E’ arrivato ieri a L’Aquila, o meglio è tornato, il film di Stefano Odoardi, 'Mancanza-Inferno'. Ad attenderlo una sala gremita del cinema Movieplex, i cui spettatori sono rimasti anche dopo i titoli di coda per la presentazione del cast, le domande e i commenti di rito.
"Il film nasce - ha raccontato Pier Cesare Stagni - da lunghe passeggiate, quando Stefano (il regista appunto, ndr) veniva a trovarmi dopo il terremoto. Allora c’era negli aquilani una parte di fierezza e di cocciutaggine ma in realtà eravamo a pezzi. E’ nata così l’idea di raccontare una sofferenza che si sublimasse, però, in qualcosa che fiorisce. Per chi non avrebbe più bisogno di sentire parlare di morte e di dolore, una narrazione di questo tipo spinge dunque alla 'cristallizzazione della sofferenza', che è la vita nuova della rinascita".
Presente all’anteprima nazionale anche l’attrice protagonista Angelique Cavallari che ha raccontato a News-Town questa particolare esperienza lavorativa. "In alcune scene ero in difficoltà - ha confessato - perché sentivo che c’era bisogno di una grande delicatezza per trattare un argomento del genere. E’ stato tutto molto commovente ma c’era un’onestà di spirito alla base del lavoro: un po’ come voler allargare questo dramma senza però entrare nello specifico - non è un documentario - e restando nella dimensione umana".
Ha poi aggiunto: "Io ero già venuta a L’Aquila perché prima di trasferirmi a Parigi vivevo a Roma e qui avevo degli amici. Quando mi è stato chiesto di lavorare sono venuta qualche giorno prima, senza però incontrarmi con gli altri attori. Ho avuto, quindi, un approccio un po’ solitario perché non potevo comunicare con loro: loro non sapevano cosa facevo io ed io non sapevo cosa facevano loro. Ho vissuta questa esperienza ad occhi chiusi, sentendo solo ciò che avevo intorno. E’ stata molto dura lavorare in uno scenario in cui c’è stata e c’è tutt’ora sofferenza e torna ad esserlo ogni volta che vengo da queste parti. Mi ci è voluto un mesetto per riprendermi".
Il film è da poco reduce dall'International Film Festival di Rotterdam dove è stato presentato in anteprima mondiale il 28 gennaio. Ma quale sarà stata la risposta del pubblico olandese rispetto agli aquilani? Lo abbiamo chiesto al regista, Stefano Odoardi.
"A livello di reazione emotiva - ha spiegato - la risposta è stata molto simile perché fondamentalmente è un film che tocca "corde interne": la tragedia, che la si viva o meno, fa parte di tutti noi. E’ chiaro che qui la reazione sia intensa perché c’è un dato di fatto reale ma penso che se un film riesce a toccare corde universali può comunicare con tutti".
A presentare il "dopo-proiezione" anche Angelica Equizi dell’associazione Hatha Ciudad che ha contribuito alla realizzazione del film. "Pensiamo che questo film - ha sottolineato - sia lo sforzo da parte di varie persone che amano questa città e speriamo che un contributo culturale simile possa portare l’amore per L’Aquila in giro per il mondo".
Quel che è certo, però, è che non si tratta del solito film sul terremoto: certo lo scenario è di per sé una denuncia, visto che nel centro storico in cui è stato girato ci sono ancora cumuli di macerie. Tuttavia l’assenza di una sceneggiatura e la complessità dei testi di Rilke creano un prodotto culturale senz’altro originale. Inoltre agli attori non-professionisti è stato chiesto di non nominare né L’Aquila né il terremoto in modo da, come ha ribadito lo stesso Odoardi, "universalizzare un discorso sulle macerie interne che appartengono agli esseri umani di tutto il mondo".
Si è cercato, inoltre, di "rendere pubblico un dramma privato" ma senza sfociare nel melenso. Come ha detto uno degli attori aquilani, Luigi Fiammata: "C’è stata un’unica protagonista, che è stata trattata con molto rispetto, ed è la nostra città".
Il percorso di Mancanza-Inferno non è ancora finito. Il film ha infatti già suscitato interesse nel nostro Paese come all’estero: prossimamente viaggerà per l’Italia fino ad arrivare a fine maggio a Roma e nel frattempo approderà in vari Festival e a San Francisco.
Per il momento la durata è di 70 minuti ma, una volta completata la trilogia (con Mancanza-Purgatorio e Mancanza-Paradiso che verranno girati in tutt’altre location) potrà fare un ulteriore salto di qualità. Non è ancora terminato, inoltre, il crowdfunding che permetterà di definire ulteriormente il prodotto artistico.