Dopo gli arresti avvenuti il 17 maggio di alcuni hacker del movimento italiano di Anonymous, accusati di associazione a delinquere finalizzata all’accesso abusivo al sistema informatico, non si è fatta attendere la risposta degli hacktivisti.
Qualche giorno fa infatti, il sito ufficiale del Tribunale di Roma è stato attaccato ed è rimasto offline per diverse ore.
Oggi invece sono state fatte ben due azioni (anche se non è detto che non ne seguano delle altre) su due siti legati alla polizia.
Prima è stato reso pubblico un elenco di oltre 6 mila nomi, cognomi, indirizzi mail e IP di poliziotti italiani, "rubati" dal sito poliziadistato.it
e poco dopo sono stati violati ben 16.000 account del sito del Siulp (sindacato italiano unitario lavoratori polizia).
Entrambi gli attacchi sono stati rivendicati ufficialmente tramite il blog ufficiale di Anonymous Italia, con il testo ed il video seguenti.
"Salve, pedine dello Stato.
Dopo le innumerevoli e gradite attenzioni ricevute dalla stampa in seguito alla vile azione del 17 maggio, vogliate apprezzare anche le nostre
L'oppressione perpetrata verso i nostri fratelli è la scintilla che accende il fuoco della vendetta.
Prendetene atto: non avete demolito il movimento; avete solo dato l'ennesima dimostrazione di come la vostra vita sia manovrata da due parole chiave: repressione e profitto
Non riuscirete a inquinare il terreno dove sbocciano ideali.
Siamo sempre qui, più furiosi che mai, pronti a smascherarvi.
Continueremo a portare avanti le nostre battaglie anche in nome di chi ci è stato strappato.
I loro ideali e il loro spirito combattivo risuonano in ogni nostra azione.
Questo è solo l'inizio:
Noi siamo Anonymous
Coloro che non moriranno mai, aspettateci.
SIC SEMPER TYRANNIS."
L'ira degli hacktivisti si sarà placata? O a breve vedremo "cadere" altri siti collegati con gli arresti di qualche giorno fa? Staremo a vedere...