Domenica, 13 Dicembre 2015 22:25

Ombrina, passo indietro del Governo: ripristinato limite delle 12 miglia

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La mobilitazione sta pagando, Ombrina può essere affondata.

A dirlo è il Coordinamento No Ombrina che sta seguendo, in questi minuti, l'evoluzione dello scenario della legge di stabilità con l'emendamento presentato dal Governo per la modifica delle norme che riguardano gli idrocarburi, sia per quanto riguarda le 12 miglia che per quello che attiene all'art.38 dello Sblocca Italia.

"Le mobilitazioni dell'ultimo anno - scrivono gli attivisti - stanno costringendo il Governo Renzi ad una marcia indietro che può segnare una prima vittoria dei cittadini nei confronti dei petrolieri. I 40.000 di Pescara, i 60.000 di Lanciano, i manifestanti a L'Aquila durante la visita di Renzi, i 500 a Roma sotto il Ministero potrebbero avere ragione sui lobbisti del petrolio e sul progetto Ombrina mare. Il lavoro contro un progetto che metteva a rischio l'intero Adriatico e contro il quale sono mobilitate tutte le istituzioni territoriali potrebbe quindi dare i suoi frutti. Ovviamente bisogna tenere alta la guardia per evitare sgambetti dell'ultimo secondo".

Si tratterebbe di una prima vittoria nella lunga strada per l'abbandono delle fonti fossili che stanno uccidendo il pianeta e inquinando vaste aree. "E' un movimento attivo in tante aree del paese e nel mondo che si sta opponendo a leggi folli come lo Sblocca Italia", sottolinea il Coordinamento. "Praticamente, l'emendamento prevede il ripristino del divieto delle 12 miglia facendo salvi solo i titoli abilitativi già rilasciati. Ombrina, dalle informazioni che abbiamo ad oggi, non ha la concessione di coltivazione non essendo stato pubblicato il Decreto sul bollettino dell'UNMIG. E', quindi, una vera e propria corsa contro il tempo. Nell'emendamento del Governo vengono abrogate anche alcune norme relative allo Sblocca Italia, tra cui la previsione di strategicità per le attività petrolifere".

Ad una prima lettura, un aspetto negativo contenuto nell'emendamento riguarda l'abrogazione della previsione del cosiddetto 'Piano delle aree', inserito ad ottobre 2014 nel passaggio in Parlamento per la conversione in legge dello Sblocca Italia. "Prevedeva - spiegano gli attivisti - una pianificazione delle attività petrolifere, con uno strumento che avrebbe creato grossi problemi in futuro al Mise prevedendo finalmente l'esame degli impatti complessivi di tutti i progetti attraverso una Valutazione Ambientale Strategica. In ogni caso quella norma, il comma 1bis, era stata scritta male perché affidava allo stesso Ministero il potere di approvare il Piano senza l'accordo con le regioni e gli enti locali".

Evidentemente, il tema andrà ripreso a breve. "Oggi, il dato è che la mobilitazione dei cittadini è l'unico strumento per opporsi a progetti potenzialmente disastrosi. E' comunque ovvio che la lotta continuerà anche per i progetti collegati agli idrocarburi fuori le 12 miglia e sulla terraferma visto che tutti gli scienziati considerano ormai indispensabile lasciare gli idrocarburi nel sottosuolo. Attendiamo quindi gli esiti del confronto parlamentare pronti ad ogni ulteriore mobilitazione". 

Soddisfatto l'onorevole Gianni Melilla (SEL). "Venendo dai relatori di maggioranza ed essendo noi delle minoranze d'accordo, si presume che stanotte o domani l'emendamento possa essere approvato", ha sottolineato. "Si tratterebbe di una vittoria storica di chi ha sempre creduto nella necessità di salvaguardare il mare e le attività economiche legate al turismo, alla pesca, alla balneazione contro progetti irrazionali economicamente e pericolosi per l'ambiente marino e costiero".

"Il progetto Ombrina decadrebbe - ha confermato Melilla - essendo entro il limite delle 12 miglia, ripristinato dalla legge di stabilità con questo emendamento. Siamo forse alla vigilia di un grande risultato che premia l'impegno di decine di migliaia di abruzzesi di ogni età, censo e di opinione pubblica che in questi anni si sono battuti contro Ombrina".

