Potrebbe essere una vittoria quella che si vede all'orizzonte per molti studenti. Dopo giorni di proteste in tutta Italia o via web per arrivare all'abolizione dei tanto odiati test d'ingresso di Medicina, giunge un altro segnale di speranza da parte del ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini.
Il ministro, ospite dell'università di Teramo dove ha consegnato 30 borse lavoro agli studenti, ha infatti dichiarato: "Abolirò i test di Medicina". Per il ministro sarebbe dunque discutibile utilizzare un test di 60 domande come strumento di selezione di chi vuole fare il medico.
Non è la prima dichiarazione del ministro Giannini riguardo i discussi test d'ingresso. Il 29 aprile aveva spiegato al Corriere della Sera che: "La programmazione a Medicina, cioè il bilanciamento tra fabbisogno di camici bianchi e numero di laureati, è sacrosanta. Ma non è detto che il sistema dei test a risposta multipla sia il migliore".
Quale allora potrebbe essere una soluzione alternativa? "Penso al modello francese - aveva dichiarato - che prevede un primo anno aperto a tutti con sbarramento finale: se passi gli esami ti iscrivi al secondo anno, altrimenti sei fuori. Non è che così passare diventi più facile. Semplicemente si spalma la valutazione dalla prova di un singolo giorno ai risultati di un anno intero di studio".
Nel caso le idee del ministro siano attuate, sarebbe senz'altro un cambiamento notevole per il sistema universitario italiano: come ha confermato nella visita a Teramo, già dal prossimo anno accademico il diritto di accesso sarebbe garantito a tutte le matricole. Resta il dubbio legittimo che lo sbarramento ad un anno generi ulteriori problemi e che le facoltà mediche, che in molti considerano 'il fiore all'occhiello italiano', abbassino così il loro livello.
Il ministro, alla presenza degli studenti Teramani, ha poi rivolto la sua attenzione anche alla questione degli Erasmus. Sostiene che sia necessario offrire a tutti la possibilità di accedervi anche a favore di chi, per motivi economici, non puo' permettersi di pagare la vacanza studio all'estero.