L’aquila, il futuro è qui.
Stamane, a Palazzo Camponeschi è stata inaugurata l'installazione delle fibre multi-core: si tratta della prima installazione al mondo di sistemi in grado di offrire una capacità di trasmissione dati ad altissima velocità.
La richiesta crescente di connettività a larga banda sta sempre più saturando la capacità della rete di trasporto in fibra ottica su cui essenzialmente si basa la rete mondiale di telecomunicazioni. Si stima, infatti, che il traffico dati cresca, ogni anno, tra il 30% ed il 50%. Le soluzioni finora attuate per adeguare la rete alle mutate esigenze sono solo risposte di emergenza. Sono invece necessari interventi risolutivi con tecniche di trasmissione più efficienti e con l'impiego di fibre ottiche innovative, per scongiurare una crisi assoluta del sistema.
Nell'abito del progetto INCIPICT (Innovating City Planning through Information & Communications Technologies), l'Università degli Studi dell'Aquila ha siglato un accordo di collaborazione con Sumitomo per la realizzazione e l'istallazione di fibre prototipali di cui il colosso giapponese è tra i pochissimi produttori al mondo. Queste fibre, denominate "multi-core", superano di gran lunga le fibre presenti sul mercato in termini capacità di trasmissione dati utilizzando una tecnica nota come multiplazione spaziale, che è stata al centro di tutte le maggiori conferenze mondiali sulle comunicazioni in fibra ottica da dieci anni a questa parte.
Ebbene, L'Aquila avrà la prima installazione mondiale di fibre per multiplazione spaziale e, per questo, sarà al centro dell'attenzione della comunità scientifica nazionale ed internazionale; un laboratorio unico nel suo genere, dove sarà possibile sperimentare nuove tecnologie trasmissive su fibre realmente installate, piuttosto che nell'ambiente conservativo di un laboratorio tradizionale.
ll cavo di di fibre multi-core è stato installato nel tunnel di sottoservizi, con uno straordinario impegno sinergico tra l'Ateneo, il Comune dell'Aquila e la società Gran Sasso Acque, ed è parte di un più ampio progetto in cui saranno installate altre non meno innovative fibre prototipali per multiplazione spaziale. Sarà inoltre realizzata una rete ottica metropolitana che, da un lato, sarà di supporto alle numerose attività di ricerca e sperimentazione di INCIPICT e dall'altro fornirà connettività a larga banda alle sedi della Pubblica Amministrazione aderenti all'iniziativa.
Alle fibre si ‘potrà’ accedere da Palazzo Camponeschi, che sarà sede del Laboratorio di Ottica e Fotonica dell’Università. Il laboratorio sarà equipaggiato con alcuni dei più recenti apparati di trasmissioni ottiche, così da rendere possibili attività sperimentali di frontiera, in collaborazione con ricercatori di tutto il mondo. Nel mese di aprile 2019 il MIUR ha approvato un finanziamento di circa € 700.000 per il progetto FIRST (Fiber Infrastructure for Research on Space-Division Multiplexed Transmission) coordinato dall'Università dell'Aquila, nell'ambito del quale, insieme ai Politecnici di Milano e Torino, l'Università di Padova e la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, saranno svolti esperimenti di trasmissione nella nuova infrastruttura ottica aquilana: un importante obbiettivo che valorizzerà l'originario progetto di INCIPICT e traccerà sicuri sviluppi futuri.
All’evento di questa mattina hanno partecipato la rettrice dell’Università degli Studi dell’Aquila Paola Inverardi, il sindaco del capoluogo Pierluigi Biondi, il governatore di Regione Abruzzo Marco Marsilio, il sottosegretario al Mibac Gianluca Vacca, l’ambasciatore del Giappone in Italia Keiichi Katakami, che ha voluto sottolineare l’importanza dell’accordo per i rapporti commerciali tra i paesi, i vertici del colosso giapponese delle telecomunicazioni Sumitomo e Nick Psaila della Optoscribe Ltd, la società che ha messo a disposizione i componenti fotonici.
“L’inaugurazione di questa mattina segna il raggiungimento di un obiettivo importante rispetto al percorso intrapreso”, ha voluto sottolineare la rettrice Paola Inverardi. “Il progetto Incipit è stato avviato con una parte dei fondi della ricostruzione destinati allo sviluppo economico e, per questo, corre l’obbligo di ringraziare la Struttura tecnica di missione per aver avuto la lungimiranza di investire su un progetto di ricerca che poteva sembrare di utilizzo non così immediato. D’altra parte, quando si fa ricerca si investe nel futuro, in una prospettiva mai spendibile nei pochi mesi successivi: gli investimenti danno il senso della loro importanza solo qualche anno dopo”.
