Lunedì, 04 Novembre 2013 17:46

Spazi sociali, studenti medi invitano la città all'Asilo Occupato

di 

Il 15 novembre 2013 è prevista la mobilitazione nazionale degli studenti medi indetta dall'Unione degli Studenti (UDS), contro i tagli all'istruzione e la mancanza di spazi sociali per i giovani. L'invito a scendere in piazza è aperto a tutti, dagli universitari ai lavoratori. A L'Aquila l'appuntamento è alle ore 9 presso Colle Sapone.

In vista dell'evento, l'Uds ha organizzato un' assemblea per presentare alla cittadinanza e alla popolazione studentesca media e universitaria, i punti salienti della protesta. L'incontro si terrà sabato 9 novembre alle ore 17, presso l'Asilo Occupato. Saranno presenti, oltre ai rappresentanti dell'Uds L'Aquila, anche i rappresentanti studenteschi dei vari istituti medi, insieme a studenti e docenti dell'Università dell'Aquila. L'obiettivo dei ragazzi è dare vita a un tavolo di discussione permanente che promuova iniziative volte a risolvere i disagi della popolazione giovanile a L'Aquila.

"Il 9 novembre avremo due punti da affrontare - ha spiegato, ai microfoni di StudenTown, il rappresentante del sindacato studentesco Link-Studenti Indipendenti e membro dell'Uds, nonché organizzatore della mobilitazione, Giorgio Bruno - la produzione di un documento sull'assenza di spazi sociali, di luoghi aggregativi dedicati ai giovani, e sulla precarietà del diritto allo studio da consegnare direttamente ai consiglieri comunali e regionali. Inoltre, ci prepareremo tutti insieme per partecipare al 'consiglio comunale dei giovani, qualora venga finalmente convocato dopo le promesse delle settimane scorse".

"Riprendiamoci la città!" è lo slogan dell'iniziativa, e sono invitati a partecipare tutti gli studenti, liceali e non, universitari residenti e fuori sede, professori e cittadini aquilani.

"Il nostro invito è rivolto a tutti i singoli rappresentati studenteschi, oltre che agli studenti, piuttosto che ad altre componenti sindacali o associazioni - ha sottolineato Bruno - in quanto mettere insieme delle sigle non vuol dire unire persone e contenuti. Proponiamo, quindi, di creare una piattaforma unitaria che tenga insieme tutte le realtà giovanili, anche quelle che si sono espresse in maniera più 'identitaria', un po' più confusionaria, durante le manifestazioni di ottobre".

Per la prima volta un "sindacato studentesco" sceglie come palcoscenico per una sua iniziativa l'Asilo Occupato, punto d'incontro figurato oltre che fisico fra Città e Università, data la vicinanza con il Dipartimento di Scienze Umane e il centro storico.

"L'Asilo Occupato per noi è un luogo simbolo - ha spiegato Giorgio Bruno - siamo convinti che l'occupazione sia rimasta uno dei pochi strumenti per poter rivendicare e liberare uno spazio. Quando ci siamo confrontati con le istituzioni siamo spesso rimasti a 'bocca asciutta', continuamente presi in giro con promesse che non possono essere mantenute. L'insediamento di un'assemblea permanente dedicata agli spazi sociali dei giovani e in particolare agli studenti, dunque, avrebbe in questo luogo un'attrattiva maggiore sulla cittadinanza. L'Asilo Occupato potrebbe diventare un nuovo polo di aggregazione grazie alla grande voglia di fare e partecipare di noi ragazzi".

Dopo la protesta del 19 ottobre scorso a Roma, che ha visto la partecipazione di tantissimi universitari al fianco di lavoratori, precari e cittadini privati del diritto all'abitazione, si mobilitano, dunque, anche gli studenti medi. La scelta del 15 novembre non è affatto casuale, "simbolicamente dovrebbe essere il giorno in cui l'Unione Europea ci riconsegnerà il documento rivisto e corretto della Legge di Stabilità, che comprende anche i tagli all'istruzione previsti per il 2014".

L'Aquila, inoltre, rappresenta un caso isolato in Italia per via della singolare condizione economica e sociale dettata dalla "Magna Ricostruzione". Singolarità che il disegno della Legge di Stabilità non tiene in considerazione.

"Non è giusto che L'Aquila e la sua ricostruzione vengano tagliate fuori dai piani di sviluppo nazionali. Non si può pretendere dare nuova vita a L'Aquila e incentivare positivamente la ricostruzione sociale, oltre che fisica, senza dei provvedimenti specifici".

Ultima modifica il Martedì, 05 Novembre 2013 00:46

Articoli correlati (da tag)

Chiudi