Venerdì, 11 Marzo 2016 15:13

ESFRI roadmap 2016: Univaq partner europeo dell'ACTRIS

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di Laura Mastracci - Il 10 marzo è stata presentata ad Amsterdam la ESFRI roadmap 2016.

Il progetto, realizzato dal Forum Strategico Europeo sulle Infrastrutture di Ricerca (ESFRI, appunto), vede coinvolti 19 Paesi dell'Unione. In particolare, l'Italia partecipa all'infrastruttura di ricerca ACTRIS (Aerosols, Clouds, and Trace gases Research Infrastructure), che figura tra le cinque nuove infrastrutture considerate prioritarie per la comunità scientifica europea.

E tra i partner italiani del progetto, coordinati dal CNR (Centro Nazionale di Ricerca), troviamo l'Università degli Studi dell'Aquila che, in collaborazione con l'Osservatorio Atmosferico del Centro di Eccellenza CETEMPS, costituisce il contributo abruzzese. Partecipano anche l'ENEA (Comitato nazionale per la ricerca e lo sviluppo dell'Energia Nucleare e delle Energie Alternative), l'Università degli Studi di Napoli Federico II, l'Università del Salento e l'Università degli Studi di Urbino.

ACTRIS rappresenta la piattaforma europea a supporto della ricerca in campo atmosferico che fornisce strumenti per affrontare le sfide socio-economiche presenti e future, come quelle legate alla qualità dell'aria ed al cambiamento climatico e alla protezione dai rischi ambientali.

E' costituita da sette istituti centrali (Direzione Generale, Data Center e cinque centri di calibrazione) - il cui compito è quello di coordinare e integrare le attività di una vasta rete di osservatori - ed enti nazionali di alto livello, distribuiti in 21 paesi europei per la ricerca sull'atmosfera. Oltre a interessarsi alla diffusione europea di dati scientifici con la creazione dell'Open Science, si propone di promuovere lo sviluppo tecnologico per creare opportunità di lavoro sia nel pubblico che nel privato in tutti i paesi membri. Le basi di questa nuova infrastruttura per la ricerca in campo atmosferico sono i primi progetti EARLINET-ASOS (FP6), e successivamente ACTRIS (FP7) e ACTRIS-2 (H2020) coordinati dal CNR fin dal 2006.

Questa lunga attività svolta nel territorio italiano pone, quindi, radici profonde al progetto, inserito poi in ESFRI nella primavera del 2015 su proposta della Finlandia.

Il suo valore in fase operativa è stimato sui 450 milioni di Euro, con un fatturato annuo di circa 50 milioni di Euro.

L'Italia e altri paesi hanno già espresso il loro sostegno politico e l'impegno finanziario per ACTRIS, e ben 85 organizzazioni di ricerca europee hanno impegnato le loro risorse per l'implementazione dell'infrastruttura di ricerca che entrerà nella fase pre-operativa nel 2021, mentre la piena operatività è prevista a partire dal 2025 per un periodo di circa vent'anni.

di Laura Mastracci

 

Ultima modifica il Venerdì, 11 Marzo 2016 15:20

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