di Letizia Ciuffini e Francesca Izzi - Le solenni esequie per il compianto della defunta Scienze Umane, sono state celebrate alle 14 del 14 Maggio nell'atrio del secondo piano del dipartimento. Una goliardica mascherata? Tutt'altro. Si tratta di una manifestazione artistica di protesta, messa in atto da alcuni studenti.
L'intento della performance, organizzata dal neonato Comitato Artistico di Protesta, è stato quello di smuovere le coscienze di chi vive la quotidianità universitaria, e si trova a convivere con numerosi disagi. L'indifferenza generale degli organi competenti evidenzia in maniera ancor più marcata tale condizione.
La mancanza di servizi basilari, come la mensa universitaria e la questione dei testi ancora archiviati nella vecchia sede di Bazzano, creano non pochi ostacoli all'adeguato svolgimento della vita universitaria. Oltre alla precarietà di tali servizi, gli organizzatori lamentano l'inadeguatezza della struttura che, nonostante sia stata inaugurata nel 2012, risulta carente dal punto di vista della sicurezza. Gli ultimi incidenti hanno riguardato il guasto ripetuto dei diversi ascensori ed in modo plateale, la caduta di una lamiera incastonata nella controsoffittatura, dalla quale sono addirittura fuoriusciti oggetti contundenti.
La voce degli studenti, che più volte ha gridato aiuto, per troppo tempo è rimasta in sordina. Il rito funebre è la metafora della desolata vita studentesca che, lasciata naufragare nel mare dell'indifferenza, ha finito per arenarsi.
Nell'emulare la morte però, si vuole lanciare un messaggio positivo. "Con questa manifestazione parodizziamo la morte apparente della nostra facoltà, sperando che la nostra iniziativa possa essere un monito per la rinascita di stimoli culturali – ci racconta Alessio, del Comitato - Il nostro è un comitato artistico di protesta libero, nato in maniera spontanea".
Nonostante l'evento fosse stato di proposito poco pubblicizzato, ha destato l'interesse dei presenti. Studenti e professori hanno ascoltato con curiosità le declamazioni letterarie recitate dai ragazzi. La scenografia era curata nel dettaglio: musiche suggestive, lapide celebrativa con apposita epigrafe e foto, discorso struggente del prete e un corteo visivamente costernato.
"Non fiori ma opere letterarie" recita il manifesto funebre dell'evento promosso su Facebook. Numerosi libri sono stati messi a disposizione dei partecipanti, i quali, in seguito alla lettura di alcuni estratti, sono entrati in scena spontaneamente deponendo le opere letterarie davanti alla lapide.