Un presunto giro di mazzette tra dipendenti del ministero della Difesa per garantirsi l'assegnazione illecita di appalti all'interno di grandi strutture militari. Con questa accusa è stato arrestato Giovanni Sabetti, 45 anni, imprenditore di Avezzano (L'Aquila), che ora si trova rinchiuso nel carcere di Roma.
Sabetti è un nome già noto alla cronaca giudiziaria abruzzese, perché coinvolto negli anni scorsi nello scandalo sulle presunte tangenti in Finmeccanica, che avevano travolto anche la società di calcio Valle del Giovenco, club di cui era dirigente.
L'inchiesta, coordinata dalla procura della Repubblica di Velletri (Roma), era partita dalle indagini di tre pm napoletani sulla cooperativa rossa Cpl Concordia e sull'assegnazione dei appalti per i sottoservizi nell'isola di Ischia. In quel filone, poi, era stato arrestato Giulio Lancia, ingegnere e sindaco del comune dell'aquilano San Vincenzo Valle Roveto [leggi l'articolo].
Nelle telefonate intercettate tra i dirigenti della Cpl Concordia, emerse l'interesse del colosso modenese agli appalti all'interno dell'aeroporto militare di Pratica di Mare, a Pomezia (Roma). In questo senso, sarebbe secondo gli inquirenti emersa la figura di Sabelli come intermediatore tra l'azienda e i dipendenti del ministero.
Assieme all'imprenditore abruzzese sono state arrestate altre sette persone, tra cui un dipendente del ministero della Difesa che, secondo la procura, si sarebbe nascosto sui tetti degli edifici dell'aeroporto per poi alterare i documenti sugli appalti nel corso della notte, e addirittura in un caso sarebbe entrato nella struttura nascondendosi nel porta bagaglio dell'automobile di un militare complice.
I reati ipotizzati sono associazione per delinquere finalizzata alla turbativa dei liberi incanti, corruzione, falso in atto pubblico ed accesso clandestino in una installazione militare. Il giro d'affari per le imprese di cui sarebbe stato intermediario Giovanni Sabetti riguarda appalti per circa 9 milioni di euro. (m. fo.)