Giovedì, 24 Ottobre 2019 18:05

Film hamburger e contadini visivi

di 

LEZIONI DI CINEMA – Dalla festa del cinema di Roma è un profluvio di dichiarazioni, proiezioni, incontri, da Wes Anderson a Fanny Ardant, passando per John Travolta, Bill Muray, Lucia Bosè, Olivier Assayas, Ron Howard, Kore-Eda Hirokazu, Edward Norton, Viola Davis e molti altri.

Tra i tanti scegliamo di segnalare le dichiarazioni del ‘venerato maestro’ Martin Scorsese e il suo Irishman per avere un oracolo sui tempi moderni, visto che il film glielo ha prodotto Netflix: ‘Le condizioni erano chiare: a me il finanziamento e una totale libertà creativa, a loro il diritto di mostrare il film in contemporanea con la programmazione in sala. Credo che per vedere i film bisogna prima farli e uno così Hollywood non me lo avrebbe permesso. Se penso che Re per una notte è rimasto in sala due settimane e poi è sparito, non mi sembra un cattivo scambio’.

Scorsese guarda senza pregiudizi le nuove possibilità date dallo streaming convinto che sia la qualità a fare la differenza. La sua recente dichiarazione sui film Marvel: “Non li capisco, ci ho provato sapete? Ma quello non è cinema. Davvero, per quanto siano fatti bene, con attori che fanno del loro meglio in quelle circostanze, la cosa più vicina a cui mi fanno pensare sono i parchi di divertimento. Non è il cinema di quegli esseri umani che cercano di trasmettere esperienze emotive e psicologiche gli uni agli altri”, possiamo allora considerarla proprio in questa ottica, quella di un regista che conosce la differenza tra i film che cercano ancora un dialogo con l’’arte’ e quelli che no.

Alle sue critiche, tra gli altri si sono uniti Francis Ford Coppola ‘sono spregevoli’ e Ken Loach ‘sono delle merci, come gli hamburger’, dice il regista inglese a Sky News.

Sull’onda dell’educazione alla visione consapevole si segnala l’uscita un libro Ignorantocrazia, lo ha scritto il critico e teorico del cinema, oggi rettore dell’università di lingue e comunicazione Iulm di Milano, Gianni Canova. ‘Un paese in cui quasi il 60 per cento degli abitanti non legge un libro in tutta la vita, quasi il 70 per cento diserta mostre e musei, il 90 non ha mai assistito a un concerto di musica classica, quasi l’80 non è mai andato a teatri. Col cinema va un po’ meglio: ci va il 50 per cento’. Il punto è sempre ripartire dalla scuola ‘bisogna insegnare a capire: oggi vediamo 600 mila immagini artificiali al giorno, un contadino medievale 40 in tutta la vita…per essere un cittadino consapevole bisogna avere competenze su come funziona il linguaggio audiovisivo’. Queste alcune considerazioni dell’autore nell’intervista di Simona Spaventa per Repubblica, viene voglia di tornare ad essere contadini dell’audiovisivo.

VISIONI MISTICHE - È stata ripresa da più parti l’indagine che il New York Times ha pubblicato sulla Hollywood in salsa religiosa, che dagli anni cinquanta, nello Utah, produce programmi che aiutano i Mormoni a evangelizzare i fedeli: ‘un centro di ripresa, produzione e montaggio per film, programmi e serie tv, accomunati dal fatto di essere in gran parte fatti da e per membri della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni, più comunemente noti come mormoni’, riporta il Post.it. Il primo film con queste caratteristiche risale al 1913 One Hundred Years of Mormonism. Le ambientazioni oggi sono sia contemporanee sia nella Gerusalemme del primo secolo, ma non ci sono solo film, ma anche talk show, serie tv distribuite da un apposito canale streaming, questo, se si vuole dare uno sguardo: https://www.livingscriptures.com/. Del resto anche il Vaticano ha annunciato per la prossima primavera VatiVision un canale streaming per film, documentari, contenuti religiosi, artistici e culturali ispirati al messaggio cristiano. Insomma gli dei ci osservano, ma pure noi non scherziamo.

IN SALA – Da giovedì 24 ottobre queste le uscite: Downtown Abbey di Michael Engler, il film dalla fortunata serie in costume, Tutto il mio folle amore, l’ultimo di Gabriele Salvatores con Claudio Santamaria, Diego Abatantuono e Valeria Golino, Sole di Carlo Sironi, film sui legami tra genitori e figli, l’horror statunitense Scary Stories di André Øvredal , Finché morte non ci separi di Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin, commedia grottesca, Vicino all’orizzonte di Tim Trachte storia d’amore tratta dal libro di Jessica Koch, l’animazione giapponese One Piece Stampede di Takashi Otsuka, Miserere coproduzione greco-polacca, di Babis Makridis, storia di un uomo felice quando è infelice.

Tratto da: Hai letto di... #58  - frankenstein discrezionale di notizie di cinema, 20-25 ottobre 2019.

Articoli correlati (da tag)

Chiudi