Sembrano essere fatti, o quasi, i giochi per la Variante Sud.
Dagli incontri più o meno ufficiali svoltisi nei giorni scorsi tra Anas, sindaci e portatori di interessi del territorio (con il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci a fare da pontiere), è stato partorito un nuovo accordo su un'ipotesi di tracciato completamente diversa da quella che, a gennaio scorso, era stata approvata dalla Struttura di missione del ministero dei Trasporti.
Ed è un accordo che ha tutta l'aria di essere un compromesso al ribasso - se letto nell'ottica dalfonsiana della necessità di costruire una strada a scorrimento veloce in grado di abbassare i tempi di percorrenza tra L'Aquila e Pescara al si sotto dei 50 minuti – e che vede perdere un po' tutti gli attori in gioco. Tutti tranne uno: il sindaco di Barisciano, Francesco Di Paolo.
Per chiarezza occorre specificare che stiamo parlando del lotto D del progetto di ammodernamento della statale 17, quello che va da S. Gregorio a S. Pio delle Camere e che ancora deve essere finanziato. A differenza del lotto C, quello Bazzano-S. Gregorio (la Variante Sud propriamente detta), sul quale, invece, sono già stati stanziati 40 milioni di euro. Soldi che però rischiano di sparire se non si troverà una soluzione per integrare i due lotti in un progetto organico e unitario.
Il nuovo tracciato
La nuova intesa prevede l'"allungamento" del lotto C fino alla cava Ludovici (con la costruzione di una prima rotatoria); il ricongiungimento con la s.s. 17 in prossimità del distributore di benzina Pistilli tramite una bretella che verrebbe realizzata sui terreni tra la s.s. 17 e la Subequana (di proprietà del comune di Barisciano); la realizzazione di un'altra rotatoria per l'accesso ai paesi di Villa Petogna e Picenze e infine il passaggio della strada a nord dell'abitato del comune di Poggio Picenze.
Rispetto alla vecchia ipotesi progettuale, questo nuovo tracciato sarebbe sicuramente meno invasivo (anche se passerebbe molto più vicino ai centri abitati) ma, prevedendo due rotatorie e un raccordo con la s.s. 17 nei pressi delle frazioni di Picenze e Petogna, vanificherebbe, di fatto, qualunque tentativo di creazione di una superstrada a scorrimento veloce per Pescara, visto che riporterebbe la nuova strada sul tratto di statale compreso tra Poggio Picenze e Barisciano.
Chi vince e chi perde
Il vecchio tracciato - quello sottoscritto da comuni e onlus a Onna nel luglio 2014 e poi a Roma, dalla Stm del ministero dei Trasporti, nel gennaio 2015 – prevedeva, è vero, la costruzione di un'infrastruttura più impattante (nuova strada di 10 km con un viadotto di 700 metri e una galleria di 1 km) e dunque anche più dispendiosa in termini di espropri e consumo di territorio ma aveva il pregio di non passare vicino ai centri abitati e alle aree ad interesse storico-archeologico e naturalistico. Soprattutto, era un'ipotesi realmente funzionale al progetto di un collegamento veloce tra L'Aquila e Pescara.
Insomma, era un tracciato in cui tutti i Comuni rinunciavano a qualcosa ma in vista del perseguimento di un “bene comune”: la costruzione di una strada a scorrimento veloce in grado di decongestionare il traffico sulla s.s. 17 e dare più respiro ai borghi.
Con il nuovo accordo, invece, a vincere sono sostanzialmente i comuni di Fossa (al quale verranno espropriati meno terreni) e quello di Barisciano, che si ritroverà con una strada nuova di zecca che passerà sui terreni tra S. Gregorio e Poggio Picenze, resi edificabili da una precedente lottizzazione.
A perdere, invece, è soprattutto il comune di Poggio Picenze, che verrà, di fatto, tagliato in due dalla nuova strada (mentre il vecchio progetto ne spostava il passaggio a sud, lontano dalle case). In paese, da alcune settimane, circola una battuta (“Poggio Picenze è diventata la quarta frazione di Barisciano”) che la dice lunga su chi, in questi mesi, abbia tenuto il pallino della trattativa che ha portato alla nuova ipotesi progettuale.
Nei prossimi giorni l'intesa ufficiosa raggiunta all'Aquila con il capo dipartimento locale dell'Anas Marasco sarà portata a Roma per essere formalizzata ed essere quindi portata in conferenza dei servizi.