Mercoledì, 30 Ottobre 2013 15:27

Univaq, la protesta delle lavoratrici del servizio bar: "Licenziate senza motivo"

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Caffè, cappuccini e dolci gratis per tutti. E' stata questa l’azione dimostrativa intrapresa stamane dalle sei lavoratrici del servizio bar dell’Adsu, rimaste senza lavoro. Sui cartelli del presidio, davanti alla facoltà di scienze a Coppito, si leggeva “Noi licenziate senza motivo. In questo momento di crisi l’Adsu dovrebbe incentivare il lavoro. No ai licenziamenti”.

Moltissimi gli studenti e i professori accorsi per esprimere solidarietà. Le lavoratrici, lo ricordiamo, dopo quattordici anni di servizio presso i bar che fanno riferimento all’azienda per il diritto allo studio, sono state improvvisamente licenziate dopo l’entrata di una ditta di Balsorano nella gestione dell’attività. La società ha infatti deciso di sostituire parte del personale con nuovi assunti, lasciando a casa sei delle nove impiegate, senza nemmeno sottoporle a colloquio.

Le responsabilità più gravi però, a sentire le lavoratrici, sarebbero proprio sull’Adsu. “In quattordici anni, tutte le società che si sono susseguite nella gestione del servizio bar hanno sempre riassorbito il personale al completo. Nonostante ciò, abbiamo continuato a chiedere all’azienda che nei bandi per l’assegnazione dell’appalto di gestione venisse inserita una clausola che obbligasse moralmente le aziende a riconfermare le nostre assunzioni. Per avere una sicurezza in più. Dicevano che non c’era bisogno. Purtroppo, avevamo ragione noi”.

Al presidio di questa mattina ha partecipato Cinzia Ghizzoni della Cgil. Anche lei riconosce le gravi colpe dell’Adsu: “Sono loro a doverci dare delle risposte. Ieri abbiamo chiesto un nuovo incontro con l’azienda, dopo quello che c’è stato a metà ottobre e che non aveva prodotto alcun risultato. Abbiamo anche proposto un accordo complessivo in sede istituzionale per concordare modalità di assunzione che tenessero conto di tutte le agevolazioni esistenti. Ma ancora non hanno dato nessuna risposta. Stiamo verificando se ci sono i presupposti per intraprendere un’azione legale”.

Le condizioni per riassumere il personale, infatti, ci sarebbero. Rispetto alla gestione precedente, infatti, si è aggiunto ai tre bar già esistenti un nuovo locale. Si tratta, inoltre, di tutte lavoratrici part-time. I licenziamenti, dunque, sembrerebbero essere del tutto ingiustificati. Intanto le lavoratrici annunciano che quella di stamane è solo la prima tappa della loro battaglia. 

"C'è da dire che le lavoratrici non sono dipendenti dell'Adsu", spiega a NewsTown il presidente dell'azienda, Francesco D'Ascanio. "Se è vero che il contratto collettivo nazionale obbliga il gestore subentrante a riassorbire il personale già impegnato, vale solo per alcune attività come il servizio mense. Nulla dice la norma sul servizio bar".

"Come Consiglio d'amministrazione", sottolinea D'Ascanio, "avevamo perorato la giusta causa occupazione delle lavoratrici. La direzione, però, ha ritenuto di privilegiare altri aspetti al momento di istruire il bando per l'affidamento dei bar. E così, il nuovo gestore di Balsorano ha portato con sé del personale, ha deciso di assumere due lavoratori ex novo e di riassorbire solo tre delle nove lavoratrici che erano impiegate a L'Aquila. Una scelta assolutamente singolare".

Poi, D'Ascanio svela che il titolare della ditta subentrata nella gestione dei bar dell'Adsu sarebbe piombato nel suo ufficio accusandolo di aver concertato la protesta delle lavoratrici con la Cgil: "Risposte dovrebbe fornirle la responsabile dell'area contratti, con la quale non nascondo di aver avuto ripetuti confronti, anche vivaci, proprio sulla vicenda. Purtroppo, il Cda non può opporsi alla decisione della direzione di seguire un percorso amministrativo piuttosto che un altro. Lo dico con estremo imbarazzo".

"Abbiamo chiesto alla nuova società di gestione il riassorbimento graduale di tutte le lavoratrici", continua D'Ascanio. "All'inizio sembrava potesse esserci una apertura, poi le cose sono andate come sapete. Ora, l'unica soluzione è inoltrare - attraverso l'ex gestore - una richiesta di mobilità assistita per le sei lavoratrici. Così, potrebbero beneficiare di due anni di cassa integrazione straordinaria. Sperando che, nel frattempo, si possa trovare una soluzione".

"Ora abbiamo anche il problema che uno dei quattro bar è stato distrutto da un incendio doloso", conclude il presidente dell'Adsu. "Sono in corso le indagini per verificare se ci sono elementi tali da poter risalire all'artefice di un atto davvero vergognoso. Ho già parlato con la rettrice Inverardi e con il direttore generale dell'Università. C'è stato un sopralluogo congiunto, con i tecnici dell'azienda, per reperire un locale idoneo alla ricollocazione del bar. E sembra che un locale idoneo ci sia. Proprio questa mattina ho firmato una richiesta formale per assicurare il ripristino del servizio al più presto".

 

Ultima modifica il Mercoledì, 30 Ottobre 2013 19:42

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