Questa settimana, l'attuale dirigenza dell'Aquila calcio ha dovuto fare i conti con qualcosa di sconosciuto fino ad ora: una contestazione a viso aperto.
Ad innescare il tutto il puntuale comunicato dell'unico gruppo organizzato della Curva Sud, nonché baluardo del tifo del capoluogo, i Red Blue Eagles 1978.
Puntuale quanto ficcante, in quanto senza peli sulla lingua, metteva sul tavolo alcuni legittimi dubbi riguardo al progetto e le attuali intenzioni di questa proprietà, finora sempre ben vista dalla piazza. E lo ha fatto accendendo i riflettori su quale sia il debito accumulato dall'Aquila calcio 1927, mettendo anche il dito nella piaga rispetto ai noti fatti avvenuti in estate che hanno visto protagonista l'ex direttore dell'area tecnica rossoblù, Ercole Di Nicola. Il Comunicato infine (come lo striscione esposto nella rotatoria degli ultrà accanto lo stadio), senza mezzi termini chiedeva al Presidente Chiodi e al vice Mancini di farsi da parte e lasciare a chi avesse più passione di loro.
Come ha reagito la società in settimana? Non si fa fatica ad immaginare un patron Chiodi, persona genuinamente emotiva, vivere probabilmente un piccolo shock iniziale. Poi, l'amarezza comunicata a vari organi d'informazione, infine una certa voglia di reagire e far sentire le proprie ragioni (quasi uno sfogo) come abbiamo avuto modo di sondare direttamente.
Abbiamo chiesto prima di tutto, al presidente rossoblù, se c'era l'intenzione di fare una conferenza stampa unitaria con la società per comunicare una risposta unica ed ufficiale alle questioni sollevate dal duro comunicato RBE ma la conferenza stampa non dovrebbe esserci. La società ha preferito recarsi in massa nei nuovi studi aquilani dell'emittente TV6 tenendo in pratica la conferenza lì, rispondendo alle domande del conduttore che punto per punto ha tirato fuori i temi contestati.
La settimana comunque non è andata così male. Oltre il punto a Pontedera, si è svolta la presentazione di nuovi sponsor, un segno che comunque la società è viva e intorno ad essa ci sono altri imprenditori disposti a dare una mano.
Proprio a margine della presentazione degli sponsor e della nuova maglia abbiamo rivolto al presidente Corrado Chiodi alcune domande.
La prima era proprio su quando ci sarebbe stata una possibile conferenza per rispondere ai legittimi dubbi espressi dai tifosi: "Non credo la faremo ma non mi tiro indietro e farei direttamente un incontro con i tifosi per chiarire. Mi chiedano quello che vogliono, ciò che possiamo e non possiamo fare...
La cosa più impostante forse è iniziare subito a rendere trasparente la situazione debitoria
"Carte alla mano, non abbiamo debito con le banche ma solo con l'erario, abbiamo anche il rating più bello di tutte le società italiane. Il debito che abbiamo è l'IVA regressa accumulata negli anni, croce di tutte le società di calcio. Non la paghiamo infatti ogni mese ma dopo più di un anno e sta nella mentalità contorta di noi Presidenti che l'Iva venga utilizzata per far fronte alle necessità del campionato. E' sbagliato perché andrebbe accantonata per essere pagata.
Quanto si è fuori dunque con l'IVA?
L'impegno è rateizzato e corrisponde alle cifre che vi espongo anno per anno:
- 2012, 155mila euro
- 2013, 280mila euro
- 2014, 330mila euro (Totale *765mila euro ndr)
"Mi viene da ridere quando mi confronto con realtà importanti che parlano di 8 milioni di debito".
Recentemente il vice presidente Mancini ha dichiarato a 'Il Messaggero' che i costi di gestione sono 2.5milioni, più 600mila di fideiussione, più la rata a copertura del debito. Probabilmente però gli errori sono stati commessi nella scorsa stagione
"L'anno scorso abbiamo speso certamente di più di quest'anno: avevamo 37 giocatori in rosa, mentre oggi 22. L'anno scorso avevamo 9 tecnici, c'era lo staff di Pagliari da pagare e Zavettieri ha voluto il suo, ci siamo ritrovati dunque con 8 figure più il tecnico. Quest'anno ne abbiamo 3. L'anno scorso il mister pretendeva che facessimo il ritiro anche qui a L'Aquila, quest'anno Perrone nella maniera più assoluta non lo pretende. Oggi nessuno è più propenso a cacciare 4-5milioni l'anno per fare un grande campionato. Se lo possono permettere solo le società che fanno 10mila spettatori come Spal, Pisa e, prima, Ascoli o Salernitana. Quando si fanno 10mila spettatori con una media di 15 euro a biglietto stiamo parlando di 150mila euro a partita moltiplicato per 18 che fa un certo numero... noi incassiamo in tutto il campionato quello che incassa la Spal in una giornata.
Ma questa società vuole ed è capace di mantenere la categoria, e qual è il progetto?
"Fino a quando ci siamo noi la categoria sarà mantenuta. Se i tifosi vogliono andare in serie B non possiamo dare garanzia. Se si vuole continuità invece, questa è la garanzia che possiamo dare. Contenendo i costi, facendo degli sforzi. A gennaio si prenderanno due ragazzi per mantenere la categoria. In questo campionato comunque non c'è nessuno che ha uno strapotere.
Il problema è anche la spada di damocle dei punti di penalizzazione che arriveranno
I punti di penalizzazione sono tutti da vedere. Noi siamo stati parte lesa. La procura sapeva degli illeciti da ottobre 2014 e noi siamo stati i primi ad essere danneggiati. Mi aspetto una cosa equa e chiudere la faccenda con 2-3, massimo 4 punti di penalizzazione che abbiamo già recuperato. Se faranno diversamente significa che vogliono ammazzarci.
Sarà importante fare quattro punti nelle prossime due gare interne
Certo ma la Carrarese è una squadra ottima, col Santarcangelo sarà meno impegnativa.