8 milioni e 833 mila euro l'importo di aggiudicazione, su una base gara di 11 milioni e 461 mila euro, di cui 8.107.018 per i lavori, con un ribasso del 21.51% sulle opere stesse, del 50% sulla progettazione e del 45% sui tempi di esecuzione che dovranno attestarsi sui 495 giorni dall'apertura del cantiere, il 16 dicembre 2015.
Alcuni numeri che raccontano i lavori di riparazione e le opere migliorative sul Palazzo dell'Emiciclo presentati, stamane, dalla Rti che si è aggiudicata l'appalto - composta dalla capofila Rosa Edilizia srl, da Ricci costruzioni srl e da Elettroidraulica Silvi srl - nonostante i numerosi ricorsi al Tar presentati dalle ditte concorrenti in fase di ammissione amministrativa, ammissione degli atti progettuali e aggiudicazione definitiva. Ricorsi sempre respinti.
"La proposta di intervento, per la sua complessità, per il carattere innovativo di molte impostazioni e per la necessaria interdisciplinarità che muove - ha spiegato l'architetto Lucio Zazzara, professore di urbanistica presso la Facoltà di Architettura di Pescara, che ha curato il progetto architettonico con l'ingegner Giacomo Di Marco - può rappresentare un paradigma metodologico per l'intervento su complessi simili. Ci si misura, infatti, su questioni che riguardano la messa in sicurezza antisismica con la tutela e la riqualificazione delle parti storiche e monumentali, la rifunzionalizzazione di un complicato spazio destinato alla pubblica amministrazione insieme all'introduzione di nuove soluzioni per il miglioramento energetico e la migliore sostenibilità ambientale, la reintegrazione con lo spazio urbano con la prospettiva di una forte risignificazione di tutto l'ingresso da sud al grande centro storico dell'Aquila".
Ed è questo l'aspetto più interessante che sottende ai lavori iniziati alla metà di dicembre: l'intenzione, infatti, è aprire l'Emiciclo alla città, con l'abbattimento delle attuali recinzioni che 'costringono' la semi luna innanzi al porticato, così che lo spazio possa comunicare compiutamente con la Villa Comunale. L'Emiciclo potrebbe tornare, insomma, ad essere la facciata nobile della Piazza del Monumento che si trova al centro dei giardini pubblici.
Si tratta ancora di una proposta, che si limita a dare indirizzi e ad indicare eventuali soluzioni ma, come sottolineato dal presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, è già iniziata l'interlocuzione con il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, che si è detto disponibile a parlarne. Sul tavolo, l'idea di eliminare il tratto viario che divide l'Emiciclo dalla Villa comunale, così da rendere unico lo spazio urbano.
Un'idea che si innesta sulle altre scelte compiute in fase di progettazione: l'attuale spazio della navata centrale verrà 'liberato' dalla scala in cemento armato realizzata per connettere la sala d'ingresso con il nuovo blocco degli edifici e dei parcheggi, realizzato da alcuni decenni alle spalle dell'Emiciclo, e sostituito con una soluzione strutturale non in contrasto con le esigenze di tutela del resto del complesso. Così, lo spazio che un tempo era della ex Chiesa verrà ricostituito in spazio unitario e proporzionato per consentire usi più congruenti con il carattere originale e rispondenti alla natura di spazio per l'incontro, l'assemblea e l'esposizione.
La Sala Michetti, alla destra dell'ingresso principale, tornerà invece alla sua antica vocazione di chiostro, in altre parole verrà ripensato come spazio aperto, plurivalente, con una copertura che aprirà la vista verso il cielo. Su due livelli, l'attuale sala verrà adornata di elementi naturali e, al di sotto del piano di calpestio, verrà realizzata invece una sala ipogea, completamente sottoterra, che potrà accogliere, se necessario, le adunanze del Consiglio regionale e che sarà, comunque, aperte a iniziative sociali e culturali.
In questo senso, eliminare le barriere tra la Villa Comunale e l'Emiciclo significherebbe aprire alla cittadinanza la sala ipogea, la Sala Michetti che, nelle intenzioni, potrebbe ospitare anche la Biblioteca regionale così che il 'chiostro' originario torni luogo di incontro e condivisione, e l'ingresso principale che potrà ospitare, come detto, incontri ed esposizioni.
Come noto, l'ingresso principale è collegato, da un lato, con l'attuale sala Consiliare che manterrà la sua funzione - a seguito di lavori di adeguamento che si concluderanno entro il mese di marzo - e, dall'altro, con i locali dell'ex G.i.l. maschile, fabbricato che si sviluppa per tre livelli completamente fuori terra, cui si aggiunge un piano parzialmente interrato ed un quarto livello di copertura ove sono collocati dei box che, attualmente, ospitano i locali tecnici per gli impianti.
L'edificio - che ospita una sala consiliare enorme, ristrutturata nel 2007 e aperta ai consiglieri regionali soltanto in un paio di occasioni, prima del terremoto - è stato fortemente danneggiato dal sisma. Progettare l'adeguamento e il miglioramento sismico di un edificio esistente, in muratura e gravemente danneggiato, ha impegnato i progettisti ad un intervento innovativo, sicuramente non convenzionale: l'isolamento sismico.
"Se l'intervento tradizionale tende a prevedere opere di rinforzo, agendo pesamente sulle strutture in elevazione - ha spiegato l'ingegner Riccardo Vetturini, coordinatore tecnico dei lavori - la strategia dell'isolamento sismico alla base prevede un intervento importante a livello di fondazione, di isolare appunto il fabbricato dal terreno così da disaccoppiare il comportamento della sovrastruttura dal terreno stesso. In altre parole, si interpone un piano di isolamento dove sono presenti dispositivi isolatori, e questo consente di abbattare di quasi dieci volte le azioni sismiche sulla sovrastruttura. Così, sulla sovrastruttura non è necessario un intervento invasivo e si consegue la sicurezza riducendo le accellerazioni sismiche, tutelando le ricchezze architettoniche".
L'ex G.I.L maschile, una volta completati i lavori, dovrebbe ospitare il Gran Sasso Science Institute che ha bisogno di altri 'spazi' di lavoro, oltre a quelli già utilizzati in viale Francesco Crispi. Il presidente del Consiglio regionale Di Pangrazio ha sottolineato che si sta lavorando per destinare parte o tutti i locali ex G.I.L, tenendo in conto le esigenze della scuola di dottorato internazionale, ad una "eccellenza non solo aquilana, non solo abruzzese, ma nazionale".