«SIAMO ANDATI AL CINEMA? POCHINO» - Citiamo Marco Giusti in un recente articolo su Dagospia. Gli fa eco Cinzia Romani per Il Giornale: «Pronti, partenza, via con gli incassi? Ni: numeri ancora bassi per il botteghino, che comunque va meglio rispetto alla scorsa riapertura di giugno 2020. Anche se, girando per le città, si contano più sale chiuse che aperte, vanno segnalate la voglia di tornare al cinema e la bontà delle scelte operate dalle sale d'essai, tra le più numerose ad aver riaperto».
Gli incassi dicono che, al 20 maggio, Nomadland, di Chloè Zhao accumula 1.136.441 euro, dall’inizio della programmazione nei cinema a fine aprile, e Rifkin’s Festival, di Woody Allen, 342 mila euro, seguono Minari di Lee Isaac Chung, 210.000 euro, Il concorso di Philippa Lawthorpe con Keira Knightley, ha incassato 19 mila euro, la storia di Tom & Jerry, 17 mila euro e 16 mila euro d'incassi al "corto" di Pedro Almodovar La voce umana dal testo di Jean Cocteau con Tilda Swinton. Numeri piuttosto bassi, ma è un inizio.
IL DIBATTITO MUTEVOLE - Intorno alla riapertura delle sale si è anche sviluppato un dibattito sulla funzione della critica cinematografica in questo periodo delicato. A scatenarlo un commento entusiasta del giornalista Francesco Merlo in risposta a una lettrice molto delusa dalla visione di Nomadland. Così i giornalisti e critici cinematografici hanno colto l’occasione per dibattere, a suon di articoli e di uscite sui social network, sul ruolo della critica cinematografica e le sue responsabilità verso gli autori e verso il pubblico.
La conclusione provvisoria invoca l’onestà intellettuale, ma anche giudizi sui film che con il tempo sono mutati, da parte di firme autorevolissime. Per esempio c’è chi ricorda quanto scrisse Paolo Mereghetti, dopo la presentazione a Venezia di Nomadland, a settembre 2020: «un film medio, furbetto, ottimamente recitato, diretto da una regista che sembra chiedersi solo se inquadrare un tramonto o scegliere l’alba». Sarà uno di quei giudizi che non vedrà mutamenti di stellette?
30 GIORNI POSSON BASTARE - Le polemiche non finiscono qui, in un momento di grande litigiosità in cui ognuno custodisce una sua ricetta per la salvezza dell’umanità, della cultura e dell’economia e della salute pubblica. Una delle lotte, è noto, si consuma tra sale cinematografiche e streaming, per trovare un equilibrio tra i due modi di vedere film.
Un nuovo decreto emanato dal Ministro della cultura Franceschini reintroduce l'obbligo di uscita in sala per i film che ricevono contributi dallo Stato: «i film potranno approdare sulle piattaforme streaming e in televisione dopo trenta giorni dalla prima proiezione al cinema». Questo termine prima era di 105 giorni e la drastica riduzione ha visto la sollevazione degli esercenti cinematografici, poi Fulvia Caprara su La Stampa cita la vicenda dell'ultimo film di Carlo Verdone Si vive una volta sola, «uscito in sordina per tre giorni nelle sale romane del gruppo De Laurentiis e subito ritirato in vista del lancio su Amazon Prime[…]le preoccupazioni degli esercenti che già intravedono il pericolo più grave, e cioè che i film arrivino in streaming mentre sono ancora nei cinema e che il pubblico, avendo già pagato abbonamenti online annuali, scelga di attendere qualche settimana e di vedere il film sullo schermo di casa».
La grande metafora dell’asporto o della consumazione al tavolo o al bancone si riverbera sul mercato audiovisivo.
ENTRINO I VACCINATI, GRATIS - Quindi come in un circolo vizioso, torniamo all’appeal delle sale che, più di prima, cercano di essere più seducenti del divano di casa. La Cineteca di Milano Meet permette l’ingresso gratis ai vaccinati, anche solo con la prima dose, un'idea che replicata anche da altre sale d'essai ci informa Alessandra Magliaro, su Ansa citando poi la prima sala di virtual reality a Torino: CineVR, per assicurare allo spettatore visioni immersive. I multiplex di Uci Cinemas inaugurano a Roma una quarta sala Luxe, il Maximo, dopo Campi Bisenzio (Firenze), Marcon (a Mestre, Venezia), Palladio (Vicenza), con poltrone reclinabili di ultima generazione, con spazio per le gambe superiore di tre volte rispetto a quello abituale, tavolino a uso esclusivo dello spettatore, straordinaria qualità delle proiezioni e, presto, popcorn aromatizzati, cocktail, aperitivi, vini di qualità e birre artigianali.
Salute al cinema.
NUOVE MAJOR - Gli investimenti nello streaming intanto procedono, negli Stati Uniti si registra la cessione di WarnerMedia da parte di At&t per la fusione con Discovery Channel, ponendo le basi per la costituzione della seconda società di video comunicazione dopo Disney.
«Nella fusione sono coinvolte la Cnn, Hbo e Warner Bros, controllate da WarnerMedia, ex Time Warner. Mentre Discovery Channel ha nel suo pacchetto la piattaforma streaming Hgtv, la popolarissima Own Tv di Oprah Winfrey, e altri canali seguitissimi in tutto il mondo come Animal Planet e Food Network. La parola passa ora alle autorità antitrust del settore che dovranno esprimersi in merito all'ammissibilità dell'operazione in termini di rispetto delle regole di concorrenza. Un perfezionamento dell'intesa è perciò previsto per il prossimo anno». Scrive Francesco Semprini per La Stampa.
IN SALA – Le uscite annunciate per le sale cinematografiche aperte questo fine settimana prevedono The Father – Nulla è come sembra, di Florian Zeller, con Anthony Hopkins, anziano che vede dissolversi la sua memoria, Il cattivo poeta, di Gianluca Jodice, su Gabriele D’Annunzio, interpretato da Sergio Castellitto, Il buco in testa, di Antonio Capuano, il terrorismo in famiglia, Un altro giro, di Thomas Vinterberg, l’alcol come soluzione alle crisi esistenziali e di relazione, Regine del campo, di Mohamed Hamidi, le partite di pallone al femminile.