Avevamo raccontato, qualche giorno fa, dei disagi che tormentano gli studenti del Dipartimento di Ingegneria. In particolare, l'Unione degli Universitari aveva denunciato la confusione nella convocazione degli appelli d'esame, comunicati a ridosso della sessione, provocando non pochi disguidi agli studenti.
L'ex facoltà di Ingegneria, ad oggi, è divisa in tre Dipartimenti: Ingegneria civile, edile – architettura e ambientale, Ingegneria e scienze dell'informazione e matematica, Ingegneria industriale e dell'informazione e di economia e vede le sue sedi dislocate tra Coppito, Pile e Monteluco di Roio, inaugurata da poco dopo i lavori di ricostruzione.
Una sede tutt'altro che pronta: l'unico punto di ristoro, per dire, è stato chiuso per "sospensione delle attività universitarie" fino al 24 febbraio.
Gli esami, come detto, si è deciso di convocarli nei capannoni ex Optimes, a Pile. Se non fosse che ieri mattina, nell'aula I.16, proprio nei minuti in cui si tenevano le prove, è crollata una parte di controsoffitto, colpendo - per fortuna senza conseguenze - uno degli studenti. Il crollo pare sia dovuto alla presenza di infiltrazioni d'acqua. E non sarebbe neanche il primo episodio di questo genere.
Già nel maggio dell'anno scorso, la docente Teresa Todisco aveva denunciato le condizioni in cui versava la struttura: buchi sul soffitto da cui cola acqua piovana, diffuse infiltrazioni che bagnano i muri e bagni quasi sempre allagati a causa di un sistema fognario inadeguato. Problemi che, evidentemente, si riscontrano ancora oggi. Oltretutto, lo stabile in questione è al centro di un'inchiesta della magistratura per la quale sono indagati l'ex rettore Ferdinando Di Orio, l'ex direttore amministrativo Filippo del Vecchio e l'imprenditore Marcello Gallucci. La prossima udienza del processo è fissata per il 30 gennaio.
Il capannone è di proprietà della società Gallucci S.r.l., con la quale l'Ateneo aquilano ha stipulato un contratto di affitto per sei anni a 1.941.920,04 euro, di cui 699.392,04 per i primi 4 anni come risarcimento dei lavori di adeguamento necessari. Sono state eseguite, infatti, opere per 2.800.000 euro, affidati tra l'altro senza gara europea allo stesso imprenditore titolare dell'immobile. In pratica, l’affitto è costato 16,183 euro a mq fino al 29 luglio 2013, poi è scalato a 10,50 euro.
La questione verte proprio sul fatto che il valore di mercato, come stabilito dall’Osservatorio Immobiliare dell’Agenzia del territorio, sarebbe di 1,90 euro a mq. Dunque, l’affitto dovrebbe costare 228mila euro l’anno, ciò vuol dire che l'Ateneo paga il 750% in più. Come mai gli esami si tengono ancora nella ex Optimes e non a Roio?
Il problema - a quanto apprende StudenTown - è che a quattro mesi dalla inaugurazione non è stato ancora nominato il responsabile della sicurezza dello stabile. Ci sarebbe da chiedersi, a questo punto, come mai sia stato autorizzato lo svolgimento delle lezioni. Ma la sede di Monteluco non è l'unica a mancare dei certificati necessari: infatti, la ditta Gallucci S.r.l. deve ancora fornire copia della concessione edilizia, la certificazione relativa al cambio di destinazione d'uso e il certificato prevenzioni incendi per la ex Optimes.
Un vero e proprio pasticcio. Problemi noti: anche le strutture collegate alla Biblioteca del Dip.to di Scienze Umane sono, infatti, sprovviste del Certificato prevenzione incendi e conseguentemente impossibilitate ad accogliere gran parte dei volumi che ancora si trovano nel deposito di Bazzano. Anche in questo caso si tratta di procedure che si protraggono da più di un anno poichè la struttura è stata inaugurata nel novembre 2012.
Ludovica LeMieValigie