Si avvicinano le elezioni del 30 maggio per il nuovo Rettore dell'Università dell'Aquila. Angelo Luongo e Paola Inverardi, due dei candidati favoriti si confronteranno davanti a docenti e studenti in quattro incontri. Il primo si è tenuto al polo di Coppito e StudenTown non poteva mancare a quello che è sembrato il primo round di una lunga battaglia.
Angelo Luongo, odinario di Scienza della Costruzione, già prorettore dell’ateneo, è stato un fedelissimo di Di Orio fino alla rottura di qualche mese fa. In una intervista a NewsTown, ha raccontato i motivi che lo hanno portato all’opposizione del magnifico. Paola Inverardi, ex-preside della facoltà di Scienze, si è dimostrata da subito disponibile ad aprire un dialogo tra le parti accademiche, proposta che ha suscitato il plauso di Di Orio e la confusione dell'elettorato visto che la Inverardi, seppur moderata e poco incline alla polemica, non si può certo definire una sua sostenitrice.
L'incontro si è svolto in uno strano clima di collaborazione, spezzato dall’aspra polemica di Sergio Tiberti incredulo per le parole di Maria Grazia Cifone che, in una intervista, ha affermato che in 9 anni il Rettore non ha mai sbagliato una mossa. "I quattrini non li troviamo all'interno dell'Università. Avete notato che l'Enel ha tolto il logo dalla facoltà di Ingegneria (chiudendo la sponsorizzazione a causa di divergenze con Di Orio, ndr.) e che abbiamo perso i 20 milioni di finanziamento dell'Eni? Questi non sono errori!", ha detto sarcasticamente.
Il "miglior nemico" di Di Orio ha inoltre sottolineato che l'Università non si è costituita parte civile nel processo per la presunta "affittopoli" e ha poi presentato un decalogo del candidato rettore, stilato insieme ad altri docenti e studenti, il cui primo punto afferma che "il candidato non deve avere procedimenti penali in corso e carichi pendenti". Un intervento polemico e di forte impatto quello di Tiberti, tanto che nel momento in cui ha squillato il suo cellulare e qualche professore gli ha chiesto ironicamente se fosse il Rettore, lui ha risposto: "ultimamente frequenta molto i magistrati ma non me".
Un altro momento di tensione si è avuto con l'intervento del professore Pierluigi Beomonte Zobel che, replicando all’intervento di Angelo Luongo che aveva affermato di aver sempre lavorato non per questo o quel personaggio ma per le istituzioni, ha voluto sottolineare che "chi lavora per le istituzioni prima studia le carte e poi sceglie da che parte stare". L’ex prorettore, già attaccato per gli stessi motivi da altri insegnanti, ha liquidato la questione dicendo che sembrava di assistere a quei processi che avvengono nei regimi totalitari, volti a comprendere la dottrina di una persona, e non ha voluto dare troppo peso a chi, secondo lui, si oppone a prescindere.
Nel frattempo è proseguito il dibattito con la Inverardi: i programmi dei due candidati sono assai simili, divergono però su alcuni punti importanti. Presentano infatti posizioni diverse per quanto riguarda la federazione degli Atenei in Abruzzo, fortemente voluta da Luongo, che spera si superino i campanilismi. La Inverardi, tuttavia, non se la sente di appoggiare un progetto a scatola chiusa e auspicherebbe collaborazioni a rete che vadano oltre i confini regionali. Altro punto di discordia è la concezione dell'offerta formativa: Luongo accusa la ex preside di Scienze di volere un'università di élite quando parla di offerta formativa sostenibile e aggiunge di avere una visione più sociale della collega. Anche aumentando la qualità, l'Univaq non deve perdere neanche uno studente.
Tutti d'accordo almeno su questo: gli studenti sono la più grande ricchezza della città che va tutelata in tutti i modi. I rappresentanti delle istituzioni studentesche, il cui voto avrà un peso non indifferente, erano però assenti. Per il prossimo “round” l’appuntamento è per il 29 aprile dalle 13.30 alle 15.30, alla Reiss Romoli.