 

Coordinamento No Triv: "Nelle modifiche alla Legge di stabilità, il contenuto dei quesiti del referendum" 

"Il Governo presenta emendamenti alla legge di stabilità col fine esplicito di scongiurare il Referendum No Triv. Gli emendamenti ricalcano le richieste del Coordinamento Nazionale No Triv e del comitato 'Verso il Referendum', nato dall’Assemblea tenutasi lo scorso 8 novembre a Roma".

Si legge in una nota del Coordinamento che aggiunge: "Le modifiche normative inserite nei sei quesiti referendari No Triv sarebbero, a questo punto, riproposte in blocco nella legge di Stabilità 2016 di prossima approvazione, con la sola esclusione della limitazione della durata delle concessioni in mare, sulla quale già in serata il Coordinamento No Triv ed Enzo Di Salvatore, costituzionalista e padre dei quesiti referendari che hanno avuto il via libera dalla in Cassazione, hanno presentato un sub-emendamento correttivo. Se il Parlamento accoglierà gli emendamenti del governo, si avranno: il blocco dei procedimenti in corso entro le 12 miglia; l'eliminazione della dichiarazione di strategicità, indifferibilità ed urgenza delle attività petrolifere; la cancellazione del vincolo preordinato all'esproprio della proprietà privata già a partire dalla ricerca degli idrocarburi; la limitazione delle attività di ricerca e di estrazione attraverso l'eliminazione delle proroghe; la garanzia della partecipazione degli enti territoriali ai procedimenti per il rilascio dei titoli".

Approvati gli emendamenti, anche il discusso progetto petrolifero "Ombrina mare" potrebbe essere definitivamente bloccato. Ma è una corsa contro il tempo. "Se Ombrina mare si bloccherà" - dichiara Enzo Di Salvatore - "lo sarà grazie alle modifiche proposte con il referendum che il governo vuole scongiurare. Ovviamente è tutto da verificare: dipende da quando arriverà la concessione su Ombrina rispetto all'entrata in vigore di tali norme contenute nella legge di stabilità. In ogni caso, con l'approvazione dell'emendamento che fa proprio il quesito referendario sul decreto sviluppo si chiuderebbero tanti altri procedimenti, tra i quali “Vega B” nel canale di Sicilia e, almeno in parte, quelli per le ricerche di gas e petrolio nell'Adriatico in favore della Spectrum Geo, che interesserebbero 30mila kmq di mare Adriatico".

Per il Coordinamento No Triv un punto, tuttavia, resta assai dolente e assolutamente inaccettabile: il fatto che un emendamento del Governo miri ad eliminare la previsione del piano delle aree, volto a razionalizzare l'esercizio delle attività petrolifere. Questo comporta che sarebbe possibile chiedere il rilascio dei titoli concessori unici senza un piano. Ma un secondo sub-emendamento, elaborato anch'esso dal Coordinamento No Triv e da Di Salvatore, mira a reintrodurlo.

"E' chiaro" - precisa il Coordinamento Nazionale No Triv - "che gli emendamenti del Governo hanno il solo scopo di evitare il referendum. E ciò non è ovviamente sufficiente. Si approvino pure gli emendamenti, ma si apra da subito la discussione politica sul futuro energetico del nostro Paese. Occorre che si giunga presto ad una disciplina organica e sistematica del settore e che si favorisca velocemente la transizione energetica".

 

 

Luciano D'Alfonso: "Raccogliamo i frutti dell'intesa con le altre regioni"

"Il 9 dicembre scorso, partecipando ad un incontro con Assomineraria a Pescara, dissi: 'Dicembre non sarà un mese neutro per l’Abruzzo sul fronte delle trivellazioni petrolifere'. Oggi si capisce più chiaramente a cosa mi riferivo".

Il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso commenta con soddisfazione l'emendamento alla Legge di Stabilità sul limite delle 12 miglia per le trivellazioni petrolifere in mare che di fatto ha bloccato il pozzo petrolifero di Ombrina.

