Martedì, 02 Settembre 2014 10:20

Ingv sta studiando un sistema per la previsione probabilistica dei terremoti

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Una carta in grado di mostrare la pericolosità sismica settimanale lungo la nostra Penisola, accessibile attraverso Google Maps. E sarà disponibile - si spera - già nel 2015.

Si tratta del primo strumento per la previsione probabilistica dei terremoti in Italia, sviluppato all'interno di un progetto del Centro di Pericolosità Sismica, un nucleo di esperti coordinato dall'Ingv, e per il momento al collaudo della Protezione Civile.

Attenzione, però: non sarà uno strumento tecnologico capace di prevere i terremoti. "La scienza non è ancora in grado, se mai lo sarà", avverte Warner Marzocchi, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sulle pagine del Corriere della Sera. Infatti, il preciso momento e l'intensità con cui avvengono i terremoti rimangono imprevedibili.

"Lo strumento non sostituisce assolutamente la prevenzione e non è un sistema di allarme", chiarisce Marzocchi. L'informazione del sistema mostrerà una probabilità, che può aumentare anche 100-1000 volte, ma che raggiunge raramente l'1%: questo è quanto può fornire la scienza oggi. Le decisioni da prendere rimangono una scelta politica, e del singolo (a cui però verranno fornite raccomandazioni). "Spero che con questo strumento le persone cominceranno a interrogarsi più frequentemente sulla propria sicurezza, la stabilità della casa, del luogo di lavoro, e delle scuole dei figli", dice Warner. "Se così fosse, sarebbe già un buon risultato".

Quale informazione fornisce dunque la carta? Secondo gli esperti, lo strumento permetterebbe la stima della "pericolosità sismica a breve termine" (parlano infatti di Operational Earthquake Forecasting: previsione probabilistica operativa dei terremoti). Il principio è simile alle previsioni atmosferiche. Se non fosse che con i terremoti l'incertezza è decisamente più alta e le probabilità che un evento si manifesti decisamente più basse. "Per i terremoti parliamo sempre di probabilità che raramente arrivano all'1%", sottolinea lo scienziato. La difficoltà maggiore nella previsione dei terremoti è infatti questa: sono e restano eventi la cui probabilità è bassa, ma che se avvengono sono devastanti. Il sistema sarà in grado di mostrare la probabilità che avvenga un sisma di magnitudo superiore a 4 e a 5.5 su scala settimanale. Un tempo brevissimo se si considera che le carte della pericolosità abbracciano finestre di 50 anni, e sono quindi fondamentali nella prevenzione a lungo termine, ma meno utili in prossimità di un possibile evento.

Come funziona? Se non si conoscono ancora dei chiari segni precursori di un imminente terremoto, è vero però che i tremori registrati dalla la fitta rete di geofoni distribuiti sul territorio contengono informazioni preziose per i geofisici. "I terremoti si presentano a "grappoli", e quando alcuni sciami sismici si manifestano con una certa intensità, frequenza, e prossimità tra loro, i modelli matematici ci avvertono che in una determinata regione la probabilità di un sisma diventa più alta", spiega ancora Marzocchi al Corriere della Sera. "Questi sciami sono le informazioni di cui si nutre il sistema di previsione probabilistica".

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