Sabato, 22 Giugno 2019 00:57

Univaq festeggia il 'Graduation Day': L'Aquila saluta i 'suoi' laureati

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"In questa città si è parlato molto di studenti ma poi, questi studenti, chi sono? Ci è sembrato giusto organizzare una festa per renderli 'visibili', ringraziandoli per aver investito nell'Ateneo, e non è affatto banale, consegnando il loro futuro nelle nostre mani. Parliamo di ragazze e ragazzi che sono venuti a tenere viva L'Aquila e l'Università insieme a noi. Credo sia importante che la città li veda oggi che sono persone impegnate nella loro vita professionale: nel 2018 abbiamo laureato 3.058 studenti, un numero nient'affatto banale: ci piaceva l'idea che la città li vedesse al completamento del percorso accademico, tenendo a mente che sono loro che ci faranno grandi e forti".

Così la rettrice Paola Inverardi, a margine della prima edizione del Graduation Day dell'Università degli Studi dell'Aquila che si è celebrata ieri al piazzale dell'Emiciclo.

La Giornata del Laureato, promossa dall'associazione studenti dell'Università degli Studi dell'Aquila, è stata istituita in occasione del 70° anno dalla inaugurazione dei primi corsi estivi universitari a L'Aquila e nella ricorrenza del decennale del sisma, per celebrare il legame della cultura con il suo territorio e l’importanza dei giovani per la rinascita della città. La cerimonia è stata aperta dalla rettrice: accanto a lei, il successore Edoardo Alesse che entrerà ufficialmente in carica ad ottobre. All'evento hanno partecipato il vice sindaco Raffaele Daniele, Marco Ricci che, dopo aver conseguito la laurea nel nostro Ateneo, ha trovato occupazione in Ferrari dove riveste il ruolo di Responsabile Motori, oltre al presidente dell'Ance provinciale Adolfo Cicchetti e ai vertici di Zte che hanno sponsorizzato la giornata. 

Non sono mancate le testimonianze di altri laureati di diversi momenti storici dell'Ateneo che oggi ricoprono importanti ruoli di responsabilità in aziende pubbliche e private.

In un qualche modo, la giornata di ieri ha segnato anche il passaggio di testimone da Inverardi ad Alesse: "Penso di lasciare una Università che crede molto di più in se stessa - ha sottolineato la rettrice - che ha il senso delle proprie capacità; un Ateneo che può pensare di programmare il proprio futuro, di investire. Siamo usciti dalla sindrome dell'emergenza, che pure è servita, ma dopo sei anni c'era il timore di non essere in grado di fare ciò che abbiamo fatto, di tornare ad essere ciò che eravamo. Oggi siamo una Università forte, consapevole delle proprie capacità, aperta al territorio: forse non siamo ancora tanto presenti nel dibattito pubblico come dovremmo ma sono convita che il prossimo rettore riuscirà a potenziare questo aspetto, facendo sì che l'Ateneo possa essere davvero la coscienza critica del territorio" 

Dopo i saluti istituzionali, si è proceduto alla proclamazione dei laureati e, dunque, al lancio del tocco, per augurare il meglio ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro. Poi, le ragazze e i ragazzi dell'Univaq si sono mossi in corteo verso Palazzo Camponeschi, attraversando la città. In serata, all'Emiciclo uno spettacolo di Danza Aerea ha fatto da 'antipasto' allo spettacolo di Eugenio Finardi.

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Ultima modifica il Sabato, 22 Giugno 2019 11:38

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