L'intenzione dell'amministrazione comunale di iniziare ad affittare gli appartamenti del progetto C.a.s.e. agli studenti era già nota.
Ora l'ipotesi si è fatta più concreta. Lo dimostrano i rapporti sempre più fitti tra la giunta del sindaco Massimo Cialente e la rettrice Paola Inverardi che, oggi, si insedia ufficialmente a capo dell'Università dell'Aquila.
Anche perché nella sede di Roio, che riaprirà in parte il prossimo 9 ottobre, stanno per tornare circa 2mila persone e, sempre nella parte Ovest della città, pesano le forti incertezze sul futuro del NewCampus di Preturo che ospitava 500 studenti circa.
In tutto ciò, gli affitti a L'Aquila restano molto alti per i ragazzi fuori sede, anche 200 euro al mese per una doppia nei pressi di Viale Corrado IV o vicino la Fontana Luminosa.
"Insieme al consigliere Stefano Palumbo che ha la delega allo sviluppo del polo universitario di Roio, stiamo iniziando a dare un'accelerata affinché i progetti Case di Roio e Coppito possano essere assegnati anche agli studenti", afferma l'assessora al sociale Emanuela Di Giovambattista che aggiunge: "l'Azienda municipalizzata dei trasporti, inoltre, ha redatto un nuovo piano di mobilità in considerazione proprio della riapertura del polo di Roio".
Eppure il progetto in seno all'assessorato alle politiche sociali "Agenzia Casa" - che consisteva nel far incontrare affittuari che davano la loro disponibilità ad affitti agevolati con gli studenti in cerca di casa per favorire la residenzialità universitaria - non è più in funzione. "Va rifinanziato - ammette la nuova assessora - attualmente non ci sono fondi. Tutto l'aspetto delle politiche giovanili va ripreso in mano ma per poterlo fare ormai dobbiamo attendere il bilancio dell'anno prossimo per verificare quali fondi ci sono".
Paola Inverardi intanto oggi, primo ottobre, si insedierà ufficialmente alla carica di Rettrice presentandosi al personale interno. Per domani è prevista invece una conferenza stampa.
Nei suoi programmi - dichiara a Newstown - l'Università vuole essere "fortemente residenziale" e molto poco telematica. Non conferma, anche se non smentisce, la presenza del Gran Sasso Institute nell'Ex San Salvatore appena acquistato dall'Univaq e guarda con coraggio al difficile, ma importante, ritorno di Ingegneria a Roio. Quanto agli annunciati affitti agli studenti degli appartamenti dei Progetti case, per la neo-Rettrice "serviranno a calmierare il mercato della residenza studentesca".
Secondo Inverardi, oltre l'affitto delle C.a.s.e. e al di là dell'Agenzia Casa, "il Comune può comunque fare una sua politica trovando agevolazioni per chi affitta a prezzi calmierati" e cioè secondo quelli della casa dello studente di Campomizzi, dove una tripla viene 120euro, una doppia 130 e una singola a 200. "Prezzi onesti" per chi affitta un appartamento.
Per quel che riguarda il ritorno di Ingegneria nella sua sede di Roio "la scelta di rimanere su tre poli - ricorda - è stata fatta subito dopo il terremoto. Tornare a Roio significa anche riappropriarsi di un simbolo dell'università", anche se Inverardi aggiunge subito che non mancheranno "disagi" da dover minimizzare al più presto, "perché trasferire duemila persone non è banale in un contesto che soffre abbastanza. Speriamo di funzionare un po' da volano per il ripristino dell'area".
Insomma, si torna a Roio un po' "alla buona", come tutto ciò che è stato fatto finora: "consideriamolo - suggerisce Inverardi - parte di una fase dell'emergenza che sta finendo e che sebbene avrebbe dovuto essere più breve e non lasciata all'iniziativa di singoli attori ma, più strategicamente, correlata con tutto il resto", una volta definitivamente terminata "lasci spazio a strategie più complessive".
Per la nuova rettrice l'università può giocare un ruolo "più ambizioso e attivo di quanto fatto finora sull'aspetto pianificatorio" che spinga la città "a discutere di più sulle sue direzioni strategiche ma su un terreno di concretezza, non teorico".
"Abbiamo la capacità di poter fare discorsi che sono al di fuori di interessi correnti, che è un po' il nostro ruolo" continua Inverardi che annuncia la presentazione a breve di ipotesi da parte dell'Università "di quello che pensiamo potrebbe essere lo sviluppo dell'università nella città che immaginiamo". Un'università con "una forte residenzialità studentesca e una didattica partecipata che serva allo studente e sia utile alla ricostruzione facendo diventare gli studenti cittadini attivi".
La novità della settimana resta sicuramente l'acquisto da parte dell'Università aquilana dell'ex San Salvatore, l'ultimo atto dell'ex Rettore Ferdinando Di Orio: "Sono sempre stata favorevole" afferma Inverardi "a breve faremo una proposta alla città su come utilizzarlo. L'idea comunque è di proporre una serie di scenari possibili sulla nostra dislocazione sul territorio e nel centro storico. Ma nel parlare di questi utilizzi possibili ci vogliamo confrontare anche col Comune, la città e tutti gli altri attori coinvolti, perché un po' di pianificazione urbana va fatta. Quell'area è ancora un deserto".
In questi mesi trascorsi dalle elezioni all'insediamento le sue prospettive e le sue speranze sono rimaste invariate?
"E' una grande sfida, abbiamo il dovere civile di giocarcela" risponde Inverardi. "Penso che l'Università sia importantissima per il rilancio del territorio e la ricostruzione della città. Abbiamo il dovere di impegnarci tutti e provare a fare la differenza. Penso anche che le persone siano motivate e motivabili. Penso che vivere in questa città sia difficile ma vivere in un prospettiva di lavoro attivo e nella speranza di costruire un'alternativa futura che abbia delle qualità migliori di quello che stiamo vivendo oggi, sia un elemento di gratificazione per tutti.
"Sono assolutamente positiva - conclude - ci sono molte cose da fare, speriamo di riuscire a dare da subito qualche segno concreto. Perché abbiamo parlato molto ma ora è il momento di diventare operativi per dare qualche piccolo segno di quello che si potrebbe fare. Certo bisogna coinvolgere, stabilire un dialogo attivo con tutte le componenti di queste città e il lavoro sarà duro. Ma abbiamo voluto la bicicletta, ora non ci resta che pedalare".