Lunedì, 08 Luglio 2013 16:02

L'arte di incassare, al cinema

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Gli incassi e anche la qualità dei film al cinema nell'estate italiana non sono mai stati entusiasmanti. Ma quest'anno nemmeno le altre stagioni hanno di che gioire.
L'Ente dello spettacolo a fine giugno ha diffuso i suoi dati sull'andamento del 2012: in Italia si produce di più, 11 film in più dello scorso anno per un totale di 166 pellicole, ma gli incassi continuano a scendere. Il 2011 aveva visto una flessione di 17 punti percentuali a cui si sono aggiunti i quasi 8 dell'anno scorso.

Ma quali sono stati i risultati non all'altezza delle aspettative nelle sale italiane del 2012?

Tralasciando i prodotti nati già nella fascia "a basso budget" vanno considerati quelli su cui si è investito molto, anche in termini di promozione e di sforzo ideativo e produttivo, il nostro cinema di qualità per intenderci. Ebbene qui la delusione è evidente.

C'è sicuramente da segnalare "Reality" (Matteo Garrone), 665.000 euro di incasso all’esordio arrivando a due milioni a fine programmazione. Stesse cifre registrate per il film di Daniele Vicari "Diaz", mentre Marco Tullio Giordana con "Romanzo di una strage" ha superato di poco i due milioni. E parliamo di film con un budget di produzione molto superiore (stimabile intorno ai dieci milioni di euro) alla media italiana che si attesta su circa due milioni di euro.

Per capire meglio "La grande bellezza" di Sorrentino nel 2013 ha totalizzato quasi sei milioni di euro, mantenendo così qualche promessa in più. Sulla vetta della classifica invece spiccano "Benvenuti al Nord" di Luca Miniero con circa 27 milioni di incasso in Italia. A livello planetario, invece, si impallidisce davanti a "The Avengers" (Joss Wedon) con 623 milioni di euro e a "Il cavaliere oscuro - Il ritorno" di Christopher Nolan con circa 450 milioni.

Si ribadisce quindi il concetto che il flop al botteghino dipende da molti fattori. E infatti, più in generale, per tornare alla flessione degli spettatori nelle sale italiane, le cause, oltre la crisi finanziaria, sono indicate, di volta in volta, nella pirateria, nelle agevolazioni fiscali insufficienti, nel rapporto con il mercato televisivo in fase di produzione/distribuzione, nella ricerca di capitali soprattutto privati e certi (il 2012 segna anche un aumento di questa voce) e nell'individuazione di soggetti che possano portare pubblico in sala, non necessariamente a svantaggio della qualità. E l'elenco potrebbe allungarsi, per esempio, con una considerazione sull'educazione del pubblico al cinema e al linguaggio delle immagini, in modo che si possa riconoscere e apprezzare, allo stesso modo, i supereroi spacca tutto, le risate con i comici e gli sguardi rivelatori su realtà meno conosciute vicine o lontane.

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