Sono giorni importanti per il futuro dell’Aquila Calcio. La società guidata da Corrado Chiodi sta allestendo la rosa che dovrà affrontare il prossimo campionato di Prima Divisione. E i tifosi, con ancora negli occhi la splendida cavalcata dei ragazzi di Pagliari nei play-off promozione, sperano in un’altra grande stagione: acquistato dal Chieti l’attaccante Claudio De Sousa, a lungo inseguito, il responsabile dell’area tecnica, Ercole Di Nicola, sta tentando di strappare ai neroverdi anche Lorenzo Del Pinto, centrocampista di Scoppito classe 1990. Sono già arrivati alcuni prospetti interessanti, dalle giovanili della Roma e del Pescara: se si pensa che l’anno prossimo non ci saranno retrocessioni, per la prevista riforma dei campionati, e che per centrare i play-off basterà arrivare al nono posto, sognare non costa davvero nulla. Senza dimenticare che in rosa ci sono già dei calciatori promettenti, che hanno vissuto un campionato da protagonisti. Tra gli altri, Andrea Testa e Saveriano Infantino, il portiere e il bomber della storica promozione, che quasi sicuramente saranno confermati anche per il prossimo torneo. Li abbiamo incontrati, per scoprire che rapporto hanno costruito nel tempo con la città e cosa significhi, per loro, vivere a L’Aquila.
Dove abiti? Riesci a vivere la città nonostante gli impegni e le trasferte?
Infantino: Ho abitato finora a Scoppito e, causa degli allenamenti e delle trasferte, riesco a vivere poco la città.
Testa: Gioco a L’Aquila da tre anni e credo di aver vissuto la città nonostante gli impegni e le trasferte.
Quando ti è stato proposto di giocare con L'aquila Calcio, hai avuto dei dubbi per l'idea di vivere in una città particolare come questa?
Infantino: Assolutamente no, nel calcio le decisioni si prendono in base ad altri parametri.
Testa: Per quel che mi riguarda, appena è arrivata l'offerta dell'Aquila ho accettato subito perché volevo dare il mio contributo per far gioire tutta la città dopo quello che è successo. Dopo 3 anni, ci siamo riusciti.
Ti piacerebbe restare a lungo all'Aquila?
Infantino: Mi piacerebbe, finché ci saranno le basi per lavorare bene rimarrò.
Testa: Sono stato tre anni e ho ancora voglia di starci per molto tempo perché mi trovo benissimo.
Appena arrivati in città, cosa ti ha colpito di più?
Infantino: Mi ha colpito la lentezza della ricostruzione, mi hanno colpito i palazzi crollati. Di certo non è un bello spettacolo anche se, nonostante tutto, questo è davvero un bel territorio.
Testa: Mi ha colpito molto la forza delle persone che, nonostante il terremoto e tutto quello che hanno passato, hanno dimostrato una grande voglia di ricominciare e andare avanti.
Qual è il vostro rapporto con le istituzioni cittadine? Prima dei festeggiamenti per la promozione, che lo hanno visto in prima fila, avevate visto spesso il sindaco Cialente?
Infantino: Se non ricordo male, il Sindaco l'ho visto in due occasioni: dopo la finale e la sera dei festeggiamenti.
Testa: Sinceramente, di persona non avevo mai visto il Sindaco. L'ho visto soltanto nei video e nelle trasmissioni.
Pensi che lo sport, ad ogni livello, possa aiutare la ricostruzione?
Infantino: Non so se lo sport può aiutare la ricostruzione, ma sicuramente può migliorare lo stato d'animo degli aquilani, in un momento difficile come questo.
Testa: Lo sport può aiutare molto e si è visto il 16 giugno, quando tutte le strade della città erano affollate per una vittoria attesa da tantissimo tempo. Lo sport può dare una grande mano alla ricostruzione.
Con la riforma prevista dalla Federazione, nella prossima prima divisione sarà 'sufficiente' entrare tra le prime nove per centrare i play-off per la B, sarebbe un sogno per L'Aquila... ci pensi?
Infantino: Certamente il pensiero viene automaticamente. Ma ogni campionato ha la sua storia, ci aspettano piazze molto importanti e altrettanto difficili.
Testa: Il prossimo campionato sarà molto più semplice di quello di quest'anno perché, in prima divisione, non ci saranno retrocessioni. E’ per questo che un pensierino ai play-off l’ho fatto: si tratterebbe, poi, di giocarsi un mini torneo ripartendo da zero, potrebbe accadere di tutto.
Cosa, secondo te, dovrebbe fare questa città per evitare lo spopolamento e per riavviare uno sviluppo futuro?
Infantino: Io credo che si debba puntare sull'aggregazione e sulla condivisione, in tutti gli ambiti, non solo in quello sportivo. Credo che questa sia una delle soluzioni.
Testa: Non è affatto semplice. Dopo quello che è successo, vedo che solo ora la città si sta riprendendo. Penso sia anche normale.
Di Gianluca Racano