Si terrà il 6 giugno alle 17:30 presso la Libreria Colacchi l'ultimo appuntamento per la rassegna Incontri di Primavera, organizzata da I Solisti Aquilani in contesti non convenzionali, dalla Tenda Amica del progetto Case a Casa Onna, dal Palazzetto dei Nobili all’Ospedale, con l’intento di contribuire alla ricostruzione di spazi di socialità, drammaticamente compromessi dal sisma. In questa ottica non poteva mancare l’omaggio alla Libreria Colacchi. Vera istituzione cittadina che affondava le proprie radici negli anni Trenta, in una ristretta ma tenace generazione locale di cartolibrerie (Agnelli, Santini, poi Cellamare, Scimia) e che era in grado di stupire gli ospiti “di riguardo” che approdavano a Palazzo Picalfieri, tra scaffali di libri in grado di concorrre con molte librerie della Capitale. Oggi gli eredi dello storico fondatore, Felice Colacchi, Sandro e Roberto Rotilio, usciti come tutti noi dalle macerie del terremoto, hanno riacceso una luce nella periferia di questa nostra città, priva di centro storico, e riaperto la libreria. Doveroso, quindi, per I Solisti Aquilani, fare dono a questo luogo della musica, quella di Benedetto Marcello, con la Sonata in fa maggiore per violoncello e clavicembalo. Nobile di nascita, durante la sua vita ebbe la sua formazione musicale nella stessa città che dette lustro anche ad altri autorevoli compositori in primis Antonio Vivaldi. Benedetto Marcello ha prodotto opere di autentica bellezza e stile aristocratico. Sì perché il termine "aristocratico" è quello più consono ad un compositore come Benedetto Marcello, il quale rifiutò i luoghi d'esecuzione operistica che caratterizzarono la vita alla moda del tempo con feste e mascherate, per orientarsi verso un repertorio che potremo definire cameristico ed eseguito in altre sale, repertorio dalla levigata bellezza ed eleganza. Come la Sonata che ascolteremo, in felice equilibrio tra disposizione contrappuntistica e l’interesse armonico, nella quale spiccano la purezza e la forza espressiva dei tempi lenti. L’esecuzione è affidata a Gennaro Spezza, clarinetto, Giulio Ferretti, violoncello e Ettore Maria Del Romano, clavicembalo e pianoforte, cameristi de I Solisti Aquilani.