L’obiettivo del progetto – ha aggiunto Inverardi – “era di costruire un’infrastruttura sotterranea, che si è poi appoggiata in parte ai sottoservizi in fase di realizzazione, per ospitare fibre ottiche di nuova generazione con l’idea che potessero essere a servizio dell’Università ma aperti alla ricerca e alla sperimentazione. La scommessa era rendersi attrattivi creando una infrastruttura, nel cuore della città, di interesse nazionale e internazionale, capace di attrarre imprese che fanno alta tecnologia. E così è andata”.
Non è affatto un caso che il colosso giapponese Sumitomo sperimenterà a L’Aquila le fibre di nuovissima generazione.
“La rettrice ha parlato di strategia, richiamando i fondi stanziati nel dicembre 2012, con la delibera Cipe 135 che destinò l’ultima tranche dei fondi residui dalla legge 39: ebbene, in una fase non cui c’era ancora da avviare la ricostruzione dei centri storici, con la ricostruzione pubblica quasi interamente da finanziare, ci fu un movimento di sindaci, di amministratori locali del territorio, che reclamarono una quota dei fondi per la ricostruzione fosse destinata al rilancio socio economico. Oggi, raccogliamo i frutti di quelle scelte e, permettetemi di rivendicarlo, è una vittoria del territorio”, le parole del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi.
L’Aquila continua ad affermarsi come luogo che non ha eguali a livello internazionale, ha aggiunto il primo cittadino che ha inteso ringraziare il sottosegretario Gianluca Vacca per essersi fatto portavoce al Mise del progetto cui si sta lavorando con l’Università per la realizzazione in città della casa delle tecnologie emergenti, dopo le esperienze di Torino e Matera.
A L’Aquila - ha proseguito il governatore Marco Marsilio - “si è saputo trasformare un momento di crisi in una occasione di sviluppo e di crescita che ha saputo trasformare la città come centro di relazioni nazionali e internazionali: la collaborazione che si è costruita con il Giappone, in questo senso, è emblematica. Qui si avrà un laboratorio unico nel suo genere, che conferma la vocazione del capoluogo ad assecondare e guidare processi innovativi”.
Ad entrare nel ‘merito’ del progetto è stato il professor Fabio Graziosi, coordinatore del progetto Incipit ‘dentro’ il quale è stata calata l’attività sperimentale presentata stamane. “Si è pensato di sfruttare l’opportunità di un territorio in ricostruzione per rilanciare la città in un’ottica innovativa; lo stimolo è arrivato dal Ministero della Coesione che ha indirizzato una quota del 5% dei fondi per la ricostruzione destinati allo sviluppo economico proprio alla ricerca e alla innovazione. Dunque, abbiamo guardato dentro l’Ateneo facendo leva su competenze di ricerca qualificate per mettere in piedi, così, infrastrutture sperimentali”.
Il progetto prevede la realizzazione di un anello di circa 20km che si estende oltre il centro storico, in particolare verso la zona ovest della città, che consente di strutturare anelli di dimensioni più piccola: “l’installazione che inauguriamo oggi interessa espressamente il centro storico, correndo per circa 5 km in gran parte nel tunnel ispezionale dei sottoservizi. Si entrerà e si uscirà da Palazzo Camponeschi”.
Partendo dall’infrastruttura, “stiamo lavorando a diversi ambiti d’applicazione: in particolare, stiamo mettendo insieme due mondi assolutamente promettenti, radio e ottico, lavorando a soluzioni pienamente integrate e dinamiche. Per esempio, stiamo studiando la connettività radio a corto e medio raggio per applicazioni sulla smart city”. Tre sono le azioni pilota: “il monitoraggio strutturale degli edifici, il loro efficientamento dei sistemi d’automazione degli stessi e l’utilizzo delle tecnologie per la promozione dei beni culturali”. Anche grazie al progetto Incipit – ha rivendicato Graziosi – L’Aquila è stata scelta come città di sperimentazione del 5G e, in particolare, “due delle tre azioni pilota – il monitoraggio degli edifici e la valorizzazione dei beni culturali – sono diventati strategici per la strategia 5G”.
A dire che la scelta di pensare al territorio come ad un “living lab” per attrarre l’interesse della comunità scientifica e tecnologica “sta portando i suoi frutti”.
Intanto, domani a partire dalle 9 – a Palazzo Fibbioni – si terrà un workshop internazionale sul tema della multiplazione spaziale in cui per la prima volta gli scienziati partecipanti avranno la possibilità di visitare l’installazione di fibre per multiplazione spaziale in un ambiente urbano. Interverranno relatori provenienti dalle principali istituzioni mondiali di ricerca e sviluppo accademiche ed industriali.