Apple, azienda informatica statunitense fondata da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne nel 1976, che produce sistemi operativi, computer e dispositivi multimediali è stata accusata di evasione fiscale.
Secondo il rapporto della commissione d'inchiesta del Senato americano, la società attraverso un sistema di sfruttamento di falle legislative avrebbe sottratto, tra il 2009 ed il 2012, 74 miliardi di dollari di tasse.
La multinazionale con sede principale a Cupertino (Silicon Valley) avrebbe spostato la maggior parte dei suoi profitti in paradisi fiscali, come ad esempio l'Irlanda, dove teoricamente la tassazione è del 12%, ma a quanto dichiarato dalla commissione d'inchiesta, Apple avrebbe addirittura concordato un'aliquota del 2%.
A questo si aggiunge il fatto che probabilmente non avrebbe corrisposto le tasse nemmeno in Irlanda.
Secondo la legge americana infatti le società che hanno sede negli USA sono soggette a tassazione negli States, secondo invece quella irlandese le tasse vanno pagate in Irlanda se la società è gestita e controllata in loco. Dato che però le tante filiali non avevano ne sede negli USA, ne erano gestite in Irlanda, di fatto Apple non avrebbe presentato dichiarazione dei redditi in nessuno dei due stati.
Oggi Tim Cook, CEO della Apple verrà ascoltato in Senato, per spiegare le ragioni della multinazionale e secondo indiscrezioni ribadirà che la Apple "non ricorre a trucchi, ma è l'attuale sistema fiscale USA, che utilizza i principi dell'era industriale in quella digitale, a mettere rischio la competitività degli States".