di Letizia Ciuffini e Francesca Izzi - Si è tenuto Mercoledì 7 Maggio, presso il Dipartimento di Scienze Umane dell'Aquila, il seminario "Santi (e) pazzi nelle piazze di Mosca: arte, protesta e ideologia tra passato e presente".
L'incontro è stato presieduto dal professor Gian Piero Piretto, docente di Cultura russa all'Università Statale di Milano, per iniziativa dello studente dell'Università Matteo Rastelli. Attraverso una raccolta di immagini, filmati e suoni, il seminario ha affrontato la situazione socio-culturale e politica della Russia contemporanea, concentrandosi sulle modalità che hanno assunto, negli ultimi anni, le manifestazioni di ribellione anti-putiniane.
Le parole chiave che hanno guidato la giornata sono state arte, protesta e ideologia, tre termini fino ad ora irrelati tra loro all'interno della cultura sovietica. Cosa significa e cosa ha significato in passato protestare in Russia? I "dissidenti" russi manifestavano la propria insofferenza chiudendosi in uno spazio privato. L'idea sociale di manifestazione, la "discesa in piazza" sono tendenze prettamente occidentali, trascinate nelle zone slave dall'onda violenta dei Social Networks. Nonostante però l'influenza dell'occidente, la percezione dell'atto performativo di protesta risulta estremamente diversa dalla nostra.
Le ultime manifestazioni, dalla "preghiera" dissacrante delle Pussy Riot alle dimostrazioni estreme di Petr Pavlenskij, hanno avuto grande risonanza mediatica nella "nostra" Europa, da esser definite manifestazioni artistiche degne di nota. Diversa è stata la reazione dei russi, lontani dal nostro paradigma ideologico, che hanno considerato tali atti sintomo di fanatismo e follia.
Anche nell'arte figurativa si capta un intento di denuncia culturale: Vasilij Shul'zhenko è un pittore moscovita contemporaneo; ha realizzato una serie di quadri, molto noti oltre frontiera e pressoché sconosciuti in patria, in cui riprende i temi del corpo grottesco, la tradizione dei "folli per Cristo" e degli emarginati di Russia. La reazione dei pochi russi che ne hanno preso visione è di indignazione e l'artista viene accusato di "lavorare per l'occidente", tematica tornata prepotentemente e tragicamente attuale nella Russia contemporanea.
Un'occasione di confronto culturale e di grande spunto, quella offerta agli studenti da parte di Piretto che, ponendo l'accento su tematiche spesso analizzate in modo unidirezionale, ha sollevato nuovi e stimolanti interrogativi.