Martedì, 22 Ottobre 2013 17:31

Scienze Umane, Avolio presenta il suo programma per la direzione: "Numero chiuso per alcuni corsi"

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Dopo Simone Gozzano, anche lo sfidante Francesco Avolio ha presentato all'Assemblea del corpo docenti la sua candidatura a direttore del Dipartimento di Scienze Umane. Il pretendente alla carica ha presentato e, al tempo stesso, moderato la discussione, esponendo i suoi progetti per il futuro. Assente l'altro candidato, Gozzano.

Le emergenze che l'erede di Alfio Signorelli dovrà saper fronteggiare in tempi brevi sono la difficile situazione economica, i diversi problemi della didattica, un'offerta formativa spropositata rispetto alle reali disponibilità del corpo docenti e l'assenza di servizi primari per gli studenti, come quello della mensa. Se entro il 2015, anno in cui sarà nuovamente introdotto il pagamento delle tasse universitarie, questi problematiche non saranno almeno in parte risolte, le iscrizioni potrebbero subire un drastico calo.

Per il Dipartimento di Scienze Umane si profila, dunque, una fase di difficili cambiamenti. A differenza di Gozzano, per rendere l'offerta formativa sostenibile, Avolio ha proposto l'introduzione del numero chiuso per alcuni corsi e un maggior potenziamento delle lauree triennali.

"Dovremmo procedere ad accorpamenti di curricula e introduzione di numero programmato per i corsi", ha sottolineato ai microfoni di StudenTown. "Bisognerebbe prima di tutto potenziare l'offerta formativa delle lauree triennali e poi pensare alle magistrali. Comunque, chi si è già spostato da L'Aquila per la triennale è difficile che ritorni per la specialistica, perché nel frattempo si sarà abituato a vivere un altro tipo di Ateneo. Dobbiamo attrarre studenti anche con la triennale, altrimenti non so quanti saranno disposti a pagare per venire a frequentare qui il corso di specializzazione".

Nel programma anche la valorizzazione delle risorse umane del Dipartimento, in modo da renderlo un polo di attrattività culturale e di aggregazione sociale per l'intera città: "L'apertura della sede anche il sabato, giorno in cui l'attività didattica è sospesa, sarebbe un'opportunità per rivitalizzare questa zona della città anche in periodi che generalmente sono morti", ha spiegato Avolio.

Inoltre il Dipartimento dovrà necessariamente prendere posizione riguardo i lavori e i progetti che interesseranno l'intero complesso dell'ex-San Salvatore, aquisito da poco dall'Univaq. "Dovremo vigilare su tutte le scelte e i provvedimenti in ambito urbanistico che verranno presi nei prossimi tempi, per cercare di ottenere ulteriori spazi. In questo modo potremo richiedere strutture che miglioreranno la vita nella sede attuale, come ad esempio parcheggi e mensa. Non possiamo limitarci ad essere spettatori su queste complesse dinamiche".

Per quanto riguarda l'organizzazione interna, rallentata o addirittura paralizzata dalla mala gestione e dalla scarsa partecipazione dei docenti ai Consigli di Dipartimento e ai Consigli delle varie Aree Didattiche, Avolio ha richiamato i propri colleghi a un maggiore senso di responsabilità. "Dobbiamo aprire le sedute con un'analisi diretta dei punti salienti all'ordine del giorno e lasciare le discussioni marginali alla fine o diffonderle per posta elettronica. Non credo che sia possibile esaurire tutti i consigli di Dipartimento in due ore, poiché ogni volta si trattano temi diversi. Piuttosto dobbiamo richiamare tutti a un maggior senso di responsabilità, chiedendo che determinati interventi vengano fatti solo se strettamente necessario. In questo modo si risparmierebbe tempo e potremmo snellire la pesante macchina dipartimentale".

Il miglioramento del rapporto fra corpo docenti e personale tecnico amministrativo è essenziale per il candidato. In seguito anche alla forte riduzione del personale non docente all'interno del Dipartimento, i laboratori hanno incontrato e tutt'ora trovano maggiori difficoltà nello svolgimento delle proprie ricerche. "Dobbiamo costruire un rapporto di reciproca collaborazione e di rispetto, perché solo così le strutture dipartimentali possono funzionare bene. La biblioteca, le aule attrezzate, il laboratorio di Archeologia e quello di Geografia e il Fondo D'Arcangelo costituiscono delle ricchezze per noi. Solo se ci sarà un rapporto più sereno con la componente tecnico amministrativa si vedranno i risultati".

Infine la valorizzazione degli spazi e dei luoghi di cui già il Polo dispone, realizzando delle aree dedicate alle esigenze della comunità studentesca. "Qui i ragazzi hanno pochi spazi per studiare e socializzare, noi dobbiamo cercare di migliorare questa situazione". In particolare la mancanza più forte per gli studenti del polo Umanistico è quella della mensa. Il Dipartimento di Scienze Umane, infatti, negli ultimi quattro anni, non ne ha potuto usufruire salvo che nella seconda metà dell'Anno Accademico 2011/2012 quando si trovava a Bazzano. Gli studenti titolari di borse di studio comprensive di buoni mensa, non hanno avuto e continuano a non poter disporre di tale diritto.

"E' ora che il diritto allo studio sia garantito anche sotto il punto di vista del diritto alla mensa - ha spiegato ai microfoni di StudenTown il rappresentante studentesco al Consiglio di Dipartimento Matteo Rastelli - è inconcepibile che dopo più di un anno il servizio non sia ancora stato istituito. Non abbiamo nemmeno idea di dove possa essere collocata la mensa, poiché queste discussioni vengono affrontate senza che venga presentato un progetto effettivo. Le poche proposte che sono state fatte non sono andate in porto. Per chi è al di fuori degli organi di competenza, la situazione è abbastanza oscura. L'Ateneo deve farsi carico di questa problematica e risolverla il prima possibile".

Tra le proposte avanzate da Avolio, quella che maggiormente ha suscitato polemiche tra gli studenti è stata la possibile introduzione del numero chiuso per alcuni corsi. Lettere, Filosofia, Lingue e Scienze della Formazione non hanno mai previsto l'accesso programmato nella storia dell'Università dell'Aquila.

Un provvedimento simile non incoraggerebbe di certo i ragazzi a scegliere l'Univaq, soprattutto nel momento in cui si torneranno a pagare le tasse universitarie. "Il numero chiuso, nei termini in cui viene applicato dai Dipartimenti, non è uno strumento efficace di selezione e valutazione - ci ha confidato Matteo Rastelli - sarebbe meglio che questa selezione venisse fatta nel corso degli studi, in modo da permettere a tutti di raggiungere o meno determinati risultati. Purtroppo, però, alcune decisioni a livello ministeriale e le restrizioni apportate dalle varie riforme all'istruzione, hanno fatto in modo che adesso l'ipotesi dell'accesso programmato venga contemplata. Spero che non si debba mai arrivare a dover prendere una simile decisone".

Ultima modifica il Martedì, 22 Ottobre 2013 19:14

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