Martedì, 04 Novembre 2014 11:22

L’Aquila e l’opportunità di ricostruire portando la fibra ottica sin dentro le case

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C'è una sfida nella ricostruzione che si sta giocando sottoterra ed è forse, di tutte, la più avveniristica. Utilizzando una nuova infrastruttura nella maniera più intelligente infatti, il capoluogo di regione abruzzese verrebbe proiettato direttamente nel futuro.

L'opportunità è figlia del rifacimento dei sottoservizi e della ricostruzione degli edifici danneggiati gravemente dal sisma del 6 aprile 2009.

Grazie ad un investimento di Telecom e Infratel (e in parte del Comune) insieme ad acqua, luce e rete telefonica infatti, viaggerà sotto le abitazioni degli aquilani in centro storico e in periferia anche la fibra ottica.

La fibra ottica è quella tecnologia che può sostituire parzialmente o totalmente il vecchio collegamento in metallo e che permette di trasportare in internet molti più dati per unità di tempo tramite una banda ultra larga. Più si riesce a farla avvicinare alla scrivania di casa, più veloce sarà la trasmissione effettiva dei dati. Viceversa più lunga sarà la parte di strada che si continuerà a far fare nella fase terminale al classico doppino in rame, più la banda larga verrà rallentata tramite il classico effetto del collo di bottiglia.

ftthE qui sorge la questione: l'investimento potrebbe prevedere (almeno nella sua idea originale) che la fibra arrivi "solo" fino ad una cabina esterna posizionata entro 300 metri dall'appartamento dell'utente finale o comunque per la strada di fronte. Una configurazione di distribuzione della fibra ottica denominata FTTS (Fiber-to-the-street) o FTTC (Fiber-to-the-cabibnet) a seconda di quale sia la distanza esatta.

L'altra possibilità consiste invece nel far arrivare la fibra direttamente fino a casa utilizzando cioè la cosiddetta Fiber-to-the-home (FTTH).

La differenza c'è. Attualmente i vari gestori che si fanno concorrenza sul mercato dichiarano una velocità massima di connessione pari a 20Mbps. Con la FTTS si arriverebbe fino a 30Mbps (megabit al secondo). In gioco però c'è molto di più, centinaia di Mbps. Tanta sarebbe la velocità di trasmissione dati in download se si riuscisse a far arrivare la fibra fino a casa (FTTH).

Lo suggerisce, attraverso uno studio, anche l'Università dell'Aquila che si sta occupando delle specifiche tecniche necessarie e ha messo a punto un sistema per cablare tra loro le pubbliche amministrazioni.

Telecom però, probabilmente per un suo modello di business, potrebbe accontentarsi di arrivare in strada.

Va tenuto in considerazione che normalmente, in una palazzina, non si può semplicemente sostituire nelle canaline dove passa il rame la fibra, perché questa ha una flessibilità minore. Bisogna insomma rifare gli impianti da capo.

Nel capoluogo abruzzese la situazione però è diversa. Tantissimo edifici (quelli classificati E) hanno danni pesanti o sono completamente da abbattere per essere ricostruiti. Si dispone cioè adesso della possibilità di cablare con un approccio "nativo" una parte consistente della città in FTTH, cosa praticamente inedita in Italia, dove solo alcune zone delle principali metropoli (Roma e Milano) beneficiano dello stesso servizio.

Il gruppo consiliare di Appello per L'Aquila lo scorso 30 aprile ha presentato una mozione, approvata dal Consiglio comunale, per prevedere "in tutti i progetti di ricostruzione pubblica il cablaggio in fibra ottica fino alle singole unità immobiliari" e modificare l'attuale Regolamento Edilizio del Comune dell'Aquila "prevedendo l'obbligo per le abitazioni private della predisposizione del cablaggio in fibra ottica".
Il tutto ovviamente solo nell'ambito della ricostruzione pesante.

"Il costo aggiuntivo sarebbe di 500euro per appartamento finanziabili con i fondi della ricostruzione sempre che non sforino il limite di convenienza", afferma il capogruppo di Appello Ettore Di Cesare, "ma i vantaggi sono inimmaginabili, nel vero senso della parola".

Basti pensare che l'Italia è il paese più lento in Europa in quanto ad Adsl, e si classifica 72esimo nella classifica mondiale. "Qui un'azienda è meno competitiva rispetto ad una tedesca - continua Di Cesare - se L'Aquila dovesse sfruttare questa possibilità diventerebbe attrattiva per ogni tipo di impresa. Negli Stati Uniti ci sono città disposte a tutto per avere la stessa occasione".

Pensando all'utilizzo canonico di un utente, la FTTH permetterebbe di vedere ad esempio un film in streaming ad alta qualità senza alcuna interruzione o scaricarlo in pochi secondi. Di utilizzare la tecnologia di telecomunicazione VOIP senza perdere in qualità nelle video chiamate, eliminare qualsivoglia problema di latenza come ad esempio il PING e fare più cose simultaneamente senza avere problemi. 

In Italia qualcosa del genere si sta facendo non a caso a Pieve di Cento, in Emilia, piccolo paese di 7mila anime anch'esso colpito dal terremoto del 2012.

Il gruppo di Appello per L'Aquila ha presentato proprio in questi giorni un'interrogazione in Consiglio comunale per conoscere lo stato di attuazione della mozione.

In ballo c'è molto: pochi metri in più di fibra potrebbero fare la differenza su una scelta strategica legata allo sviluppo economico del territorio.

 

Ultima modifica il Giovedì, 06 Novembre 2014 10:14

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