Giovedì, 20 Agosto 2015 19:04

Dirty soccer, il tribunale federale retrocede il Teramo in Serie D

di 

Il tribunale nazionale della Federcalcio ha disposto la retrocessione in serie D (senza punti di penalizzazione) per Teramo e Savona. Le due squadre erano accusate dalla procura federale di aver "combinato" l'ultima partita dello scorso campionato di Lega Pro: vincendo a Savona gli abruzzesi ottennero la promozione in serie B. Rispetto alla richiesta della procura federale, i biancorossi non riceveranno 20 punti di penalizzazione. Oltre alla retrocessione in Serie D, il Tribunale Federale Nazionale ha comminato sia al Teramo che al Savona un'ammenda di 30mila euro.

I giudici hanno inoltre stabilito l'inibizione di 4 anni (più un'ammenda di 100mila euro) per il presidente del club abruzzese Luciano Campitelli e quel quello dei liguri, Aldo Dellepiane per responsabilità diretta nella combine del match che il 2 maggio diede la promozione in Serie B ai teramani. Queste le altre squalifiche decise dal collegio presieduto da Sergio Artico: Marco Barghigiani (ex collaboratore Savona) 3 anni e mezzo e 60mila euro di ammenda; Ninni Corda (ex tecnico Barletta e Savona) 2 anni (con l'attenuante della collaborazione fattiva); Marcello Di Giuseppe (ds Teramo) 4 anni e 100mila euro; Ercole Di Nicola (ex ds dell'Aquila Calcio) 5 anni più preclusione e 100mila euro; Davide Matteini (calciatore Luparense San Paolo) 3 anni e mezzo e 60mila euro; Giuliano Pesce (dirigente) 3 anni e mezzo e 50mila euro; Marco Cabeccia (ex Savona) 6 mesi e 30mila euro; Enrico Ceniccola (ex collaboratore Savona) 6 mesi e 30mila euro; Fabio Di Lauro (allenatore) 2 anni e mezzo e 40mila euro.

Sanzionati con un punto di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato il Barletta Calcio, L'Aquila Calcio 1927 e la Luparense San Paolo Fc, coinvolte per responsabilità oggettiva.

"Sono dispiaciuto. Leggendo le motivazioni si capisce che non hanno visto quello che dovevano vedere. Non so che dire. Noi ci crediamo e lotteremo fino all'ultimo giorno per riconquistare la nostra serie B". Dopo la sentenza del Tribunale Federale che ha sancito per il Teramo la serie D il presidente Luciano Campitelli è provato, ma composto nel ribadire la sua innocenza e quella del Teramo. E assicura all'agenzia Ansa che i ogni caso non abbandonerà la squadra.

"Io ho la maggioranza delle quote del Teramo - dichiara - se non potrò fare il presidente lo farà qualcun altro, ma noi non scappiamo perché la città e i tifosi non c'entrano proprio niente". Ed è proprio alla città che va il pensiero di Campitelli.

"Non parla il presidente, che oggi c'è e tra dieci anni no - continua - parla la città, l'intera provincia. Ogni giorno riceviamo telefonate di ammiratori che ci esprimono vicinanza, abbiamo ricevuto 500 lettere di persone che ci chiedono di far emergere la verità, che sono con noi. Certo se il 25 agosto, quando si faranno i calendari, al nostro posto ci dovesse essere un'altra squadra, sarebbe una ferita difficile da rimarginare". Campitelli si dice comunque fiducioso nell'appello.

Articoli correlati (da tag)

Chiudi