"Tutto è partito dall’iniziativa referendaria decisa il 24 luglio a Termoli con i Presidenti delle Regioni Marche, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria anch’esse minacciate da progetti di escavazione petrolipeta e dalla comunione d’intenti cristallizzata nella cosiddetta Carta di Termoli, poi approvata all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni nella seduta del 20 ottobre. Oggi raccogliamo i frutti di quell’intesa, anche grazie all’attenzione riservataci dal Governo".

 

 

 

Camillo D'Alessandro: "Emendamento è il risultato del lavoro di Luciano D'Alfonso"

"L’emendamento del Governo è il risultato del lavoro in prima persona del presidente Luciano D’Alfonso insieme agli altri presidenti di Regione promotori del referendum, alleati con i cittadini che hanno rappresentato con forza le ragioni della contrarietà. Ora è chiaro a tutti che quello che diciamo lo facciamo: gli impegni assunti in campagna elettorale sono stati mantenuti".

Parole del consigliere regionale democrat Camillo D'Alessandro. "In questi mesi, abbiamo avuto contro i professionisti dell’esistenza in vita: quella propria, fondata sull’insulto all’avversario. L’onorevole Gianluca Vacca, in occasione della manifestazione contro Ombrina a Lanciano, mi intimò di andare via e addirittura di strappare la tessera del Pd. C’è stato un tempo in cui queste cose si facevano, ed era durante il fascismo. Grazie al Pd - ha inteso ribadire D'Alessandro - oggi scriviamo un’altra pagina di verità che vale molto di più delle bugie e degli insulti. Ora trovino un altro insulto da muovere come clava fino alla prossima smentita".

 

Stefania Pezzopane: "Fondamentale azione coordinata dei parlamentari Pd"

"Una bellissima notizia dal Governo Renzi", dichiara la senatrice Stefania Pezzopane. "Il governo cambia lo Sblocca Italia con un emendamento esplicito e recepisce, così, le indicazioni delle regioni. Fondamentale è stata l'azione coordinata dei parlamentari del Pd in costante pressione sul governo e della regione Abruzzo che con le altre regioni ha proposto il referendum. Determinante l'azione dei presidenti delle 10 regioni. Vince la responsabilità e la Politica seria sulle strumentalizzazioni e la propaganda. Ero certa che il governo non ci avrebbero delusi. Ora rientrano in gioco le regioni e questo è davvero un fatto positivo. Ottimo lavoro."

 

Marco Rapino: "Una bella vittoria, risultato di scelte coraggiose, dialogo e passione"

"Una bella vittoria, che segna come sul rischio di perforazioni petrolifere davanti la nostra costa il Pd ha fatto scelte coraggiose e concrete. Il Governo ha recepito, facendolo proprio, un nostro emendamento che impone alle società petrolifere di operare oltre le 12 miglia dalla costa. Una decisione che di fatto blocca le perforazioni - ad Ombrina mare così come ad altre multinazionali -, e restituisce un ruolo di primo piano alla Regione che legittimamente può decidere sulle politiche energetiche che riguardano l'Abruzzo". c

E' il commento del Segretario del Pd Abruzzo Marco Rapino alla notizia dell'emendamento presentato dalla maggioranza. "Una vittoria della ragione, del lavoro svolto con intelligenza e pazienza, dal Presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso, dai parlamentari abruzzesi, dai sindaci, dal Pd con i suoi dirigenti e militanti. Il Governo, grazie anche all'impegno del presidente del Consiglio Matteo Renzi, si é mostrato un alleato decisivo per la nostra regione. Ora in Parlamento le forze politiche devono trovare la massima compattezza per dare seguito a questa decisione, una coesione su questo obiettivo che riguarda anche il movimento 5 Stelle, non è il momento delle divisioni ma di una scelta condivisa in favore dell'Abruzzo."

Il Segretario conclude: "Come segretario del Pd ringrazio i singoli cittadini, le associazioni ambientaliste, gli esponenti politici che hanno creduto nelle nostre iniziative, e in particolare alla delicata mediazione istituzionale svolta dal presidente D'Alfonso e dai parlamentari Pd. Dopo tante polemiche, alcune delle quali dannose e aggressive, possiamo dire che ha vinto l'intelligenza e la nostra passione democratica."

