CINA E STATI UNITI, FILM PER L’OMS - Chissà se gli esperti dell'Organizzazione mondiale della sanità, in missione a Wuhan per indagare sull’origine del Covid-19, hanno visto questi tre film per integrare le loro conclusioni sulla pandemia: In the Same Breath, di Nanfu Wang, per Hbo, 76 days di Hao Wu prodotto da Mtv e l’altro documentario del premio Oscar Alex Gibney, insieme a Ophelia Harutyunyan e Suzanne Hillinger, Totally Under Control. Sono film di denuncia sulla gestione della pandemia in Cina i primi due e negli Stati Uniti, il terzo.
Li segnala Alessandra Magliaro per Ansa, In the Same Breath racconta come “…i media [in Cina] siano stati istruiti a fornire informazioni errate sulla gravità di ciò che stavano affrontando…Perché[...]se le informazioni negative trapelano nei media occidentali, l'immagine della Cina sarà sporca, e questo è inaccettabile. Indipendentemente dal costo umano o economico, l'obiettivo è apparire come un sistema potente e funzionale”. 76 days fa parlare operatori sanitari e pazienti che lottano per sopravvivere in prima linea nella crisi sanitaria di Wuhan, occultandone i volti.
"Impantanati da connotazioni politiche e statistiche - ha detto il regista cinese-americano Hao Wu - ci siamo resi conto della necessità di concentrarci su storie individuali. Ciò che è andato perso in così tanta parte della copertura COVID-19 è stata l'umanità". Totally Under Control affronta la (non) gestione della pandemia da parte dell’amministrazione Trump, paragonata alla maggiore efficienza di quella della Corea del Sud, per sottolineare le scelte che hanno innescato una incontrollata diffusione del virus negli Stati Uniti.
DIDASCALICO – A proposito di film e conoscenza del mondo. Si parla ancora di Disney che fornisce le ‘avvertenze’ per i suoi film, ora è la volta del divieto ai minori di sette anni di vedere Aristogatti, Dumbo e Peter Pan, perché razzisti. Oltre Disney anche Via col vento, mesi fa, fu ritirato da HBO per poi riproporlo con una introduzione storica di contesto.
Se si continua di questo passo, però, l’intera cinematografia mondiale dovrebbe riportare le avvertenze su come vengono rappresentate le donne. Non ne usciremmo più. Ricordiamo la polemica di qualche settimana fa sul film Grease (1978), trasmesso da Bbc, che ha sollevato l’indignazione di parte del pubblico britannico sul tema e che dovremmo fare, bruciarlo? Insomma è urgente trovare un punto di equilibrio condiviso tra la fiducia verso la maturità del pubblico e la necessità di educarlo non solo quando si mette a guardare un film. L’educazione e la cultura si acquisiscono anche attraverso il cinema, ma il cammino è costellato anche di scuole dell’obbligo e di molto altro.
TRUMPATTORE - Trump, come fu Reagan, è anche attore e, fino a gennaio, faceva parte della Screen Actors Guild, il sindacato degli attori americano. Poi si è dimesso, dopo l’assalto al Palazzo del Congresso, mentre era stata aperta un’azione disciplinare contro di lui. Ora è arrivata anche la messa al bando qualora volesse iscriversi nuovamente: “Per il suo antagonismo contro i giornalisti membri dell'organizzazione e il suo disprezzo per le nostre regole”. Trump era membro della Sag dal 1989, tra le sue prove, lo show "The Apprentice", Mamma ho riperso l’aereo e mi sono smarrito a New York, Zoolander, Sex and the City.
APRIRE O NON APRIRE - Cambia il Governo, cambia, forse, la politica sull’apertura dei luoghi di spettacolo? Ci sperano le associazioni competenti “Rappresentanti delle istituzioni, artisti e professionisti dell'industria e soprattutto il pubblico delle sale - si legge in una nota - hanno manifestato a gran voce nelle ultime settimane, con ogni strumento a disposizione, l'improrogabile desiderio di tornare a condividere cultura e spettacolo nei luoghi deputati, uscendo dal confinamento domestico dopo mesi e mesi di limitazioni e facendo finalmente ripartire un'industria essenziale per il benessere economico, occupazionale e psicofisico della nazione". È l’appello di Associazione Nazionale Esercenti Cinematografici - ANEC, insieme alla Federazione Italiana Cinema d'Essai - FICE e all'Associazione Cattolica Esercenti Cinema - ACEC, a Draghi affinché si disponga la riapertura di cinema e teatri su tutto il territorio nazionale al termine del vigente DPCM.
PREMI - Notturno di Gianfranco Rosi tra i 15 documentari che il 15 marzo si contenderanno l’ingresso nella lista dei candidati come miglior documentario per concorrere agli Oscar, il 25 aprile. Notturno non è stato selezionato per concorrere come miglior film straniero. Al Festival di Berlino annunciato, fuori concorso, l’unico film italiano, dedicato a Lucio Dalla con la regia di Pietro Marcello.