluto un miracolo sportivo che inizialmente si pensava si potesse fare poi invece sono venuti fuori i limiti di noi tutti. Ora spero per L'Aquila che con nuovo stadio dove potersi anche allenare ed un progetto mirato si possa pian piano pensare alla B ma ci vorrà del tempo perché per programmare ci vuole...quest'anno è mancato".

Tutto qui? Più o meno sì. D'altronde quello delle strutture è stato un limite oggettivo e la fragilità della società - in cui era stato dato troppo peso a Di Nicola - era nota. Insomma un castello di sabbia L'Aquila, dove ora sarà importante rimboccarsi le maniche per iniziare a costruire fondamenta solide magari prendendo decisioni difficili ma giuste.

Ma Zavettieri ha mai pensato che - come vorrebbe l'inchiesta dirty soccer - alcune partite fossero truccate? "Assolutamente no, ce le siamo conquistate tutte sul campo", risponde senza indugi il mister calabrese.

Al tecnico, nel cui prossimo futuro sembra esserci la Casertana, L'Aquila è rimasta nel cuore: "Lascio a L'Aquila il mio cuore perché sono un sentimentale. Sono stato ospite di questa città per otto mesi e sono stato bene. Mi sono immedesimato nello spirito degli aquilani e il mio grosso rammarico è quello di non aver raggiunto qualcosa d'importante".

Ma cos'è successo allo spogliatoio con Virdis, e soprautto con Maccarrone messo fuori squadra per un mese ? Anche su questo Zavettieri resta diplomatico, salvo parlare chiaramente di una scelta tecnica dovuta d un aspetto "comportamentale" per Maccarrone, "una scelta concordata con la società".

"Sono sempre stato leale e ho preso ogni decisione nell'interesse della società e mai nel mio personale" ci ha tenuto a chiarire il tecnico rammaricato sopratutto per le cinque, umilianti, sconfitte consecutive finali. "Ho parlato di obiettivo solo dopo la sconfitta di Pistoia dove peraltro giocammo bene. Dissi che dovevamo puntare al quarto posto. Ma ormai la testa dei giocatori non c'era più e nelle ultime due partite, sotto l'impulso della società, abbiamo deciso di schierare i giovani".

Ora, con l'esperienza dell'Aquila nella cassetta degli attrezzi - come lui stesso riconosce (ho imparato a dare impirtanza a cose che prima ingenuamente trascuravo) - a Zavettieri spetterà dimostrare quanto vale davvero.

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