 

Pierpaolo Pietrucci: "Vittoria di cittadini e istituzioni abruzzesi"

"La notizia della predisposizione di un emendamento governativo alla legge di stabilità che, se approvato come appare molto probabile, introdurrebbe il divieto di trivellazione entro le dodici miglia dalla costa e bloccherebbe quindi il progetto Ombrina, è una vittoria nostra, un passo ulteriore compiuto da cittadini e istituzioni abruzzesi, a cominciare dalla Commissione Territorio che presiedo, verso l’affermazione per la nostra regione di un modello di sviluppo basato sulla valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio".

Si legge in una nota di Pierpaolo Pietrucci, presidente 'Commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture' del Consiglio regionale Abruzzo. "Il governo afferma un divieto che avevamo proposto tramite legge regionale, e sul quale lo stesso esecutivo aveva fatto ricorso alla Consulta. Un ravvedimento significativo, un riconoscimento della giustezza delle nostre battaglie e delle nostre posizioni, avvenuto anche grazie all’impegno costante dei nostri parlamentari, che ringrazio. A dispetto di chi affermava la tesi della boutade mediatica, è la dimostrazione che la strategia delle iniziative legislative 'disperate' condotte assieme all’assessore Mazzocca tanto disperata non era, e lungi dall’essere inutile si è rivelata decisiva, inducendo l’esecutivo in cui il mio partito svolge un ruolo baricentrico a un responsabile passo indietro. Tanto più sensato oggi, alla luce dell’accordo conseguito a Parigi sulla strategia da opporre ai cambiamenti climatici a livello globale che sarà per forza di cose nel segno della riconversione dell’economia a paradigmi ecosostenibili e di una progressiva smobilitazione delle fonti fossili e quindi, logicamente, della rinuncia alle trivellazioni in mare.
Stesso impegno e stesso spirito di iniziativa dobbiamo continuare a produrre contro il gasdotto Snam. La vittoria di adesso ci dà maggiore forza e fiducia per affrontare questa battaglia, che è cruciale per tenere saldo il nostro orientamento verso un modello di sviluppo diverso, di qualità, per l’Abruzzo".

 

Fabrizio Di Stefano: "Il Governo fa marcia indietro"

"Apprendiamo con piacere che il Governo ha presentato un emendamento che in sostanza, sbarra la strada alla realizzazione di ombrina e tutte le attività estrattive in mare entro le dodici miglia". Il commento è dell'onorevole di Forza Italia, Fabrizio Di Stefano.

"Un emendamento identico a quello che ho presentato giorni fa ma che è stato bocciato. Questa è la dimostrazione di come alle volte la mobilitazione dei cittadini può essere più forte degli interessi delle multinazionali" sono le parole dell'on. Fabrizio Di Stefano a seguito della presentazione nella legge di stabilità di un emendamento che blocca la realizzazione di Ombrina".

 

Paola Pelino: "Piena soddisfazione" 

"Le legittime istanze del territorio abruzzese, sostenute anche dalle iniziative dei parlamentari di opposizione, hanno indotto il governo a presentare l'emendamento alla legge di stabilità che, con il ripristino del limite delle 12 miglia per le trivellazioni in mare, blocca di fatto il progetto Ombrina. Progetto contro il quale mi sono sempre battuta convintamente, in Parlamento e a sostegno delle associazioni. Esprimo piena soddisfazione per questo risultato".

 

Mario Mazzocca: "Impegno meticoloso di D'Alfonso"

"Ho avuto modo di apprezzare direttamente l’impegno del Presidente Luciano D’Alfonso sulla vicenda di Ombrina, con un lavoro meticoloso di interlocuzione con il Governo fatto di tanti tasselli, ultimo dei quali la decisione della COP21 che ha dato uno stop notevole all’utilizzo dei combustibili fossili - scrive il sottosegretario alla Giunta regionale con delega all'Ambiente Mario Mazzocca - ma è stata importante anche la conferenza di Termoli del 24 luglio scorso, quando sei Regioni si sono costituite insieme per avviare il referendum anti-perforazioni".

 

 

 

 

Ultima modifica il Lunedì, 14 Dicembre 2015 11:59

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