Si sono tenute il 21 e 22 maggio, in tutti gli Atenei italiani, le elezioni dei nuovi rappresentati al CNSU (Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari).
L’organo è composto da trenta membri, di cui ventotto eletti direttamente dagli studenti- sette per ciascuno dei quattro macro-distretti elettorali, i collegi di nord-ovest, nord-est, centro e meridione- un membro eletto dagli iscritti ai corsi di specializzazione e un altro eletto dai dottorandi.
I vincitori saranno in carica tre anni e avranno l’importante compito di porre all’attenzione del Ministero dell’Istruzione le esigenze e le difficoltà della comunità studentesca nazionale.
Ad ottenere i risultati migliori l’Udu e Azione Universitaria che si sono aggiudicati ben tre seggi su quattro. Seguono Link-Studenti Indipendenti, con tre rappresentanti nel Nord-Est, Unilab, Studenti per le Libertà, Coordinamento Liste per il Diritto allo Studio-Lista Aperta, StudentOffice- che si afferma Bologna-, Ultimo banco- per l’Ateneo di Cassino.
Si prospetta quindi, anche per il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, una sorta di schieramento misto, all’interno del quale prevalgono centro-Sinistra (Udu) e centro-Destra (AU).
In un momento cruciale per le sorti dell’istruzione pubblica, considerato il contesto di crisi nazionale ed Europea, a livello economico e sociale, non sarà di certo un triennio facile per i neo-eletti.
Lecito chiedersi se con una così accentuata divergenza di modalità d’azione a livello ideologico, le varie anime riusciranno a mettere da parte gli interessi personali per creare un saldo fronte comune contro la grave crisi che l’Università e la Ricerca stanno attraversando.
Oltretutto non va sottovalutata la scarsa affluenza alle urne, sempre più in calo negli ultimi anni.
Tendenza dovuta a connotazioni tipicamente generazionali, o piuttosto alla condizione nazionale e internazionale di turbamento economico e sociale, comunque pericolosa per le sorti dell’università e quindi dello sviluppo del nostro paese attraverso la cultura e il confronto.
I risultati dell'Univaq. A L’Aquila, l’UduAq si è aggiudicata il primato per il CNSU con la vittoria del candidato Andrea Fiorini, che ha sbancato con “2391 voti di lista su 3267 voti validi con il 73%”- si legge nel comunicato stampa inviato dal “sindacato studentesco”.
E sempre la lista del “Sole” ha ottenuto trentadue CAD sui trentacinque complessivi dell’Ateneo “eleggendo 198 rappresentanti contro i 26 di Lista Aperta, 11 di Azione Universitaria, 10 di Modus e 20 di Liste Indipendenti”.
Seguono Lista Aperta e Azione Universitaria con otto CAD, Lista Indipendente in cinque CAD (radicato nel Dipartimento di Scienze Umane) e Modus con quattro CAD (prevalentemente a Ingegneria).Anche per l’Univaq l’astensionismo si è fatto sentire, dovuto in parte all’incombenza della sessione d’esami estiva e forse anche all’assenza nel capoluogo di tanti studenti dell’Ateneo aquilano- considerando che una buona parte di essi frequenta l’Università da pendolare.
Consulta i risultati elettorali dell'Università degli studi dell'Aquila.