Giovedì, 16 Maggio 2013 19:15

"Quale università in quale città?" Il 22 maggio dibattito all'Asilo Occupato

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"Quale università in quale città?". E' con l’intento di rispondere a questa e a tante altre domande che nasce il dibattito aperto a studenti, docenti, personale e cittadini interessati che si terrà mercoledi 22 maggio alle 17.30, all'Asilo Occupato di via Duca degli Abruzzi [ Scarica la locandina ]. In un momento decisivo per il futuro della città, dopo mesi di torpore culturale, si sta finalmente tornando a parlare di università. Eppure è una sensazione comune che non se ne stia parlando abbastanza, in un’ottica che vada oltre la campagna elettorale e che permetta a tutti di partecipare.

L’obiettivo di questo e dei successivi dibattiti promossi dai ragazzi dell’asilo occupato - tra cui molti studenti - è quindi quello di creare un ponte tra città e università, in un luogo che fisicamente e metaforicamente sta nel mezzo, nella speranza di poter ricucire un rapporto in crisi e di trasformare una convivenza di fatto in una contaminazione proficua e stimolante per studenti e cittadini.

NewsTown, che con il progetto StudenTown in questi giorni sta raccontando l’università sotto molteplici aspetti, ha deciso di collaborare come media partner all’iniziativa. Come redazione composta da giornalisti e studenti infatti, ci è sembrato naturale dare il nostro contributo.

Nel primo incontro si parlerà di come l'Ateneo possa far fronte al ripristino delle tasse universitarie dal 2014 e della conseguente necessità di rendersi attrattivo agli occhi di chi - senza particolari vantaggi economici - sceglierà di immatricolarsi o di restare nonostante tutto.

Tenendo conto proprio di questa impellenza “sarà importante - scrivono in un appello gli organizzatori dell'incontro all'asilo - trattenere ed aumentare gli studenti residenti in città. Ma come sarà possibile nella situazione attuale?”, ci si chiede dal quartiere tra Viale Duca degli Abruzzi, Via San Basilio e Via Nizza, una zona dove una piccola rinascita della città è in atto.

Alla domanda, gli organizzatori una risposta provano a darla: “gli studenti vogliono un diritto di cittadinanza reale, vogliono sentirsi parte della città e del processo di ricostruzione, urbanistica, sociale e culturale, che allo stesso tempo può avvicinare l'università al mondo del lavoro. E' importante, allora, iniziare a trovare terreni d'incontro come lo spazio dell'Asilo in cui i saperi possano circolare liberamente, contaminandosi e realizzando un confronto attivo tra università e città”.

L’Università ha una lunga storia di eccellenze e difficoltà ma ha arricchito da sempre la città, e non solo economicamente. Senza Università, L'Aquila sarebbe poco più di un paese e se negli anni non ci fossero stati ragazzi e ragazze, arrivati da ogni parte d’Italia, che non solo studiavano ma vivevano la città, non sarebbe mai uscita dall’isolamento che morfologicamente la contraddistingue.

Il problema è che, ad oggi, la situazione è profondamente cambiata. Complice l’esenzione dalle tasse, infatti, molti universitari sono iscritti all’Università ma non risiedono in città. I più sono pendolari o addirittura non frequentanti. Si sta dissolvendo, così, un modello di Ateneo basato sulla circolazione di idee e sulla possibilità del confronto, per lasciare spazio ad un “esamificio”, in cui sembra esserci un’erogazione del sapere che gli studenti accettano acriticamente.

Il clima è di forte indifferenza per ciò che non verte sull’imminente esame. Non sono soli gli studenti, però, a non sentirsi più parte attiva del sistema. Anche docenti e personale sono spesso vittime di un senso di impotenza, a scapito ovviamente dell'offerta didattica. Si tratta forse di un problema nazionale, causato dalla mala-gestione del sistema universitario che è stato sempre soggetto a tagli di fondi e a norme restrittive che hanno portato alla chiusura di tanti corsi di studio.

L’opportunità che noi studenti abbiamo oggi, però, è di poter ridisegnare, con l’avvento della nuova governance, una Università che risponda realmente alle esigenze degli studenti. Università, città, studenti e cittadini devono solo decidere se essere attori o spettatori di questo cambiamento.

Ultima modifica il Venerdì, 17 Maggio 2013 13:38

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