DAL LIDO - Molte interviste ad Alberto Barbera, direttore, Cate Blanchett, presidente di giuria, Anna Foglietta, madrina, si susseguono per l’avvio della Mostra del cinema di Venezia, quest’anno più che mai presente sulle pagine dei giornali.
L’intrepida scelta di svolgere comunque il festival in distanziata presenza viene sostenuta, pubblicizzata, mitizzata, auspicando un rilancio della fruizione e produzione cinematografica.
Il Lido di Venezia, Covid edition, è raccontato come luogo di massima cautela sanitaria e, al di là di questo, la cifra del 2020 sembra essere quella delle donne in concorso 8 autrici su 18 concorrenti, poche star hollywoodiane, molti direttori di importanti festival in laguna per discutere del futuro del cinema; della qualità dei film si capirà col passare dei giorni.
Eventi, dall’apertura in poi, disponibili in streaming su sito e social della Biennale, su Rai Movie e sul sito Mymovies, come ogni anno, la possibilità di vedere alcuni film dalle diverse sezioni della Mostra.
“Fatalismo? Sconsideratezza? Venezia ha visto di peggio. Proiettato martedì 1 settembre, durante la cerimonia rituale che precede l’apertura, il documentario Molecole di Andrea Segre esplora la laguna ai tempi del covid-19, mentre Lasciami andare di Stefano Mordini, che sarà proiettato in chiusura, si svolge durante la spettacolare acqua alta del 2019. Simboli perfetti di una manifestazione che galleggia tra due mali”, scrivono Philippe Ridet, Jérôme Gautheret per Le Monde (Traduzione di Andrea Sparacino - Internazionale).
DAI CINEMA - Intanto i cinema hanno riaperto la stagione con un film scelto e sostenuto come testa di serie della nuova fase: Tenet di Christopher Nolan, variamente accolto dalla critica e su Repubblica Roberto Nepoti coglie l’occasione anche per sintetizzare come va la vita delle sale cinematografiche da qualche anno, compreso il 2020: “Da molte stagioni gli spettatori in sala sono scarsi: si muovono in massa solo per pochi blockbuster all’anno, pompati all’incredibile dalla promozione e che è praticamente d’obbligo vedere. Tenet - al momento anche l’unico - non fa che confermare la regola. Tra poco ne arriveranno altri, ‘congelati’ dalla pandemia: dal nuovo 007 a Black Widow, dal sequel di Top Gun a Wonder Woman 1984, a Godzilla vs. Kong. E se non andremo a vedere che quelli non sarà una vittoria del cinema, ma solo di qualche film”.
DALLA BANDA LARGA - Qual è la cultura aziendale di Netflix? Secondo quali principi si lavora in uno dei più giovani e redditizi colossi di produzione e distribuzione audiovisiva? Un libro del Ceo Reed Hastings, firmato con Erin Meyer, lo spiega e Aldo Grasso su Sette intervista proprio Hastings che, insieme a Ted Sarandos, guida l’azienda. Creatività, prestazioni, sincerità e continua verifica della resa del personale, questi alcuni degli elementi cardine intorno ai quali ruota l’organizzazione aziendale. Non proprio una passeggiata. Tra le tante domande Hastings è molto chiaro su quale sia il ruolo di Netflix ‘ci sono grandi innovazioni nei contenuti generati dagli utenti come TikTok e Youtube, ma noi non facciamo la differenza in questo. Il nostro punto forte sono le produzioni sceneggiate di alta qualità, come The Crown”.
IN SALA E FUORI - Settembre 2020 è dunque il mese in cui si dovrebbe tornare al cinema con una certa regolarità e così pure le uscite dei nuovi film riallinearsi ad un calendario di distribuzione meno accidentato. Ancora si sonda il terreno per capire la risposta del pubblico italiano, che si spera reagisca bene alla ‘cura Ludovico’ del battage veneziano.
In sala c’è dunque Semina il vento di Danilo Caputo, ecologismo contro speculazione, Molecole di Andrea Segre su Venezia in pandemia, La candidata ideale di Haifaa Al Mansou, emancipazione femminile in Arabia Saudita, Balto e Togo - La leggenda di Brian Presley, cani e uomini che lottano per trovare un siero salvavita.
Fuori dalla sala di star malate di Covid abbiamo letto e ora che i set sono anche ripartiti per le riprese di nuovi film i contagi avvengono anche lì, come accaduto a Robert Pattinson positivo al Coronavirus durante la lavorazione di Batman in Inghilterra, il lavoro è stato sospeso nuovamente dopo la chiusura già avvenuta a marzo.
Tratto da: Hai letto di... #86- frankenstein discrezionale di notizie di cinema, 30 agosto – 4 settembre 2020.